Ilario Ammendolia scrive una lettera al segretario del PD, Nicola Irto in vista delle elezioni del 25 settembre.
Caro Nicola Irto,
Vorrei votare PD, partito di cui sono stato tra i fondatori a livello regionale nel 2007, ma di cui non ho rinnovato la tessera già dal 2014. Incompatibile col renzismo pur riconoscendo a Renzi alcune intuizioni.
Ho detto che vorrei votare PD, ma ti sarei grato se volessi darmi una ragione che non sia lo stanco ritornello diffuso a livello nazionale secondo cui bisogna bloccare “questa destra” e, inoltre, l’idea che chiunque si accosti al voto non abbia altri sogni che non sia ” l’agenda Draghi.”
Per esempio come la mettiamo con ‘l’autonomia differenziata “vecchio cavallo di battaglia del peggiore leghismo e della destra, già bocciato da un referendum popolare? Cosa farà il Pd che sinora ha di fatto ignorato il problema e non mi riferisco solo alla direzione nazionale ma anche partito meridionale e calabrese.
Non dovrebbe essere il Pd l’erede di lotte di popolo che ci costarono come calabresi morti, galera, discriminazioni, processi ingiusti e sacrifici?
Che senso ha avuto la giusta decisione di onorare Palazzo Campanella con il nome di Giuditta Levato, martire calabrese delle lotte per il riscatto, se poi ne offendiamo la memoria e rendiamo inutile la sua morte, votando l’autonomia differenziata che segnerà la sconfitta definitiva del Sud e della Calabria?
Lo chiedono Zaia e Fedriga, bravissimi governatori, ma con visione parziale (e distorta) della realtà meridionale. Direi quasi che loro fanno il loro lavoro, ma il PD e la sinistra meridionale?
Il PD premierà Fassino o Casini, Franceschini (insieme oltre un secolo di permanenza in Parlamento neanche fossero De Gasperi, Giolitti e Gramsci), ed altri ancora che hanno avallato le modifiche al Titolo V della Costituzione, minando L’unità nazionale, e trasformando le Regioni del Sud in califfati politici e centri di devastanti clientele e parassitismo con la complicità bipartisan delle classi dirigenti calabresi.
Potrei concludere, ma non prima di ricordarti che il sindaco di Scilla, uomo del Pd (basterebbe guardare alcune foto) e rieletto con il 97% dei voti potrebbe essere mandato a casa per la seconda volta in tre anni. Non è una questione personale (si può vivere benissimo senza fare il sindaco o ricoprire una carica elettiva) e non riguarda un piccolo Comune, ma centinaia di comuni ed asl grandi e piccoli.
Tu mi dirai: è la legge!
Non si tratta di legge, ma di svuotamento e tradimento della Costituzione per cui uomini che dovrebbero essere collocati nel Pantheon del PD calabrese e reggino hanno fatto galera e confino. Mi riferisco ad Eugenio Musolino, ad Enzo Misefari, a Paolo Surace, a Cuzzopoli e tantissimi altri della Locride e della Tirrenica che, per ragioni di spazio, non nomino.
Non si può essere neutrali tra la Costituzione e un consiglio comunale, di qualsiasi colore politico, democraticamente eletto ed un pur rispettabile rapporto di polizia redatto senza dar la possibilità agli eletti di esporre civilmente le proprie ragioni. E che in qualsiasi caso non dovrebbe aver valore alcuno senza una sentenza definitiva di un giudice.
Inoltre, un partito non può lasciare i propri uomini ostaggi nelle mani di coloro che per legge avrebbero compiti diversi e più urgenti.
Se non fossi convinto di ciò non avrei dubbi a votare il procuratore emerito Cafiero De Rhao ed il dottor Scarpinato (che ho avuto il piacere di conoscere di persona in un dibattito in cui siamo stati entrambi relatori ) che si presentano in Calabria per il Movimento 5 stelle. Un gesto però che, aldilà delle loro intenzioni, darà a coloro che non li voteranno la patente di mafiosi. Candidature calate dall’alto in nome della lotta alla ‘ndrangheta, ma che nel momento stesso in cui, complice una legge elettorale truffa, saranno eletti contribuiranno a stravolgere la rappresentanza parlamentare, contribuendo a svuotare la democrazia.
Per tornare a “noi” la posizione del Pd, sull’argomento (e lo dico con sofferenza) non
è rispetto per la legge, ma piuttosto codardia delle élite dirigenti rispetto ai pochi, e sempre meno, militanti che si espongono sul territorio.
Tu sei giovane ed io stimo te e tutti i giovani e li ritengo generalmente preziosi.
Apprezzo alcune scelte operate dal PD regionale nel comporre le liste anche se la candidatura di Nico Stumpo, che sarà senz’altro una persona di alta caratura morale e di notevole esperienza politica, ma che da quanto ho potuto vedere e leggere, in dieci anni di permanenza in Parlamento sembra che per la Calabria si sia speso molto poco. Se così non fosse, piuttosto di parlare del diluvio prossimo futuro, farebbe bene a fare un bilancio della propria attività tra gli scranni di Montecitorio dove i calabresi lo hanno collocato. Ed io sarei contento di prenderne atto, anche perché, (almeno fino a questo momento) avrei intenzione di votare PD.
Grazie ed un caro saluto!