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venerdì, Marzo 29, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 10 Gennaio.

Accadde che:

49 a.C (2072 anni fa): Giulio Cesare attraversa il Rubicone, fiume oggi in provincia di Forlì, che allora segnava il confine oltre il quale un generale romano con poteva portare le armi. L’ atto segnò l’inizio della guerra civile con Pompeo e il Senato che si concluse con la vittoria di Cesare. Secondo il racconto dello scrittore Svetonio, Giulio Cesare una volta presa la decisione di attraversare il Rubicone esclamò la famosa frase “alea iacta est” (“il dado è tratto”). La sempre maggiore popolarità di Cesare dopo le vittorie riportate in Gallia e la morte nel 53 del triumviro Crasso fecero sì che il senato alla fine del 50 a.C., secondo Cesare sotto la spinta di Pompeo, richiamasse il condottiero a Roma con l’ordine di sciogliere l’esercito. Tornare a Roma senza l’esercito sarebbe significato la morte o, almeno, sconfitta: fu così che inizialmente con la Legio XIII, una delle più legate al comandante, Cesare, dopo il tentativo di venire a capo con “le buone”, decise di attraversare il fiume, cambiando con quel gesto, le sorti della storia.

1944 (79 anni fa): si chiude il Processo di Verona, iniziato l’8 gennaio contro sei dei diciannove membri del Gran consiglio del fascismo che nella seduta del 25 luglio del 1943 avevano sfiduciato Benito Mussolini, con la condanna a morte di Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi; Tullio Cianetti, invece, viene condannato a 30 anni di carcere; l’esecuzione fissata per l’11 gennaio. Il 25 luglio è la data che, di fatto, segnò la fine del regime fascista e pose le premesse per la nascita della Repubblica Sociale Italiana. Mussolini, sostituito alla guida del governo dal maresciallo Badoglio venne arrestato e, dopo alcuni trasferimenti, venne imprigionato a Campo Imperatore, dove venne liberato nel successivo settembre da un gruppo di paracadutisti tedeschi, anche in esecuzione del cosiddetto “Piano Achse” predisposto dal comando supremo della Wermacht per controbattere un’eventuale uscita dell’Italia dalla guerra, neutralizzare le sue forze armate schierate nei vari teatri bellici del Mediterraneo e occupare militarmente la penisola. A giudicare gli imputati venne chiamato il tribunale Speciale appositamente ricostituito nel dicembre 1943 proprio allo scopo di occuparsi dei traditori del 25 luglio. Tre soli giorni di processo da parte di un tribunale di una neonata e non riconosciuta Repubblica nei confronti di coloro che, per i fatti di cui all’imputazione, erano membri di un Corpo rappresentativo del Regno d’Italia, sono sintomatici della effettiva validità del processo, così come la fucilazione di cinque di loro il giorno dopo; senza possibilità di appello. Il processo e i suoi antefatti hanno avuto come cornice la vicenda dei diari di Ciano che, secondo un’attendibile ricostruzione, sarebbero stati offerti per la sua grazia. Molto è stato scritto anche sul ruolo di Edda Ciano, figlia del Duce e dei suoi tentativi di salvare il marito.

Scomparsa oggi:

1971 (52 anni fa): muore, a Parigi, Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel, celebre stilista. Nata, a Saumur (Francia), il 19 agosto 1883 è stata capace, con la sua opera, di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo. La sua carriera nel mondo della moda comincia nel 1904, quando incontra Etienne de Balsan, che finanzierà la sua attività. Vivendo nel castello del suo amato a Royallieu, impara ad apprezzare lo stile equestre: altro mood che ritroviamo nei suoi capi di abbigliamento più iconici. L’uomo l’asseconda nella sua nuova passione, produrre cappellini: è da qui che Coco comincia a creare la sua clientela. Poco dopo incontra Boy Capel, il suo grande amore, con il quale vive a Parigi e che crede in lei, tanto da anticiparle i soldi per aprire la boutique al numero 21 di Rue Cambon. Da quel momento in poi realizzerà non solo cappellini, ma anche maglioni, gonne e vestiti.  La sua carriera comincia a decollare: nel 1915 apre una boutique a Biarritz, nel 1916 acquista una partita di jersey che comincia a usare per i suoi abiti, una vera novità che le ha permesso l’anno seguente di ampliare il suo busines, che contava su due boutique, cinque laboratori e 300 lavoratori. Durante la Prima guerra mondiale, il suo negozio veniva frequentato moltissimo, anche perché proponeva abiti pratici e adatti alle nuove esigenze che si erano andate a creare. Ben presto il suo nome comincia a circolare anche nel mondo degli artisti, mentre negli anni Venti lancia la moda del capello corto: si era bruciata i capelli su un fornello, si tagliò quelli rimasti, ed ecco ideata una nuova moda. Il 1921 è l’anno del suo profumo Chanel n° 5, che ancora oggi è un must! Mentre, nel 1926, lancia un capo che ancora oggi è un evergreen: il tubino nero. Coco Chanel porta le gonne al ginocchio, abbassa il punto vita, propone uno stile mascolino e marinaresco: nessun altro aveva osato tanto prima e negli anni Cinquanta continua a stupire, con il tailleur in tweed proposto con gonna al ginocchio, giacca corta e bottoni dorati. Dopo la sua morte il marchio viene gestito dagli assistenti, per passare nel 1978 a Philippe Guibourgè, nel 1980 a Ramone Esparza e nel 1983 a Karl Lagerfeld, dal 2019 la direzione è passata a Virginie Viard. Una delle sue frasi più belle è la seguente: “La semplicità è la nota fondamentale di ogni vera eleganza”.

 

 

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