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venerdì, Maggio 3, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 25 Marzo.

Accadde che:

1876 (147 anni fa): Agostino Depretis presenta il suo primo esecutivo. Era composto, per la prima volta nella storia del Regno d’Italia, solo da esponenti della sinistra storica. Laureatosi in giurisprudenza, fu sempre di idee mazziniane, ma moderato, nel 1848 entrò a far parte della Camera dei deputati piemontese tra le fila della cosiddetta sinistra storica e fondò il giornale “Il Progresso”. Sostenne l’insurrezione di Milano di Mazzini, governò la Sicilia dopo la sua liberazione per volere di Garibaldi e fu poi nominato da Cavour stesso governatore di Brescia, sebbene i due non avessero mai condiviso in pieno i medesimi ideali politici. In politica estera nel 1881 concluse la Triplice Alleanza con gli Imperi centrali, mentre in politica interna celebre è stata la promulgazione della nuova legge elettorale, che portò a circa due milioni il numero degli elettori.

1911 (112 anni fa): avviene l’incendio della fabbrica Triangle, a New York, il più grave incidente industriale della storia della città. L’incendio causò la morte di 146 persone (123 donne e 23 uomini), per la maggior parte giovani immigrati italiani ed ebrei. L’evento ebbe un forte eco sociale e politico, a seguito del quale vennero varate nuove leggi sulla Sicurezza sul Lavoro. Inoltre, questo evento è uno degli eventi commemorati dalla Giornata internazionale della donna, ma non è da questo, come erroneamente riportato da alcune fonti, che trae origine la Giornata della donna. Le condizioni della fabbrica erano quelle tipiche del tempo: tessuti infiammabili erano immagazzinati per tutta la fabbrica, scarti di tessuto sparsi per il pavimento, gli uomini che lavoravano come tagliatori a volte fumavano e c’erano pochi secchi d’acqua per spegnere gli incendi. Il pomeriggio del 25 marzo, l’incendio iniziò allottavo piano, poiché la fabbrica occupava gli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani, 62 delle vittime morirono nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile. I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiusi a chiave gli operai per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne e gli uomini rimasti intrappolati.

Nata oggi:

1927 (96 anni fa): nasce a Castelfranco Veneto, Tina Anselmi politica, partigiana e insegnante, è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica Italiana. Dopo avere frequentato il ginnasio a Castelfranco Veneto, la giovane Tina, si iscrive all’istituto magistrale di Bassano del Grappa dove viene costretta, insieme con altri studenti, ad assistere all’impiccagione compiuta dai nazifascisti di più di trenta prigionieri per rappresaglia. Da quel momento in poi sceglie di contribuire attivamente alla Resistenza, diventando staffetta, sotto il nome di “Gabriella”. Conclusa la Seconda guerra mondiale, si iscrive all’Università Cattolica di Milano, dove si laurea in Lettere. Diventa, quindi, insegnante alle scuole elementari e, nel frattempo, si dedica all’attività sindacale nella Cgil, prima di passare alla Cisl. Il 29 luglio del 1976, diventa la prima donna ministro in Italia, venendo scelta per il governo Andreotti III come ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. In seguito, sempre con Giulio Andreotti presidente del Consiglio, è anche ministro della Sanità, contribuendo in maniera decisiva alla formulazione della riforma che porta alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale. L’incarico di ministra della Sanità, le fu affidato per condurre in porto l’istituzione del Servizio sanitario nazionale, che divenne legge nel 1978; nello stesso anno firmò anche la ‘legge Basaglia’ sull’abolizione dei manicomi. Nel 1981, è presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985: è un capitolo essenziale della vita della Repubblica, una responsabilità che la donna assume pienamente e con forza, firmando l’importante relazione che analizza le gravi relazioni della loggia con apparati dello stato e con frange della criminalità organizzata, messe in campo per condizionare con ogni mezzo la vita democratica del Paese. Tina Anselmi fu convinta assertrice di un’idea organicistica della politica, secondo cui la questione femminile poteva trovare una soluzione solo all’interno di una visione globale dei problemi della società, considerata secondo una prospettiva di valori. Con la sua opera di mediazione, al centro la DC, costituiva un baluardo contro il ritorno del fascismo e contro la vittoria del comunismo, ed in questo quadro andava preservata l’unità politica dei cattolici. Dal 1998 al 2003 fu vicepresidente e poi presidente onorario dell’Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia fino al 2016. Alla memoria della Resistenza dedicò le sue ultime fatiche, convinta che solo la trasmissione dei valori, a essa legati, potesse preservare le giovani generazioni dall’esperienza di nuovi fascismi. È stata più volte presa in considerazione da politici e società civile per la carica di Presidente della Repubblica. Il 18 giugno del 1998, riceve l’onorificenza di Dama di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Nel 2016, invece, viene celebrata la sua figura con l’emissione di un francobollo: è la prima volta che viene dedicato un francobollo a una singola persona ancora in vita. Muore, a a Castelfranco Veneto, 1° novembre 2016. Una delle sue frasi più belle è la seguente: “Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie le vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le donne in prima linea è politica d’inclusione, di rispetto delle diversità, di pace”.

 

 

 

 

 

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