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Autonomia differenziata: la porcata è quasi compiuta

L’autonomia differenziata è quasi cosa fatta, con il benestare dei parlamentari e senatori terroni. Vi mostriamo nomi e facce dei colpevoli.

 Il FURTO è compiuto: passa documento conclusivo in commissione bilaterale per le Questioni Regionali sull’autonomia differenziata. Presenti solo una decina di parlamentari.

Nella torrida mattinata di ieri (12 Luglio) il voto in sordina sul documento al vaglio della Commissione da oltre un anno e mezzo, a conclusione di un lavoro durato quattro anni!

Questo documento costituisce un PERICOLOSISSIMO atto di indirizzo per il Parlamento ed il Governo; un via libera insomma… un documento importantissimo avallato da un manipolo di 12 parlamentari, tutti favorevoli tranne il voto contrario della Senatrice Laura Granato che nel suo intervento ha espresso il suo dissenso. Per il resto silenzio tombale.

Nel comunicato della Senatrice Bianca Laura Granato si legge che questo vergognoso documento di indirizzo “non prevede la propedeuticità né dell’individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni, né dei Fabbisogni Standard, né di alcuna perequazione infrastrutturale per la concessione di maggiori forme di autonomia a eventuali regioni richiedenti. Questo significa che le regioni che hanno avuto in passato di più per aver garantito più servizi e migliori prima che l’art. 81 ponesse i ben noti vincoli di bilancio, potranno continuare a beneficiare di costi storici maggiori anche dopo aver ottenuto maggiori forme di autonomia, cristallizzando sostanzialmente i loro privilegi, mentre chi oggi si trova in svantaggio rimarrà tagliato fuori da qualsiasi prospettiva di recuperare il GAP e di ottenere anche solo quel che gli spetta di diritto. Questo significa che per un cittadino italiano che vive in Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna lo stato continuerà ad investire una somma pro capite esponenzialmente più alta che per un cittadino della Calabria o della Puglia o della Basilicata.”

Ed aggiunge sulla sua pagina Facebook: “Un vergognoso atto d’indirizzo gestito dai partiti del Nord con la complice passività degli eletti al Sud del Movimento 5 stelle.

Una vera vergogna! Niente LEP, né fabbisogni standard, né perequazione infrastrutturale!!! Per i parlamentari di maggioranza l’importante è accontentare la velleità dei governatori delle regioni che vogliono gestire in autonomia i soldi, esternalizzando i servizi e cedendoli agli amici in cambio di voti e prebende!

Un vero furto per il sud! Il gap tra le Regioni aumenterà a dismisura e si cristallizzerà così come i costi storici! … Ladri!!!”

I parlamentari meridionali quasi tutti assenti; quelli presenti hanno votato a favore.

L’unica che ha votato contro è la Senatrice GRANATO

Ecco l’elenco dei presenti:

Corda (Misto – Alternativa. Presidente), Marino (D. IV), Piastra (D. Lega), Fregolent (S. Lega), De Lucia (S. M5S), Manca (S. PD), Rivolta (S. Lega), Federico (D. M5S), Foscolo (D. Lega), Pella (D. FI), Zardini (D. PD), Granato (Uniti per la Costituzione- CAL- Ancora Italia).

Pino Aprile

 

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