Il romanzo della giornalista sarà presentato in anteprima a Cosenza giovedì 23 marzo alle ore 18 alla libreria Feltrinelli e venerdì 24 marzo alla Ubik di Catanzaro.
“Qui è il futuro che ci meritavamo”. Aprendo uno squarcio nel tempo e nello spazio la giornalista e autrice Alessia Principe nel suo nuovo romanzo “Stelle meccaniche” (Moscabianca edizioni) porta il lettore in un futuro distopico in cui il Sole è un ricordo lontanissimo di una Terra ferita da un disastro nucleare.
La scrittrice dopo “Tre volte” (Bookabook, 2017) sceglie di spostare l’immaginazione narrativa lontana dal presente per proiettare il lettore in un futuro cupo, sospeso tra i ricordi del passato e l’ipertecnologia. Il romanzo sarà presentato in anteprima giovedì 23 marzo alle ore 18 alla libreria Feltrinelli di Cosenza. A dialogare con l’autrice ci saranno la scrittrice Elena Giorgiana Mirabelli e la critica d’arte Gemma Anais Principe. Il giorno dopo, venerdì 24 marzo, sempre alle ore 18, Alessia Principe dialogherà con Nunzio Belcaro alla libreria Ubik di Catanzaro.
La Terra dopo l’implosione di una stella artificiale creata nella centrale a fusione nucleare Tokamak, ha subito una trasformazione. Due sole terre emerse sono sopravvissute: la Mediana, dove l’umanità ha ricominciato a ricostruire, e l’Antartide luogo quasi irraggiungibile anche navigando sulle rotte delle nuove navi.
La nuova società, nata sulle ceneri dell’umanità quasi estinta, vive la carestia e il freddo fino a quando scopre che può sfruttare come energia i ricordi del passato, cristallizzati e resi solidi dai fulmini. Il mondo non conosce più il Sole perché nubi perenni avvolgono i cieli per raccogliere i Resti, le sfere dei ricordi necessari alla sopravvivenza e al progresso che in pochi decenni avanza veloce.
Gli esseri umani sono divisi tra chi possiede il talento, e vive un’esistenza tranquilla, e chi ne è sprovvisto ed è destinato a trascorrere i suoi giorni nel terrore di essere usato come pezzo di ricambio organico. In tal modo il sogno di una società utopica in cui i migliori hanno il posto che meritano, diventa una distopia che vede il talento ridotto da dono a forma di discriminazione.
La società è retta dagli Arcolai, i tessitori del nuovo corso, invisibili padroni della Terra che celano alla comunità i ricordi del mondo com’era prima, curano i talenti per proprio diletto e cullano il sogno di dominare il Tempo.
Nel romanzo seguiamo le vicende di due bambini di undici anni: Giosuè, talento del pianoforte e Tito scugnizzo delle periferie, luogo ai margini del grande Continente della Mediana, dove le scorie rendono l’aria irrespirabile. I due si conoscono nella sala d’attesa di un ospedale dove si effettuano trapianti. Giosuè sta per avere delle mani nuove, Tito un cuore migliore. Tra loro si allaccerà un rapporto fraterno e, grazie a quel legame, capiranno cosa è successo al mondo e cosa riserva il futuro.
Sullo sfondo della vicenda su cui si incardina la storia, si apre un ventaglio di personaggi che ruotano intorno ai protagonisti: Geremia, Miriam, Agata, Margherita, Noè, Aristide, attori che si muovono lungo un palcoscenico narrativo che incrocia diversi strati temporali per condurre il lettore verso la scoperta di un mondo che ha consumato tutto anche quello che aveva di più caro: il Tempo.
In “Stelle meccaniche” troviamo un’umanità ferita e stanca, impallidita da una pioggia perenne, che cerca di far germogliare i propri desideri in mezzo al disastro. Nel romanzo si ritrovano le atmosfere cupe e steampunk che rievocano alcuni anime giapponesi degli anni 70 e 80 come “Galaxy Express999”, mentre tra le pagine risuonano le note di Satie, Mozart e Rachmaninov. “Stelle meccaniche” dal 23 febbraio è disponibile in libreria e nei maggiori store online.