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martedì, Aprile 16, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 10 Novembre.

Accadde che:

1859 (163 anni fa): avviene il Trattato di Zurigo, in cui la Lombardia viene ceduta dall’Impero austro-ungarico al Regno di Sardegna. Formalmente l’Austria – Ungheria ha ceduto alla Francia la Lombardia, a sua volta la Francia al regno Sardo – Piemontese. Sono rimasti in possesso dell’Austria – Ungheria le munite fortezze di Mantova e Peschiera (del cosiddetto Quadrilatero). Durante la Conferenza si accenna anche vagamente al rientro dei vari monarchi nelle rispettive sedi di Modena, Parma e Firenze e le legazioni di Romagna, Bologna e Ferrara dovevano essere ritornare sotto il governo pontificio e la costituzione di una Confederazione di stati (auspicata da Gioberti), cosa che naturalmente non avviene. L’imperatore francese mirava con questo suo intervento nelle “questioni” della penisola a controllare la politica del nascente Regno d’Italia. Nizza e la Savoia, come da accordi vengono ceduti successivamente all’Impero francese.

1975 (47 anni fa): Italia e Jugoslavia firmano il Trattato di Osimo. nella cittadina marchigiana di Osimo il ministro degli Esteri italiano, Mariano Rumor, e quello jugoslavo, Milos Minic, firmano un trattato meritevole di entrare nel Guinness dei primati. Uno dei due contraenti, il governo di Roma, paga una serie di prezzi non da poco: la rinuncia alla sovranità italiana sulla zona B, la concessione di una zona franca italo-jugoslava, a cavallo del confine di Trieste, che apre a Belgrado una porta verso il Mercato Comune, più altri vantaggi materiali. L’altro contraente, la Jugoslavia, non dà contropartite di alcun genere, si limita ad incassare i lauti benefici. Una sorta di curioso patto leonino, nel quale tutti i vantaggi vanno alla parte più debole, Belgrado e tutti i danni a quella più forte, Roma. Con il Trattato di Osimo si realizza tra l’altro un fatto politico-costituzionale di rilevanza assoluta: l’Italia accetta, tranquillamente, di sacrificare la sua integrità territoriale, senza che il mondo politico  sembri quasi accorgersene.

Nato oggi:

1928 (94 anni fa): nasce, a Roma, Ennio Morricone compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore, uno dei più leggendari della musica da film internazionale. All’età di 10 anni, inizia a frequentare il Conservatorio di S.Cecilia nella classe di Tromba di Umberto Semproni. L’insegnante di Armonia complementare intuisce le precoci doti del giovane Ennio e gli suggerisce lo studio della composizione, che inizierà nel 1944. Due anni più tardi, ottiene il diploma in tromba, e compone “Il Mattino”, per canto e pianoforte su testo di Fukuko, primo di una serie di 7 Lieder giovanili.  In seguito, compone “Imitazione”, per canto e pianoforte su testo di Giacomo Leopardi. È nel 1955 che Ennio Morricone imbocca quella che riconoscerà come la sua vera strada, iniziando ad arrangiare musiche per il cinema. Negli anni ’60 nasce un sodalizio destinato a segnare un’epoca: la collaborazione con Sergio Leone e il suo cinema western: “Per un pugno di dollari”, “Il buobo, il brutto e il cattivo” che gli darà grande fama. Inoltre, con Leone firmerà anche il pluripremiato “C’era una volta in America”. Nel 2004, a Verona, nel più importante teatro all’aperto che il mondo conosce, l’11 settembre, Morricone ha diretto un concerto “contro tutte le stragi della storia dell’umanità” dove ha presentato per la prima volta la sua composizione “Voci dal silenzio”. Nel 2007 l’Academy Awards americana conferisce ad Ennio Morricone il premio Oscar alla carriera. Nove anni più tardi vince un nuovo Oscar: questa volta è per la colonna sonora del film “The hateful Eight” di Quentin Tarantino. Muore, a Roma, il 6 luglio 2020.

 

 

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