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Cosenza: dedicata una targa a Tony Gaudio primo italiano a vincere l’Oscar

Tony Gaudio è stato il primo italiano a vincere il premio Oscar, nel 1937, per la direzione della fotografia del film di Mervyn LeRoy, “Avorio nero”.

Cosenza ha deciso di omaggiare il suo celebre compaesano con una targa, apposta sulla facciata dell’edificio dove è ancora visibile l’insegna “Foto Gaudio”, sede dello studio e laboratorio fotografico nel quale Tony Gaudio apprese i primi rudimenti della fotografia prima di lasciare Cosenza per gli Stati Uniti.

Chi è Tony Gaudio?

Nato, a Cosenza, il 20 novembre 1883 da Raffaele, fotografo professionista, e intraprese lo stesso mestiere sin da ragazzo insieme ai due fratelli. Con il fratello Eugenio, mosse i primi passi nel cinema girando dei corti in italiano e fu sempre con lui che emigrò in America nel 1906 per farsi strada a Hollywood. Arrivati a New York, lavorarono per diverse agenzie che curavano la fotografia di alcuni film.

Quando, nel 1920, Gaudio andò a lavorare per la First National, Eugenio morì e Tony decise di dedicarsi maggiormente all’American Society of Cinematographers, un organo che avevano contribuito a creare con lo scopo di formare fotografi professionisti. Ciò non di meno proseguì a lavorare nel cinema approdando alla Warner Bros e lì conobbe Sol Polito, un suo conterraneo con cui stringerà un sodalizio artistico con il proposito di ideare nuove tecniche fotografiche. Il suo lavoro non passò inosservato e, nel 1930, arrivò la prima candidatura all’Oscar alla migliore fotografia per “Gli angeli dell’inferno”, diretto dal miliardario Howard Hughes.

Nel 1937, vinse la statuetta per il film “Avorio nero”, divenendo il primo italiano a conquistare il premio, precedendo di 11 anni Vittorio De Sica. Diventò il fotografo abituale di Bette Davis, che apprezzava particolarmente il suo lavoro, e fu un film con la diva, “Il conquistatore del Messico”, che gli portò la terza candidatura. Una quarta giunse nel 1941 per “Ombre malesi”, in cui Gaudio illuminò la Davis con la luce della luna piena, mentre l’ultima fu nel 1945 per il film “L’eterna armonia” di Charles Vidor.

Nel 1949 si ritirò a vita privata e morì nel 1951 a 67 anni.

 

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