Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 28 Settembre.
Accadde che:
1994 (30 anni fa): il traghetto Estonia affonda nel Mar Baltico, 852 morti. L’ Estonia, partita da Tallinn, stava navigando verso Stoccolma in condizioni di mare agitato. Verso l’una di notte la celata di prua, sottoposta a forti sollecitazioni a causa di onde alte fino a quattro metri, cominciò a cedere, staccandosi del tutto all’una e un quarto. Il garage fu immediatamente invaso da una gran quantità d’acqua, che causò una forte inclinazione verso dritta. All’una e venti fu dato l’allarme e due minuti dopo fu inviato il primo triplice segnale di “Mayday”. Il traghetto continuò a inclinarsi rapidamente, impedendo a gran parte dei passeggeri di mettersi in salvo; all’una e cinquanta, la nave sparì definitivamente dai radar. La prima nave a giungere sul luogo del naufragio fu la Mariella, appartenente alla Viking Line, che arrivò alle 2:12, presto seguita dalla Silja Europa, il cui comandante assunse l’incarico di coordinatore dei soccorsi. I primi elicotteri di soccorso arrivarono intorno alle tre. Le operazioni, rese difficili dal maltempo, permisero di salvare 138 persone, una delle quali morì in seguito in ospedale; gli ultimi sopravvissuti furono trovati intorno alle nove. Solamente 94 corpi furono recuperati; circa 650 dei rimanenti 757 passeggeri e membri dell’equipaggio rimasero probabilmente intrappolati nel relitto.
2003 (21 anni fa): avviene il più grande black out della storia e l’Italia rimase al buio. L’unica eccezione fu la Sardegna, insieme a poche isole. Le luci, così, si spensero su tutto lo Stivale, per riaccendersi solamente alcune ore dopo. Inizialmente attribuita alla Francia, pare che la causa di questo colossale black out nazionale fosse attribuita alla caduta di un albero sui tralicci dell’alta tensione, che dalla Svizzera portano la corrente in Italia. Tantissimi ed enormi disagi per gli italiani, fermati dal buio anche nella loro più elementare quotidianità. Dalle metropolitane bloccate, così come ascensori e simili, alla sospensione di tutti i viaggi, sino, purtroppo, a qualche vittima.
Scomparso oggi:
1978 (46 anni fa): muore, a Città del Vaticano, Papa Giovanni Paolo I, 263º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica. Nato, a Canale d’Agordo (Belluno), il 17 ottobre 1912 fu il primo papa di cui le origini operaie sono certe: durante l’infanzia egli lavorò insieme al padre come soffiatore del vetro a Murano. Ricevette la chiamata di Dio nell’estate del 1935 e il 7 luglio dello stesso anno fu ordinato sacerdote presso Belluno. Dal 1937 al 1958 fu insegnante di teologia presso il seminario gregoriano di Belluno, ma già nel 1954 era diventato vicario generale della diocesi della stessa città. Alla morte di Giovanni Battista Montini, si aprì il conclave che doveva designare il suo successore. All’interno della Chiesa vi erano quella conservatrice guidata dal cardinale di Genova, quella progressista dell’arcivescovo di Firenze e quella “internazionalista” che vedeva come massimo rappresentante il Cardinale Karol Wojtyla, futuro Giovanni Paolo II. Il pontificato di Giovanni Paolo I si aprì ufficialmente il 26 agosto 1978: ebbe vita brevissima a causa della prematura morte del sommo pontefice, ma questa fu comunque intensa. Fu il primo papa ad adottare il doppio nome, omaggio ai suoi due predecessori; fu anche il primo papa che abbandonò il plurale majestatis, definendo se stesso in prima persona; fu il primo successore di Pietro che abolì l’inconorazione e la tiara e, fatto curioso, fu il primo pontefice ad essere censurato dall’Osservatore Romano, che non volle pubblicare i suoi commenti troppo “morbidi” e possibilisti sull’uso degli anticoncezionali. Molte le ipotesi sul suo decesso, spesso fantasiose, ci fu anche chi sostenne che fu avvelenato dai servizi segreti americani, o da quelli sovietici, o ancora da quelli israeliani, quel che è certo e che la diagnosi evidenziò che egli subì un colpo apoplettico che gli fu fatale.