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lunedì, Settembre 16, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 20 Novembre.

Accadde che:

1820 (202 anni fa): una balena attacca la Essex, una baleniera che colò a picco ispirando Melville per il suo Moby Dick. Venti marinai si salvarono su tre scialuppe, ma per sopravvivere furono costretti a magiare i loro compagni. Quel giorno in un momento di calma in cui l’equipaggio si era fermato dalla caccia ad oltranza contro un gruppo di cetacei, l’enorme esemplare di capodoglio maschio lungo più di 85 piedi  si scagliò sulla prua della nave che, duramente colpita, iniziò ad imbarcare acqua dal fianco La Essex non colò subito a picco e ciò permise agli uomini dell’equipaggio di recuperare cibo e acqua necessari ad un mese di navigazione e alcune tartarughe stivate sul veliero  che avrebbero usato come riserve alimentari. Rimasero così in venti su tre lance baleniere. I naufraghi approdarono su un atollo, l’isola di Henderson, abitato da uccelli marini e con una sorgente di acqua potabile.

1947 (75 anni fa): la principessa Elisabetta sposa il tenente Philip Mountbatten nell’Abbazia di Westminster, a Londra. Al matrimonio parteciparono più di 2.000 ospiti, c’erano otto damigelle e due paggi. L’abito della regina fu disegnato da Norman Hartnell, ed è stato realizzato di raso color avorio, era decorato con 10.000 perle bianche e aveva simboli floreali dalle terre del Commonwealth. Il suo bouquet da sposa aveva un rametto di mirto da un cespuglio piantato dal bouquet della regina Vittoria. Il giorno dopo il matrimonio, il bouquet è stato deposto sulla tomba del Milite Ignoto. Tornati a Buckingham Palace, la regina e il principe Filippo apparvero sul balcone per la gioia della folla sottostante. Dopo il matrimonio, gli sposi partirono per la luna di miele a Broadlands per poi andare a Balmoral. Era l’estate del 1939 quando Elisabetta, che aveva appena 13 anni, incontrò per la prima volta Philip Mountbatten, principe di Grecia, suo lontano cugino, che aveva 19 anni. Entrambi sono trisnipoti della regina Vittoria e diretti discendenti di Cristiano IX di Danimarca. Da qual momento, cominciarono a intrattenere una fitta corrispondenza, per tutta la durata della guerra. Prima del matrimonio, Filippo dovette rinunciare alla pretesa al trono di Grecia e, da allora, fu chiamato semplicemente tenente Filippo Mountbatten, sino a quando venne nominato duca di Edimburgo poco prima delle nozze. Inoltre, dovette convertirsi dalla religione ortodossa a quella anglicana. Dopo le nozze la coppia regale abitò a Clarence House, a Londra. Il primo figlio, Carlo nacque il 14 novembre 1948. Dopo di lui vennero alla luce Anna (1950), Andrea (1960) ed Edoardo (1964). Elisabetta II salì al trono il 6 febbraio 1952. Aveva solo 25 anni.

Scomparso oggi:

1989 (33 anni fa): muore, a Palermo, Leonardo Sciascia scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico e insegnante. Nato, a Racalmuto (Agrigento), l’8 gennaio 1921 ha fatto della Sicilia e dei suoi problemi una metafora letteraria in grado di descrivere qualsiasi parte del mondo. Primo di tre fratelli, sua madre viene da una famiglia di artigiani, mentre il padre è uno dei tanti operai impegnati nelle miniere di zolfo della zona agrigentina. Nel 1927, Sciascia comincia la sua esperienza scolastica, rivelando sin da subito il suo amore e la sua ottima predisposizione per materie come la letteratura e, soprattutto, la storia. A partire dagli anni ’50, comincia ad entrare nel vivo della vita politica e letteraria non solo siciliana. È del 1952 infatti, la sua prima pubblicazione, “Favole della dittatura”. L’anno dopo si aggiudica il “Premio Pirandello”, grazie ad un suo brano di critica sul grande autore siciliano. In seguito, pubblica il noto libro “Il giorno della civetta” ispirato alla vicenda dell’assassinio del sindacalista comunista Miraglia, avvenuto nel 1947. Si tratta di un riflesso dell’attenzione che l’autore ripone sempre di più nei confronti della realtà a lui vicina. In questi anni, infatti, egli lavora al Patronato scolastico ma, soprattutto, osserva, ed intuisce tutti quei meccanismi allora sconosciuti che si riferiscono al fenomeno della mafia. “Il giorno della civetta” porta questa parola in tutta Italia, con un romanzo che si pone esattamente a metà strada tra narrazione e saggistica. Nel 1975 scrive il romanzo “La scomparsa di Majorana” avanzando teorie sulla sparizione del celebre scienziato, che saranno poi avvalorate dalle indagini della magistratura negli anni successivi. Nel 1979, si lascia convincere dai radicali e si candida sia in Europa che alla Camera. Sceglie Montecitorio, occupandosi dei lavori della commissione d’inchiesta sul rapimento di Aldo Moro. Nel frattempo, esce il volumetto “L’affaire Moro”, pubblicato nel 1978, nel quale l’autore esprime la sua linea, basata sul tentativo di una trattativa con i terroristi, per giunta molto criticata sia a destra che a sinistra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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