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martedì, Marzo 19, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 21 Marzo.

Accadde che:

1963 (59 anni fa): chiude il penitenziario federale USA di Alcatraz, situato su un’isola della baia di San Francisco. Il carcere fu chiuso per volere di Robert Kennedy, allora procuratore generale, soprattutto per gli elevati costi della sua gestione: era, infatti, necessario il trasporto sull’isola di alimenti, acqua potabile e indumenti. I politici americani arrivarono a sostenere che sarebbe stato più economico mantenere i detenuti nell’albergo più lussuoso di New York piuttosto che sull’isola. Anni dopo, il carcere fu aperto al pubblico per le visite guidate. Il carcere di Alcatraz è comunemente noto per l’estrema rigidità con cui venivano trattati i detenuti. Chi veniva mandato ad Alcatraz era solitamente considerato molto pericoloso o aveva già tentato la fuga da altre prigioni. I carcerati erano costretti a scontare la loro pena in una cella singola, dalle dimensioni notevolmente ridotte. Le mancanze disciplinari venivano punite con la reclusione al buio e al freddo nelle celle d’isolamento. A differenza di altre carceri, la possibilità di lavorare non era concessa a tutti, ma era un privilegio che ci si doveva guadagnare con la buona condotta e rispettando le regole della prigione.

2006 (16 anni fa): viene fondato twitter. “Sto impostando il mio twttr”: quel giorno Jack Dorsey, allora giovane sviluppatore, collaudava Twitter scrivendo il primo cinguettio della storia della piattaforma. l microblog nasce sulle ceneri di Odeo, un sistema per pubblicare sul web messaggi audio o video via telefono, una specie di podcast ‘ante litteram’. Un testo di pochi caratteri, breve come un sms. È il primo cinguettio della storia della piattaforma. il lancio ufficiale della piattaforma avverrà a luglio. Ad accorgersi del social è il blog TechCrunch, molto usato a San Francisco, per dare la notizia di un terremoto. Da quel momento, Twitter spicca il volo, in un anno triplica la mole di cinguettii. Ora Twitter guarda al futuro: punta a 315 milioni di utenti attivi al giorno e al raddoppio delle entrate annuali entro il 2023.

Nata oggi:

1931 (91 anni fa ): nasce, a Milano, Alda Merini, all’anagrafe Alda Giuseppina Angela Merini, poetessa e scrittrice. È stata una delle poche star della poesia italiana e ha avuto una vita romanzesca, da poetessa maledetta, con internamento in manicomio e un rapporto così stretto con la follia da renderla invidiabile. Alle elementari è la prima della classe e a dieci anni vince il premio Giovani Poetesse Italiane, premio che le fu consegnato nientemeno che dalla regina d’Italia, Maria José. A quindici anni esordisce come autrice spinta da Giacinto Spagnoletti e intanto studia anche pianoforte. Nel 1947 ha una relazione molto passionale con lo scrittore Giorgio Manganelli, una storia tanto bella quanto impossibile (Manganelli era già sposato e con figlia). Nello stesso anno c’è il suo primo internamento psichiatrico: Alda le chiama «le prime ombre della mente». Una personalità così sopra le righe sembrava fatalmente destinata al disturbo bipolare. In questo, Alda sembra ripercorrere le orme di Tasso e Campana. La poesia è  l’amante di Alda Merini, che trascura tutte le altre incombenze quotidiane. Nel 1961, a seguito di violente crisi depressive, viene internata in manicomio fino al 1972. Sono anni in cui salute e malattia mentale si avvicendano vertiginosamente, ma sono anche gli anni in cui la sua vocazione poetica viene temprata nella carne dell’anima, per usare una metafora a lei cara. Gli ultimi anni sono, finalmente, sereni, compone libri come “Delirio amoroso” e “Il tormento delle figure”. Nel 1993 le viene assegnato il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale. Muore, a Milano, il 1 novembre 2009. Nella poesia di Alda è possibile leggere le trame oscure di un mondo che è sempre sul punto di rivelarsi, in modo tremendo, un mondo che si affaccia dalla lacerazione dell’anima. Da qui l’immagine di una poesia che sgorga inesauribile, così come era inesauribile il suo parlare, fumare, parlare, scrivere, telefonare, mangiare, bere, fumare.

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

(da “Vuoto d’amore”)

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