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domenica, Aprile 28, 2024
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Allarme, Allarme son Fascisti

Giuseppe Serranò ci parla del presunto pericolo fascista e pone l’accento su quelli che sono i veri problemi per la pace nel mondo, da Zalensky a Netanyahu.

Giuseppe Serranò

Anno 2024, non avrei mai immaginato che la mia prima riflessione fosse sull’ormai “fastidioso” tema del pericolo “fascista”.

Da giorni talk show, giornali nazionali e locali, ed anche le cronache oltre i confini spiegano e ci “raccomandano” di non abbassare la guardia davanti al pericolo che l’Italia sta correndo.

Il primo allarme era stato lanciato oltralpe a Nizza dove Beatrice Venezi, direttore o direttrice d’orchestra fate un po’ voi, durante il concerto di Capodanno era stata offesa da alcuni esponenti dell’estrema sinistra che già avevano protestato contro la scelta di Venezi per la sua vicinanza a Fratelli d’Italia.

Il Maestro Donna, che rappresenta un’eccellenza nel panorama dei direttori d’orchestra, è stato interrotto da alcuni spettatori che le hanno esposto contro un patetico striscione “Non vogliamo i fascisti”. Cosa dire, evviva l’attivismo dei combattenti contro il razzismo, paladini della parità.

Quindi, prima grande lezione da parte dei francesi che ci richiamano sui principi di democrazia, libertà e autodeterminazione dei Popoli in passato violati dall’Italia, ma, ovviante tacciono sui loro “precedenti” pre e, soprattutto, post-bellici.

La lectio magistralis è continuata in Patria dopo i fatti di Acca Larenzia.

Intellettuali, storici, politici a gridare per settimane sui gravi fatti avvenuti a Roma in occasione della commemorazione dei tre giovani missini trucidati, come tanti altri ragazzi di destra e di sinistra, dall’odio politico/razzista.

E qui a darsi battaglia tra stacanovisti dell’antifascismo e stucchevoli destrorsi con accuse, giustificazioni e qualche sconfessione (ahinoi!!) e, forse, solo per una manciata di voti.

Diciamoci la verità. Quel grido “presente” e il “saluto romano” per alcuni significa onorare un caduto, un combattente o anche solamente un amico con cui si sono condivisi pensieri e pezzi di vita. Sfido chiunque abbia militato a destra, dalla Meloni a me stesso, a dichiarare di non averlo mai fatto, mai però abbiamo immaginato di ricostituire il partito fascista. Per altri, invece, diventa un pericolo per la tenuta democratica del Paese e ad ogni occasione ci raccontano del ritorno del fascismo in Italia.

Almeno ora dopo la pronuncia della Suprema Corte, lasciate che ognuno onori i propri morti e viva il ricordo della propria esperienza come meglio crede. In politica è già, da un bel po’, tempo di andare oltre.

Basta con il riaprire i conti con il passato con inutili e tediosi dibattiti come piace soprattutto ai media per fare audience. All’ordine del giorno, almeno questo tanti a sinistra oramai lo riconoscono, non vi è il pericolo del Fascismo.

Se avete veramente voglia di cercare i nemici della libertà e i fautori delle sciagure umane in questo tempo andate da Putin o da Zalewski, da Netanyahu o da Hamas, o anche nell’area del Canale di Suez, o in tanti, troppi, punti caldi dove si combatte la terza guerra mondiale a “spicchi” sempre più grandi.

Cercate tra i governanti di quei Paesi “democratici” che fanno la guerra bombardando donne e bambini.

Prendetevela con chi la alimenta per interessi o per viltà appellandosi alla pace e alla libertà.

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