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venerdì, Maggio 3, 2024
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Calabria: tesori straordinari e sconosciuti che ci lasciano a bocca aperta

Oggi andiamo alla scoperta del convento di Galatro, grazie anche alle foto di Saverio Corigliano che ci svela una Calabria tanto bella quanto nascosta e sconosciuta ai più

Sulle orme dei basiliani.

Il convento “Sant’Elia” di Galatro RC (X-XI secolo), fu uno dei primi fondati dai monaci greco-basiliani nella zona. Il cenobio di contrada “Cubasina” rivestì grande importanza non solo in epoca bizantina, ma anche quando fu successivamente abitato dai padri Cappuccini. Tra le sue mura dimorarono e si rifugiarono in preghiera personalità religiose di grande spessore come Bernardo di Seminara, il quale qui trascorse la sua giovinezza, compì gli studi di teologia e fu ordinato sacerdote con il nome di Barlaam. I monaci, tra l’altro, al suo interno nel 1075 traslarono da Taureana il corpo acefalo di Sant’Elia il Giovane (o l’Ennese). Abbandonato dai basiliani alla fine del 1400, qualche anno dopo il convento fu occupato dai padri Cappuccini. Danneggiato seriamente dal terremoto del 1783, fu infine soppresso nel 1808 per l’esiguità numerica dei frati che vi dimoravano al suo interno. Oggi del monastero, abbandonato alle incurie del tempo, rimane ben poco. Basta attraversare i suoi ruderi, tuttavia, per percepire in modo indelebile l’alone di forte spiritualità e la grandezza che ne hanno contrassegnato il luogo nei secoli passati.

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