fbpx
martedì, Aprile 23, 2024
spot_img
HomeAfricoIl procuratore e il sindaco: incontro tra smemorati

Il procuratore e il sindaco: incontro tra smemorati

Successivamente all’inaugurazione della caserma dei Carabinieri di Africo alla presenza del ministro Piantedosi, è scoppiata una polemica che ha visto protagonisti il procuratore Dominijanni e il sindaco Modaffari. Non siamo intervenuti per dare ragione a nessuno. Nel tentativo di costruire e non di distruggere, pubblichiamo questa accorata lettera di Rocco Palamara, protagonista di una forte lotta di popolo, negli anni ‘70 contro la criminalità organizzata di Africo, che lo vide ferito da un agguato mafioso e costretto a lasciare il suo paese per continuare a vivere. Ricorda anche le vittime di quella lotta, che aggiungiamo noi se lo Stato si fosse schierato forse avrebbe avuto un finale diverso.

Rocco Palamara

Lungi da me volermi intromettere tra Istituzioni, ma c’è qualcosa che non quadra nella polemica tra il procuratore generale di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni e il sindaco di Africo Domenico Modafferi, in occasione dell’inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri nella stessa cittadina. Da osservatore esterno (ma non tanto), colgo il lamento del Procuratore che, come dice lui stesso, si è sentito  preso in giro dal  sindaco Modafferi il quale, nel suo intervento dal palco, non ha nominato i brigadieri Carmine Tripodi e Antonino Marino uccisi dalle cosche della Locride, né mai pronunciato la parola ‘ndrangheta.

Per giustificarsi, Modafferi ha invocato un “frainteso” rinforzato con un bel “la ‘ndrangheta fa schifo!” che però pare non convinca nessuno.

Ora, il punto è che, se voleva, il sindaco avrebbe potuto gettarlo il suo carico da 12 e controbattere che proprio ad Africo ci fu la prima rivolta contro la ‘ndrangheta, quella degli anarchici negli anni ’70, e che anche noi avevamo i nostri martiri, nelle persone di Salvatore Barbagallo e Leo Borrello, anch’essi uccisi dalla ‘ndrangheta per averla combattuta.

Ma non li ha neanche nominati!

Dovrei dunque lamentarmi anch’io col Sindaco? Sarei – per così dire – “ingiusto”, visto che nessun sindaco di Africo li ha mai ricordati! Tanti hanno la coda di paglia e ognuno fa il suo gioco.

Ma anche Lei, Signor Procuratore, fa il suo di gioco. Perché non li ha nominati lei i due poveri cittadini di Africo, come avrebbe voluto  per Marino e Tripodi? Forse che chi combatte la ‘ndrangheta senza essere un carabinieri non conta? Oppure (mi perdoni), in quanto magistrato,  ha la coda di paglia anche Lei?

Mi spiego: se fosse stato a Cinisi, non avrebbe nominato Peppino Impastato?

Diciamolo allora: ci sono troppi smemorati in Calabria! Gli assassini di  Salvatore Barbagallo e di Leo Borrello sono rimasti impuniti per grave responsabilità proprio della magistratura, cosa che tanti, troppi, hanno dimenticato.

 

 

- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
ARTICOLI CORRELATI
- Spazio disponibile -

Le PIU' LETTE

- Spazio disponibile -