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venerdì, Aprile 19, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 17 Marzo.

Accadde che:

1861 (162 anni fa): viene proclama ufficialmente la nascita del Regno d’Italia. Con l’approvazione della legge numero 4761, Vittorio Emanuele II assume per se e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. L’idea di nazione (un popolo, un territorio e una lingua) non era un dato di fatto preesistente, ma fu il risultato di un processo lento. L’ unità d’Italia non è però ancora completa mancano, infatti, ancora quattro regioni e una città: Veneto, Friuli, Trentino, Lazio e Roma. Il Veneto è liberato da Vittorio Emanuele II con la Terza Guerra d’indipendenza (1866). Roma e Lazio sono invece annesse al Regno d’Italia nel 1870 dopo la presa di Roma. L’anno successivo, 1871, la capitale del Regno è trasferita da Firenze (1865-1871) a Roma. Il completamento del territorio nazionale avviene, tuttavia, solo al termine della prima guerra mondiale, con l’annessione di Trento, Trieste, l’Istria e parte della Dalmazia. Subito dopo la proclamazione del regno, l’Italia deve affrontare tutta una serie di problemi: l’insufficienza delle vie di comunicazione (ferrovie, strade e porti); la povertà al sud (la cosiddetta questione meridionale); l’analfabetismo, ancora molto diffuso; la mancanza di denaro, dovuta ai costi sostenuti per le guerre d’indipendenza; infine il diritto di voto, che riguarda solo il 2% della popolazione.

1989 (34 anni fa): la Torre Civica di Pavia crolla all’improvviso, una massa di mattoni, granito e sabbia provocò 4 morti e 15 feriti. Una tragedia imprevista visto che poche settimane prima l’amministrazione comunale pare fosse intenzionata ad aprirla al pubblico. Un crollo non prevedibile poiché non vi era stato alcun segno premonitore, ma aprì una ferita nel cuore di molti pavesi, soprattutto per coloro che piansero le vittime. Persero la vita Adriana Uggetti e Barbara Cassani, le due ragazze di 18 e 17 anni di San Genesio; Giulio Fontana di 76 anni, proprietario del Regisole (che allora era un Albergo); Pia Casella Comaschi, l’edicolante di 52 anni di piazza Duomo. Dopo il crollo, nel 1994, il progetto per la ricostruzione presentato da Sgarbi in Parlamento venne bocciato: il costo di 15 milioni di euro è sembrato eccessivo. Il 17 marzo 2014, a 25 anni esatti dal crollo, fu inaugurato il memoriale in ricordo delle vittime: una vasca di acqua inserita all’interno dei ruderi e specchi con giochi di luce.

Nato oggi:

1884 (137 anni fa): nasce a Perito di Pedace (Cosenza) Michele De Marco, pseudonimo di Ciardullo, poeta e drammaturgo. Evidenziò, con la sua magistrale ironia, l’ipocrita morale borghese, sempre scissa tra l’essere e il dover essere. La sua preparazione letteraria e umanistica iniziò nel collegio italo-albanese di San Demetrio Corone proseguendo poi nel liceo classico di Cosenza. Nel 1907, conseguita la laurea in giurisprudenza all’università di Urbino, esercitò dapprima la professione di avvocato; poi insegnò lingua francese e italiano a Cosenza per lungo tempo; qui poté frequentare le massime autorità in campo letterario e artistico, che avevano spesso come punto di ritrovo lo storico caffè Renzelli. È stato antifascista e cercò di dare voce alle istanze della popolazione più debole attraverso i giornali da lui fondati e diretti, l’Ohè e Calabria Democratica. Durante questo periodo collaborò con il giornale satirico Fra’ Nicola fustigando in versi il conformismo e l’arretratezza della società cosentina del periodo prebellico. Dopo la seconda guerra mondiale fu sindaco di Pedace, dove oltre ad avviare la rinascita del paese, diede modo a un gruppo di giovani di mettere in vita una compagnia teatrale da lui diretta. Nel 1949 aderì al movimento pacifista Partigiani della Pace, partecipando, assieme a Rita Pisano, al Congresso di Parigi. Tra le sue opere, fatte di poesie e drammi teatrali, figura: “Poesie e teatro”. Muore, a Cosenza, il 10 marzo 1954, a settant’anni. I funerali si svolsero nel Duomo di Cosenza due giorni dopo, alla presenza di una folla immensa arrivata da ogni angolo della provincia. Il Comune di Cosenza, oltre al mezzo busto in Piazza XXV Luglio, gli ha intitolato la Scuola Secondaria di Primo Grado “De Marco Ciardullo”. Nel 2012, il Comune di Roma gli ha intitolato una strada.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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