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venerdì, Ottobre 4, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 2 Ottobre.

Accadde che:

1925 (99 anni fa): William Taynton è il primo uomo della storia a comparire in televisione. Fu lui a proporsi all’ingegnere scozzese John Logie Baird come soggetto per esperimenti sulla trasmissione delle immagini. Attraverso un sistema meccanico basato sul disco di Nipkow, Baird riuscì a inviare a distanza un’immagine televisiva che riproduceva il volto del fattorino. Taynton, che lavorava alle di pendenze dell’inventore britannico, saputo che il suo datore di lavoro si apprestava a fare l’esperimento, si offrì spontaneamente, non immaginando di entrare così nella storia del progresso tecnologico. Fu un esperimento di televisione a scansione meccanica, con un disco di Nipkow che veniva fatto girare davanti ad elementi sensibili di selenio, ottenendo, istante dopo istante, una corrispondenza elettrica della luminosità dei vari punti dell’immagine, riga dopo riga. Un principio di scansione non dissimile da quello usato ancora oggi, sia pure non più meccanico ma elettronico. L’evento segnò un passo importante nell’evoluzione delle trasmissioni televisive, su cui in Italia iniziarono i primi esperimenti nel 1929. Il primo programma televisivo regolare della storia, legato all’XI Olimpiade di Berlino, venne trasmesso il 22 marzo 1936.

1944 (80 anni fa): le truppe naziste pongono fine alla Rivolta di Varsavia. Si tratta di l’azione insurrezionale intrapresa dall’Esercito nazionale polacco che fra il 1º agosto e il 2 ottobre 1944 tentò di contendere il possesso della capitale polacca all’esercito d’occupazione tedesco, allo scopo di liberare la città di Varsavia prima dell’arrivo dell’Armata Rossa sovietica, giunta ormai alle porte della città dopo le grandi vittorie dell’offensiva estiva sul fronte orientale. L’insurrezione ottenne inizialmente alcuni limitati successi e sorprese la guarnigione tedesca mettendo in difficoltà l’esercito tedesco nei primi giorni. Ma, dopo poco, i rivoltosi dovettero affrontare la violentissima repressione organizzata dal comando tedesco con l’intervento di brutali unità specializzate delle Waffen-SS, e rinforzi di fanteria, artiglieria e mezzi corazzati della Wehrmacht. Dopo due mesi di sanguinosi combattimenti, la rivolta venne annientata e i tedeschi distrussero Varsavia. Le cause del tragico fallimento dell’insurrezione vennero principalmente ricondotte da alcune correnti storiografiche al mancato soccorso ai rivoltosi da parte di Iosif Stalin, deciso a far fallire la rivolta e a indebolire le forze nazionaliste polacche fedeli al governo in esilio a Londra, ma sono tuttora materia di vivaci diatribe storico-politiche.

Scomparso oggi:

1847 (177 anni fa): muore, a Gerace, Michele Bello patriota e drammaturgo. Nato, ad Ardore, il 5 dicembre 1822 era figlio di un ricco gentiluomo di Siderno, Domenico Bello, e di Maddalena Marando, originaria di Ardore. Studia con lo zio arciprete, Francesco Bello, e quindi presso il liceo di Vibo Valentia (allora Monteleone). Si sposta, a Napoli, per studiare giurisprudenza e durante il soggiorno napoletano compone inni, lodi, elegie e due drammi teatrali. In seguito, ritorna a Siderno, dove lavora come cassiere del comune fino al 1846 e aderisce alla Giovane Italia mazziniana. Il 2 settembre del 1847 scoppia a Reggio Calabria un’insurrezione mazziniana, che porta alla nascita di un governo provvisorio. Michele Bello, partito con alcuni compagni su una barca al comando di Giovanni Rosetti, sorprende e cattura a capo Spartivento una nave doganale, con cui sbarca a Bianco. Qui lo raggiungono Domenico Salvadori e Rocco Verduci, che hanno radunato delle squadre presso il paesino di Sant’Agata. Gli insorti distruggono gli stemmi reali, bruciano le carte della polizia e raccolsero contribuzioni volontarie. Occupano, inoltre, i comuni di Caraffa e di Bovalino, dove vengono accolti dai rivoltosi guidati da Gaetano Ruffo. Il 4 settembre catturano il sottintendente del distretto di Gerace, Antonio Bonafede, insieme ad alcune guardie. Salvano la vita al funzionario borbonico, già responsabile della fucilazione dei fratelli Bandiera, sottraendolo al linciaggio. Da Bovalino, gli insorti pubblicano un manifesto rivoluzionario e un’ordinanza, con la quale viene dimezzato il costo del sale e dei tabacchi, viene abolito il divieto di attingere acqua di mare e viene soppresso il dazio governativo.
Il 5 settembre li raggiunge a Siderno la banda armata di cinquanta uomini raccolta da Pietro Mazzoni a Roccella. il 6 settembre i ribelli confluiti, a Roccella, si sbandano e Michele Bello, Rocco Verduci, Domenico Salvatori e Stefano Gemelli sono costretti alla fuga, nascondendosi nei monti presso Caulonia, dove vengono arrestati il 15 settembre. I congiurati vengono processati, a Gerace, per alto tradimento e condannati alla fucilazione. La sentenza viene eseguita il 2 ottobre, presso il convento dei Cappuccini di Gerace e i corpi furono gettati in una fossa comune.

 

 

 

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