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sabato, Aprile 20, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 4 Luglio.

Accadde che:

1776 (246 anni fa): tredici colonie britanniche della costa atlantica nordamericana dichiararono la propria indipendenza dall’Impero britannico, esponendovi le motivazioni che le avevano indotte a questo atto; con questo trattato nacquero quindi ufficialmente gli Stati Uniti d’America. Ecco uno dei passi più famosi: «Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità». Tale atto è molto importante perché, oltre a sancire la nascita degli USA e a contenere formali accuse nei confronti del sovrano inglese Giorgio III, la Dichiarazione utilizza per la prima volta nella Storia i principi dell’Illuminismo come ideali fondanti della nuova nazione. Concetti come libertà personali e uguaglianza erano un’enorme innovazione per quei tempi, in cui nella maggior parte degli Stati vigevano ancora regimi assolutisti, in cui un sovrano deteneva quasi tutto il potere. La guerra durò dal 1775 al 1778 e gli americani, nonostante armi e mezzi meno potenti, riuscirono a imporre decisive sconfitte agli inglesi. Nel 1783, a Versailles (Francia), Londra fu costretta a riconoscere l’autonomia degli Stati Uniti d’America. Il 17 settembre 1787 la Convenzione di Filadelfia adottò così l’attuale Costituzione degli Stati Uniti, compresa di Carta dei diritti, che garantisce a tutti la libertà di espressione. L’anno dopo nacque definitivamente la Repubblica degli Stati Uniti d’America.

1865 (157 anni fa): viene pubblicato “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” scritto da Charles Lutwidge Dodgson, sotto lo pseudonimo di Lewis Carroll. Racconta di una ragazza di nome Alice che cade attraverso una tana di coniglio in un mondo fantastico popolato da strane creature antropomorfe. Il racconto gioca con la logica, dando alla storia una popolarità duratura sia negli adulti che nei bambini. È considerato uno dei migliori esempi del genere letterario nonsenso. Il suo corso narrativo, struttura, personaggi e immagini sono stati enormemente influenti sia nella cultura popolare che nella letteratura, specialmente nel genere fantasy. Alice nel paese delle meraviglie non è solo una favola: sono tanti i significati nascosti dietro i personaggi e l’avventura di Alice, tanto che il romanzo ha dato il nome alla cosiddetta sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie.   Carroll ha sfruttato tutta una serie di metafore, similitudini e figure allegoriche per raccontare, probabilmente, il percorso di crescita di Alice e l’eterna lotta tra l’essere bambino e l’età adulta, creando così il terreno per diverse interpretazioni e significati nell’ambito psicologico, letterario o sociologico. Si ritiene infatti che le avventure di Alice, rappresentino in realtà la lotta contro il tempo, dove razionalità e immaginazione si scontrano sempre in quello che è il cammino verso il diventare grandi e l’età adulta.

Scomparso oggi:

2014 (8 anni fa): muore, a Torino, Giorgio Faletti  scrittore, attore, cantautore, comico e cabarettista. Nato, ad Asti, il 25 novembre 1950 è stato uno di quei talenti come raramente se ne sono visti. Laureato in Giurisprudenza, forte del suo carisma istrionico, ci prova con lo spettacolo e dopo un breve approccio col mondo della pubblicità si dedica al cabaret. Il debutto televisivo arriva nel 1982 con la trasmissione “Pronto Raffaella” condotto dall’inossidabile, per poi continuare su Antenna 3 Lombardia con “Il guazzabuglio” al fianco di Teo Teocoli. I personaggi creati da Faletti sono letteralmente irresistibili, la sua fantasia è sfrenata e scoppiettante. Comincia, in seguito, un’attività di cantautore che sfocia nel primo album “Disperato ma non serio”. In termini di visibilità personale raggiunge il “top” con la partecipazione al Festival di Sanremo 1994 dove, con “Signor tenente” commuove il grande pubblico. Ultima metamorfosi del sorprendente Giorgio Faletti è quella che lo ha portato a scrivere con Il suo thriller “Io uccido” (2002), che ha venduto un numero record di copie (oltre 1 milione e trecentomila). ll 5 ottobre 2004 esce il suo secondo romanzo “Niente di vero, tranne gli occhi”, anche questo un successo. Seguiranno altri libri, tra cui “Appunti di un venditore di donne”, primo romanzo ambientato in Italia, e  “Tre atti e due tempi”, ambientato nel mondo del calcio. Tra le sue frasi più famose: “Ma il coraggio è anche questo. La consapevolezza che l’insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo.

 

 

 

 

 

 

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