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sabato, Luglio 27, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 2 Luglio.

Accadde che:

1871 (150 anni fa ): Vittorio Emanuele II di Savoia entra solennemente a Roma dopo averla conquistata a discapito dello Stato Pontificio, accolto festosamente dalla popolazione. Quel giorno, con l’insediamento del sovrano piemontese al Quirinale, Roma sostituisce ufficialmente Firenze quale capitale del Regno d’Italia. Sebbene l’Unità d’Italia si riconduca al 1861, il processo risorgimentale di unificazione si prolungò ancora a lungo. Fu, infatti, solo dieci anni più tardi che l’esercito nazionale, aiutato dalle forze guidate da Garibaldi riuscì a conquistare i territori Pontifici, tra cui Roma. Dopo la “Presa di Porta Pia” del 20 settembre 1870 Roma era stata annessa al Regno d’Italia, ed era stata proclamata Capitale il 3 febbraio del 1871. Ecco il discorso di Cavour in Parlamento: “Roma è la sola città d’Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali; tutta la storia di Roma, dal tempo de’ Cesari al giorno d’oggi, è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio; di una città cioè destinata ad essere la capitale di un grande Stato”. A Vittorio Emanuele II gli venne dato l’appellativo di Re galantuomo o Re gentiluomo, appellativo con cui è ricordato tutt’oggi. Coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso, conte di Cavour, portò infatti a compimento il Risorgimento nazionale e il processo di unificazione italiana.

1897 (124 anni fa):  a Londra, il 23enne Guglielmo Marconi ottiene il brevetto per la sua trasmissione telegrafica senza fili, quella che poi sarebbe stata conosciuta al mondo come radio. Fu un giorno che cambiò radicalmente il corso degli eventi, permettendo all’uomo di fare un salto nel futuro nel campo delle telecomunicazioni e consentendo alle notizie di iniziare a circolare in tempo reale. Marconi andò fino a Londra per ottenere il brevetto dopo che in Italia era stato liquidato come “Pazzo” e gli era stato rifiutato un finanziamento. L’errore di Pietro Lacava, a quel tempo Ministro delle Poste e Telegrafi nel Governo Crispi, fu imperdonabile. Ma per Marconi, i cui esperimenti avevano preso inizio nel 1982, da quel giorno non fu tutto rose e fiori. Al contrario, fu coinvolto in una diatriba senza fine per essere riconosciuto come inventore della radio. A contendergli questo ruolo fu il serbo Tesla,  fisico e ingegnere elettrico che ebbe il merito di sfruttare le onde elettromagnetiche per una trasmissione a distanza. Marconi, dal canto suo, negò sempre di aver letto gli studi di Tesla, affermando di essersi ispirato ai fisici Augusto Righi e Rudolph Hertz. Nel 1911, due anni dopo essere diventato il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la Fisica, la High Court inglese riconobbe Marconi come inventore della radio, ma nel 1934 la Corte Suprema degli Stati Uniti reputò i brevetti di Tesla fondamentali per la nascita della radio. Insomma, ad oggi la paternità di quella creazione resta ancora argomento di discussione.

 Scomparso  oggi:

1961 (60 anni fa): muore a Ketchum, Idaho, (Stati Uniti) Ernest Hemingway scrittore e giornalista statunitense. Nato a Oak Park (Chicago) il 21 luglio 1899 è stato autore di romanzi e di racconti, molte delle sue opere sono considerate pietre miliari della letteratura statunitense, ha saputo rompere con una certa tradizione stilistica riuscendo ad influenzare successivamente generazioni intere di scrittori. I suoi protagonisti sono tipicamente uomini dall’indole stoica, i quali vengono chiamati a mostrare “grazia” in situazioni di disagio. È il 1917 quando comincia a maneggiare carta e penna, dopo essersi diplomato, lavorando come cronista al “Kansas City Star”. La sua natura irrequieta e perennemente insoddisfatta non lo fa sentire comunque a posto. Si dedica alla stesura di alcuni racconti, del tutto ignorati da editori e dall’ambiente culturale. nel 1923  l’editore McAlmon pubblica il suo primo libro, “Tre racconti e dieci poesie”, seguito l’anno dopo da “Nel nostro tempo”, elogiato dal critico Edmund Wilson e da un poeta fondamentale come Ezra Pound. Nel 1926 escono libri importanti come “Torrenti di primavera” e “Fiesta”, tutti grandi successi di pubblico e di critica, mentre l’anno dopo esce il volume di racconti “Uomini senza donne”. Riscuote un grande successo con “Il vecchio e il mare”, un romanzo breve, che commuove la gente e convince la critica, raccontando la storia di un povero pescatore cubano che cattura un grosso marlin (pesce spada) e cerca di salvare la sua preda dall’assalto dei pescecani. Pubblicato in anteprima su un numero unico della rivista Life, vende cinque milioni di copie in 48 ore, grazie al quale vince il Premio Pulitzer. Nel 1954 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura. Debole, invecchiato, malato e profondamente depresso, perché pensa che non riuscirà più a scrivere, la mattina di domenica 2 luglio si alza di buon’ora, prende il suo fucile a canna doppia, va nell’anticamera sul davanti della casa, appoggia la doppia canna alla fronte e si spara. Lo stile narrativo di Ernest Hemingway si basava sulla semplicità e su una prosa essenziale caratterizzata da frasi brevi, semplici e concise, prive di parole superflue. Hemingway limitò descrizioni di stati d’animo e sentimenti, preferiva che i lettori, piuttosto che ricevere la descrizione di un’emozione, vedessero le cose e i fatti che producevano le emozioni stesse.

 

 

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