Se il Pd e la sinistra vogliono vincere, e non solo a livello elettorale, facciano comunità con il popolo del sottosuolo e dei piani bassi e saranno poi le comunità ad indicare la strada arricchendo e legittimando il Partito. Altrimenti ai tavoli dei “campi larghissimi” ci saranno solo le élite.
Ilario Ammendolia
Incredibile quante cose si possono vedere da un seminterrato. Farmacia presso l’ex Ospedale di Siderno, un centinaio di persone aspettano per ritirare un farmaco, in maggioranza sono anziani, tra loro cardiopatici, asmatici, ammalati di tumore. I locali sono semi bui e mancano posti a sedere. Oltre lo sportello il farmacista e una sua collaboratrice lavorano sodo in un seminterrato illuminato solo dalla luce artificiale. La farmacia non è informatizzata così come lo è una normale farmacia di paese e il turno lo si aspetta controllandosi a vicenda, cercando di ricordare i volti degli ultimi arrivati, perché manca un comunissimo numeratore di quelli che sono utilizzati in un qualsiasi market (costo 50 euro). La gente è nervosa, arrabbiata… ma d’una rabbia inutile priva di voglia di riscatto e senza speranza di cambiamento, il “nemico” diventa colui che ti sta a fianco, la persona che ti precede nella fila…
È in atto la regressione politica e culturale di massa che si manifesta con la solitudine impotente dell’Io e la morte del Noi. Un tempo qualcuno, partito, sindacato, istituzione, esponente politico, avrebbe tentato di intessere un dialogo tra i vari “io” partendo da questi luoghi. Anzi la Sinistra è nata proprio con questo scopo: dare voce al “Quarto Stato”, organizzarlo in sindacati, in una forma di partito, dotarlo di una filosofia politica, di una cultura di governo, dare consapevolezza dei propri diritti. Oggi, la massa dei senza nome non ha un partito, non ha un gruppo dirigente, non ha un sindacato. Non ha cultura politica, non ha coscienza del proprio stato e pertanto non ha difese; è prigioniera della TV e viene terrorizzata da trasmissioni (tipo rete 4) in cui si mostra una realtà, dove ognuno di noi è circondato da teppisti, assassini, borsaioli, stupratori, invasori, tagliagole. La paura è la migliore alleata dell’impotenza. E adesso ritorniamo nei vari seminterrati come quello di Siderno, (ma ce ne sono di ben peggiori) dove ognuno è solo, ognuno vorrebbe un protettore e tutti vorrebbero un capo. È la vittoria della cultura politica e della strategia della Destra. Da una tale situazione non si esce con fughe in avanti tipo la “rivolta” di cui parla Landini da uno studio televisivo. Se il sindacato fosse stato un interlocutore valido questa gente avrebbe riempito le sedi della CGIL e non mi pare sia così.
Ancor meno, vagheggiando tattiche elettorali che, anche in caso di vittoria, non cambierebbero nulla. Per esempio il senatore Nicola Irto ritiene che “bisogna costruire un campo larghissimo” con le forze politiche, civili e sociali capaci di elaborare un programma per la Calabria, che possa risultare vincente.” (convegno PD di Vibo)
Caro senatore, in Chiesa si canta una canzone che poi è una filosofia di vita:”… far comunità” e che somiglia come una goccia d’acqua ad una parola storica della Sinistra. Se il Pd è la Sinistra vogliono vincere, e non solo e non tanto elettoralmente, facciano comunità con il popolo del sottosuolo e dei piani bassi e poi saranno le comunità ad indicare la strada arricchendo e legittimando il Partito. Altrimenti ai tavoli dei “campi larghissimi” ci saranno solo le élite. E, a quel punto, la Destra, comunque andranno le elezioni, ha già vinto.