La 67esima edizione della Guida Michelin ha visto premiare chef con meno di 35 anni. Sono 329 lungo la Penisola i ristoranti con una stella Michelin, mentre sono 30 i ristoranti che hanno avuto il riconoscimento della sostenibilità. Tra queste due in Calabria: una va ad Antonio Biafora e al suo “Hyle” a San Giovanni in Fiore; l’altra allo chef Luigi Lepore e il suo ristorante a Lamezia Terme.
Riconfermati invece gli altri cinque ristoranti stellati calabresi: Abbruzzino di Catanzaro, Dattilo di Strongoli, Pietramare Natural Food di Isola Capo Rizzuto, Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Ionica e Qafiz di Santa Cristina d’Aspromonte.
Luigi Lepore
Luigi Lepore, dopo la laurea in Scienze Turistiche all’Università IULM di Milano ed il Master in Scienze Gastronomiche e Prodotti di Qualità all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Colorno, ha iniziato a lavorarecime cuoco dal 2008. E dopo anni di studio e di affinamento, decide di ritornare nel suo paese, Lamezia Terme per avviare un progetto gastronomico con il proprio nome. Del suo ristorante si dice che: “Se all’esterno passa quasi inosservato, aperta la porta si schiude un mondo di eleganza moderna e dello stile vagamente scandinavo”.
Antonio Biafora
Lo chef del ristorante Hyle Antonio Biafora, di San Giovanni in Fiore ha sostenuto di aver portato la Calabria, in Sila, a 1200 metri sul livello del mare, un progetto di alta cucina e ristorazione. Per il critico Luciano Pignataro si colloca, senza dubbio, tra le migliori tavole del Sud.