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700 anni fa moriva Dante Alighieri

14 settembre 1321- 14 settembre 2021

La notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 moriva a Ravenna, forse per via della malaria contratta durante un viaggio diplomatico a Venezia, Dante Alighieri, il padre della letteratura italiana. Aveva 56 anni, essendo nato nel 1265, dopo aver trascorso gli ultimi 19 anni della sua vita in esilio, in seguito alle faide fra i Guelfi Bianchi e Neri. Nel corso della sua vita compose numerose opere dalla “Vita Nova”, al De Vulgari Eloquentia ”, ed il suo capolavoro la “Commedia”, inoltre diede forma compiuta alla corrente chiamata Stilnovo: tema principale l’amore e la dolcezza. La donna vista non come un essere umano e terreno, ma come creatura angelica.

In questa giornata, da Nord a Sud Italia, il Paradiso dantesco prende forma e colore sulle cabine elettriche di E Distribuzione, trasformate eccezionalmente in opere d’arte. Questo l’omaggio che la società del Gruppo Enel gestrice della rete a media e bassa tensione ha voluto tributare al Sommo poeta a 700 anni dalla sua scomparsa.

“Questa iniziativa vuole celebrare e far conoscere la cultura e il genio italiano di Dante attraverso il potere dirompente delle immagini, ed insieme contribuisce alla riqualificazione degli spazi cittadini a beneficio di tutta la comunità. Un’attività che come E-Distribuzione stiamo portando avanti già da alcuni anni, stringendo accordi con artisti di tutto il mondo per riconvertire le nostre cabine elettriche in opere di pregio che impreziosiscono l’architettura urbana”, spiega Vincenzo Ranieri, AD di E-Distribuzione.

Il progetto, patrocinato dal Ministero della Cultura, prevede l’esecuzione artistica di 9 interventi murali su altrettante cabine elettriche attraverso anche una particolare vernice ecologica, in grado di eliminare batteri e assorbire le sostanze inquinanti che circolano nell’ambiente. Ciascuna tela, firmata dall’artista Danilo Pistone, in arte Neve, rappresenta in chiave allegorica i 9 cieli del Paradiso dantesco, densi di significati e simboli che ben si sposano con quelli di luce ed energia associati al brand di E-Distribuzione.

I primi tre murales sono stati già realizzati a Novara, Ravenna e Soave (Verona) e raffigurano rispettivamente il cielo 9, 6 e 4. Le altre 6 opere sono in corso di realizzazione in Toscana e in altre città d’Italia. In ogni cabina realizzata sarà contenuto un tassello che andrà a comporre una decima immagine esclusivamente digitale, svelata solo al termine del progetto, previsto entro la fine dell’anno.

 

Curiosità su Dante Alighieri

  1. Il suo vero nome era Durante Alagherii de Alagheriis; “Dante” era l’abbreviazione del nome. Fu il poeta Giovanni Boccaccio a tramandarlo come Dante Alighieri,
  2. Si sposò con Gemma Donati: il loro matrimonio fu programmato quando i due avevano solo 12 anni, con un contratto tra i genitori. Si sposarono 8 anni dopo, a 20 anni. Sembra che il poeta non scrisse mai un verso dedicato a sua moglie, ma che tra i due coniugi ci fosse molta indifferenza. Gemma, infatti, non seguì Dante durante il suo esilio.
  3. Al momento della sua morte l’ultima cantica della Divina Commedia, non era ancora stata pubblicata. Lo fece tempo dopo il figlio Jacopo, che si occupò anche di diffondere l’opera completa.
  4. Dante fu condannato alla pena capitale nel 1302, quando nello scontro tra guelfi bianchi e neri, due gruppi in lotta per il potere sulla città di Firenze, furono quest’ultimi a vincere. L’autore, però, era già andato via dalla sua città per rifugiarsi a Ravenna e non scontò la pena.
  5. La più antica onomatopea della lingua italiana di cui abbiamo testimonianza è “cricchi” (Inferno, XXXII, 30): Dante descrive così il rumore del fiume ghiacciato.
  6. All’inizio l’opera di Dante si chiamava “Commedia”. L’aggettivo “Divinafu aggiunto nel 1500, circa 200 anni dopo, nelle edizioni successive, riprendendo una definizione dello scrittore Giovanni Boccaccio, che la definiva appunto Divina.
  7. Il manoscritto originale della Divina Commedia è andato perduto. Quello che studiamo oggi si basa su circa 700 manoscritti, copie dell’originale, del XIV e XV secolo.
  8. Dante morì a Ravenna, dopo le spoglie furono nascoste per paura che i fiorentini le trafugassero (le volevano riportare a Firenze, città natale del poeta). Nel 1810 le ossa furono nascoste in una cassetta nell’oratorio del quadrarco di Braccioforte e riscoperte solo nel 1865, quando per caso le ritrovò un muratore.

 

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