“Annullata senza rinvio” la condanna in appello a tre anni di reclusione, perché «il fatto non sussiste». Ma prima che la Giustizia rivedesse i propri errori sono trascorsi 11 lunghissimi anni
Assolto definitivamente dopo 11 anni: è terminato ieri a Roma, con una pronuncia della Corte di Cassazione, il “calvario” giudiziario dell’ex sindaco di Marina di Gioiosa Jonica Rocco Femia.
Già assolto dall’accusa d’aver fatto parte d’organizzazioni mafiose, Femia aveva ricevuto una condanna in primo e poi in secondo grado di giudizio a 3 anni di reclusione per abuso d’ufficio con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa in capo alla ‘ndrina Mazzaferro. Un duro verdetto, in relazione alla piantumazione delle palme sulla via Nazionale, che s’assumeva fosse avvenuta in subappalto, senza procedere a regolare gara.
I giudici della Suprema Corte hanno invece riconosciuto che «il fatto non sussiste», annullando senza rinvio la sentenza d’appello. «Un processo che non doveva neanche iniziare. Sono passati 11 anni, una vita distrutta, una famiglia che ha sofferto come non auguro a nessuno e la mia comunità che per anni ha dovuto subire tutto questo», è il commento via Facebook dello stesso Rocco Femia.