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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 26 Ottobre.

Accadde che:

1860 (162 anni fa): Giuseppe Garibaldi incontra il re di Sardegna Vittorio Emanuele II e gli consegna simbolicamente il Regno delle Due Sicilie, da lui appena conquistato. Con lo storico incontro di Teano si conclude la spedizione dei Mille partita il 6 maggio del 1860 dalla spiaggia di Quarto, in Liguria, con due vascelli carichi di 1089 uomini, di cui una donna Rosalia Montmasson, moglie di Francesco Crispi. Dal momento in cui Garibaldi strappò il Mezzogiorno d’Italia ai Borbone, nel consegnarlo a Vittorio Emanuele II, diede iniziò alla storia di un nuovo paese. Un’Italia che da lì a poco sarebbe divenuta certamente unitaria, ma che avrebbe avuto dei mali ancora irrisolti. Divisioni e disomogeneità, oggi come allora, la caratterizzarono. Popoli che tra di loro non avevano nessun punto di contatto e nessuna affinità, si ritrovarono ad indossare le complesse vestigia di una Nazione.

1863 (159 anni fa): nasce la Football Association, la federazione calcistica inglese. Secondo molti, è anche la vera e propria data di nascita del calcio moderno. Gli esponenti dei club calciatici di Londra si ritrovarono quel giorno alla Free Mason’s Tavern, in Great Queen Street, confrontandosi con l’obiettivo di trovare un regolamento ufficiale per il gioco del calcio. Vennero gettate la basi per un codice unico di questo sport e, dopo una serie di incontri, l’otto dicembre si arrivò a definire alcuni punti fermi, tra cui le dimensioni del terreno di gioco e le regole per i gol e il fuorigioco. Furono tolte alcune regole iniziali che facevano pensare ad un gioco ancora molto simile al rugby (“Un giocatore può essere colpito nelle gambe al di sotto del ginocchio mentre corre con la palla”; “È concesso al giocatore di correre con la palla nelle mani se egli ha fatto una presa valida o se afferra la palla al primo balzo”). La gara inaugurale con le nuove regole decise dalla FA era prevista a Battersea Park il 2 gennaio 1864, ma i membri della FA non seppero aspettare l’anno nuovo e sperimentarono il gioco a Mortlake il 19 dicembre 1863 per la gara tra il Morley’s Barnes team e il Richmond Fc, finito con un pareggio senza reti.

Scomparso oggi:

1890 (132 anni fa): muore, a Firenze, Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini, scrittore e giornalista. Nato, a Firenze, il 24 novembre 1826 è divenuto celebre per essere stato l’autore del romanzo “Le avventure di Pinocchio”. Primogenito di una numerosa famiglia, Carlo frequenta le elementari a Collodi, affidato ad una zia. In seguito, diventa giornalista e, in questo ruolo, descrive la realtà toscana cogliendone i lati spiritosi e bizzarri, fatta di intrighi e storielle da caffè per mezzo di fulminanti invenzioni linguistiche. Stimolato dalle esperienze come giornalista, comincia a scrivere intensamente, esercitando la sua capacità di dar vita, per mezzo della sua poetica, alle novità della vita contemporanea. La sua vera strada la trova quando, già avanti con gli anni, si dedica alla letteratura per l’infanzia. Come funzionario al servizio dello stato unitario appena formato, inizia con la traduzione dei racconti delle fate di Perrault, per poi lavorare a vari libri pedagogici per la scuola. Per questa attività adotta il nome di Collodi che non è altro che il nome del paese originario della madre. Scrive, così, il suo capolavoro “Le avventure di Pinocchio”, apparse per la prima volta sul “Giornale dei bambini”, nel 1881, con il titolo “La storia di un burattino” facendole terminare con il quindicesimo capitolo. Dopo pochi mesi, lo scrittore riprese la narrazione del libro con il nuovo titolo, per portarlo a termine nel 1883. Originariamente, le avventure di Pinocchio si concludevano con la morte del burattino, ma le proteste dei piccoli lettori del “Giornale dei bambini” indussero, però, l’autore a proseguire il racconto, che si concluse definitivamente, con la trasformazione del burattino in bambino. L’opera è stata pubblicata in 187 edizioni e tradotta in 260 lingue o dialetti, ma Collodi morirà prima di aver goduto del meritato successo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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