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venerdì, Aprile 19, 2024
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Ciao, zia Ida

Tornavo da scuola, ed anche se non c’era mia madre, avevo una casa dove andare, mi aspettava zia Ida. La casa in via Trento, dove aveva vissuto tutta la famiglia Macrì, era abitata da lei con zio Ciccio ed i miei cugini. Era dietro casa mia, era un casa, un luogo stabile, un porto sicuro. Da sempre il posto di giochi e di famiglia, quando ancora si usava stare intorno al “braciere” a sentire le storie degli anziani che tanto rimpiango oggi. Da lì, passava molto del nostro mondo di ragazzini, la strada era il nostro parco giochi, il campo di calcio e la base per le partenze avventurose in bicicletta. La zia era stata una guida per mia madre, rimasta senza genitori troppo presto, per cui era come una seconda madre per noi, sempre pronta a dare affetto e vicinanza. Ricordo bene, quando non c’erano i miei, la zia mi faceva le penne al pomodoro con la fontina, perché io ero molto schizzinoso ed ero un problema accontentarmi. Purtroppo quegli anni sono passati, di tutto quel mondo è rimasto poco o niente. Gli zii, prima Peppe, poi Rosa e Mimmo ci hanno lasciato, per fortuna negli ultimi anni era rimasta salda la nostra ancora, ovvero zia Ida.

Oggi la zia non c’è più, rimane forte il dolore per la sua scomparsa e il suo amore. Vedo mia madre soffrire come mai prima, il suo legame era forte, ed ora questo legame dovrà donarlo a tutti i nostri parenti, perché lei ora deve essere quell’ancora che serve alla nostra famiglia.

Addio zia Ida, sei tornata alla casa del padre.

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