Nalina è la bambina più piccola, ha solo dieci anni, dei superstiti dell’ennesima tragedia in mare, l’affondamento della barca a vela sulla quale si trovava insieme alla sua famiglia e ad un’altra settantina di persone, una sessantina dei quali spariti nelle acque del mare Ionio a circa 120 miglia dalla costa calabrese e tra loro 26 bambini.
La bambina piange, si lamenta per i dolori alle braccia e continua a chiedere notizie dei genitori e della sorellina, allo stesso tempo ringrazia i medici che la stanno curando.
Nalina, insieme ad altri 10 migranti iracheni ed iraniani, si è salvata per essere riuscita ad aggrapparsi alla barca semi sommersa, fino a quando è stata recuperata dall’equipaggio di un mercantile, ed affidata alla Guardia costiera che ha portato tutti in salvo nel porto di Roccella Ionica.
Del gruppo faceva parte anche una donna che però non ce l’ha fatta ed è morta durante il viaggio verso lo scalo calabrese.
La piccola ancora non sa che i componenti della sua famiglia sono nell’elenco dei dispersi in mare e che, salvo miracoli, difficilmente li potrà rivedere vivi.