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venerdì, Aprile 19, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 19 Maggio.

Accadde che:

1536 (487 anni fa): Anna Bolena, la seconda moglie di Enrico VIII d’Inghilterra, viene decapitata con la falsa accusa di adulterio. Fu regina di Inghilterra e Irlanda dal 1533 al 1536 e consorte di Enrico VIII Tudor. Il suo matrimonio con Enrico VIII è stato causa di notevoli sconvolgimenti politici e religiosi, che diedero origine allo Scisma anglicano, una serie di azioni durante il quale laChiesa di Inghilterra ruppe con l’autorità esercitata dalla Chiesa Cattolica romana. Spesso si è pensato, che la propensione di Enrico verso Anna fosse l’unica motivazione valida che contribuì all’annullamento delle nozze con Caterina; tuttavia, i motivi furono soprattutto politici. La regina Caterina non aveva donato al re un erede maschio, ma solo una bambina: Maria I d’Inghilterra. Anna era odiata dagli inglesi, in primis per aver spodestato e umiliato la regina Caterina d’Aragona simbolo di umiltà e fede cristiana; ma anche per aver spinto il re a separarsi dalla Chiesa di Roma. L’unione, tuttavia, fu di breve durata e, già a tre anni dal matrimonio, suscitò lo scontento di Enrico, poiché neppure Anna riuscì a dargli un erede maschio. Così mentre aveva puntato la nobile Jane Seymour, il re decise di liberarsi della moglie, facendola accusare di azioni tremende: le dissero di aver indotto il re a sposarla usando la stregoneria; di avere numerosi amanti e di aver cospirato per uccidere il sovrano. Arrestata e rinchiusa nella Torre di Londra, fu giudicata colpevole e decapitata, all’età di soli 29 anni.

1965 (58 anni fa): viene nominata segretario di Gabinetto negli Stati Uniti la prima donna di colore, Patricia Roberts Harris. La sua carriera prima di diventare segretario di Gabinetto era già avviata, infatti, fu anche la prima donna di colore a diventare ambasciatrice e direttrice di una facoltà di legge americana. Tra il 1977 e il 1980 fu nominata prima segretario dello Sviluppo abitativo e Urbano e, in seguito, segretario della Sanità, Istruzione e Assistenza sotto il presidente Jimmy Carter. La sua carriera politica fu segnata da una serie di posizioni di rilievo nel governo e fu un risultato della combinazione, da lei abilmente effettuata, tra duro lavoro e scaltro senso politico. Harris era nota, nei numerosi dipartimenti che doveva seguire, come un’amministratrice competente e decisa. Fu una voce critica riguardo alle pratiche di discriminazione razziale in ambito domestico e lavorativo e fu anche promotrice di interventi per l’assistenza dei meno abbienti. Inizialmente, tuttavia,  e critiche non mancarono: venne spesso descritta  come distante dalla maggior parte dell’America di colore, per la quale era spesso chiamata a parlare. In risposta a queste contestazioni, durante l’udienza per la sua conferma nel 1976,  Patricia disse al senatore William Proxmire: “Tu non capisci chi sono, io sono una donna nera, figlia di un cameriere. Sono una donna di colore che otto anni fa non poteva comprare una casa in alcune parti del Distretto di Columbia. Non sono partita come membro di un prestigioso studio legale, ma come una donna che ha avuto bisogno di una borsa di studio per poter andare a scuola. Se credi che io l’abbia dimenticato, ti sbagli”.

Scomparsa oggi:

1994 (29 anni fa): muore, a New York, (Stati Uniti) Jacqueline Kennedy Onassis, nata Bouvier, ex first lady statunitense. Nata, a Southampton (New York), il 28 luglio 1929  è stata la moglie di John Fitzgerald Kennedy, 35º presidente degli Stati Uniti d’America, First lady dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, data dell’assassinio del marito. Come First lady (titolo che non gradiva, in quanto le sembrava il nome di un cavallo), si trovò a condurre una vita sotto i riflettori, ma tentò sempre di educare i figli al riparo dall’occhio dei media. La sua predilezione per l’alta moda e la scelta di piatti francesi per i menù dei ricevimenti alla Casa Bianca, le procurò critiche da parte dei commentatori più sciovinisti, ma ciò non impedì di farla assurgere, grazie al suo spiccato buon gusto e alla raffinatezza degli abiti creati per lei dallo stilista Oleg Cassini, ad icona riconosciuta dell’eleganza occidentale. La sua riconosciuta abilità sociale ebbe effetti positivi sulle relazioni internazionali statunitensi. È rimasto leggendario il suo savoir faire con il generale De Gaulle a Parigi e con il leader sovietico Nikita Kruscev, che rimase da lei affascinato nel corso del summit di Vienna, evento che pure fu un insuccesso politico di suo marito John. La sua sensibilità artistica e storica le permise anche di occuparsi personalmente degli interni della Casa Bianca, ripristinando gli arredi originali e curandone l’allestimento. ll 22 novembre 1963 Jacqueline e John si trovavano a Dallas, Jackie era seduta nella berlina presidenziale, accanto a suo marito, quando questi fu colpito e ferito mortalmente alla testa. Vedova, sposò nel 1968 l’armatore greco Aristotele Onassis. Negli ultimi anni della sua vita visse a New York, dove collaborò con alcune riviste come esperta di arte egizia.

 

 

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