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giovedì, Maggio 2, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 10 Giugno.

Accadde che:

1940 (83 anni fa): durante la Seconda guerra mondiale, l’Italia dichiara guerra a Francia e Regno Unito. Di fronte alla “Folla oceanica” di Piazza Venezia, Benito Mussolini pronuncia il suo discorso più celebre, di certo quello dalle conseguenze più tragiche, annunciando l’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale: “Combattenti di terra, di mare e dell’aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d’Italia, dell’Impero e del regno d’Albania! Ascoltate! L’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano…”. Il discorso interrotto più volte da scrosci di applausi della folla esultante, segnerà l’inizio di un conflitto dove l’Italia sconterà sanguinose perdite, fronti interni e una povertà economica drammatica.

1981 (42 anni fa): avviene l’incidente di Vermicino, dove il piccolo Alfredo Rampi di appena sei anni, cade in un pozzo, in cui morirà dopo esservi rimasto intrappolato per giorni. Tutto iniziò intorno alle 19:20, la famiglia Rampi era andata a stare nella loro seconda casa a Vermicino, tra Roma e Frascati. Alfredino stava rientrando a casa da una passeggiata con il padre, quando chiese di fare un tratto di strada da solo, attraverso i prati, ma il padre lo perse di vista. Non trovandolo, la famiglia iniziò a cercarlo nelle campagne circostanti fino a quando, in serata allertarono le forze dell’ordine. La nonna del bambino chiese di andare a vedere in un pozzo scavato in un terreno vicino, dove si stava costruendo una casa. Inizialmente, l’ipotesi fu scartata perché il pozzo era coperto da una lamiera tenuta ferma da sassi. Solo in un secondo momento si scoprì che il proprietario del terreno l’aveva chiuso dopo la caduta del bambino, ignorando che fosse scivolato nel pozzo. Un agente della polizia, però, insistette nell’ispezionare il pozzo e, infilando la testa, sentì i lamenti del piccolo. Partirono così in serata le operazioni di soccorso, che da subito si rivelarono molto complicate: Alfredino era bloccato a una profondità di 36 metri, in un cunicolo. Il bambino però rispondeva ai soccorritori e alla famiglia grazie a un’elettrosonda calata nel cunicolo da alcuni operatori Rai. Si tentò di scavare un tunnel parallelo che sarebbe poi stato collegato, attraverso un cunicolo orizzontale. Le operazioni di scavo proseguirono per tutto il giorno successivo alla caduta, l’11 giugno, con non pochi problemi. In molti punti si incontrarono tratti di roccia che resero necessario l’arrivo di perforatrici sempre più potenti. Le operazioni di scavo continuarono tutto il giorno fino a quando alle 23 fu autorizzato a scendere nel pozzo un volontario siciliano dal fisico minuto. L’uomo non riuscì ad avvicinarsi ad Alfredino, ma poté parlargli. Il giorno dopo, il 12 giugno, le operazioni di scavo per completare il tunnel continuarono, nel frattempo il bambino aveva smesso di rispondere ai soccorritori. Un soccorritore si calò nel tunnel appena scavato calcolando, che il piccolo si trovava ormai a una profondità di 60 metri. L’unica possibilità rimasta era la discesa di volontari lungo il pozzo: ci provò, un tipografo d’origine sarda Angelo Licheri, piccolo di statura e molto magro, si fece calare nel pozzo riuscì a toccare Alfredino, ad allacciargli l’imbracatura, ma non funzionò. Provò, allora, a tirarlo su prendendolo per le braccia, ma il bambino scivolò ancora più in profondità. Licheri fu tirato su dopo 45 minuti e con un polso rotto. All’alba un altro speleologo provò a imbracare Alfredino, ma il bambino scivolò. Al secondo tentativo, senza esito, l’uomo riferì che con ogni probabilità il piccolo non respirava più. Nel pomeriggio, attraverso una piccola telecamera, fu individuato il corpo senza vita di Alfredino. Il cadavere del bambino che fu recuperato 28 giorni dopo, l’11 luglio. Racconterà anni dopo la madre del bambino: “Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini era arrivato sul luogo senza avvertire le autorità̀ presenti e mi dissero che era ancora lì vicino, nascosto perché́ non voleva farsi vedere dai mass media e, soprattutto, non voleva essere d’intralcio con la sua presenza, sperando di ricevere buone notizie. Decisi di andare a parlare con lui, perché avevo visto troppe cose assurde in quei giorni. Volevo raccontargli tutto: da quando mio figlio si era perso, fino al momento della sua morte. E così feci: raccontai della polizia, della tavoletta, della trivella ecc. Lui mi rispose: “Signora sono sconcertato, non so che dirle, non ho parole, sono costernato e dispiaciuto. Possibile che ci sia stata tutta questa confusione? Possibile che niente abbia funzionato?” Veramente non sapeva che dire, rimase senza parole. Dopo alcuni mesi, ricevetti una sua telefonata e mi disse che per me aveva creato un Ministero, quello della Protezione Civile”. La vicenda di Vermicino sarà il primo evento oggetto di una diretta non stop organizzata dalla Rai de facto a reti unificate, durata ben 18 ore. Una diretta seguita da 32 milioni di persone.

Nata oggi:

1922 (101 anni fa): nasce, in Minnesota (Stati Uniti), Judy Garland, pseudonimo di Frances Ethel Gumm, attrice, cantante, doppiatrice e ballerina,  divenuta celebre per il grande pubblico per aver interpretato il ruolo di Dorothy, la bambina del “Mago di Oz”. Sin dall’infanzia, dimostra le sue doti interpretative, inoltre la sua voce soave le permette di sfondare anche nel canto; mentre il corpo longilineo ed esile la rende una straordinaria ballerina. Nel 1934, un agente si accorge di Judy e le procura un importante contratto. A partire da questo momento, inizia la scalata verso il successo. La sua interpretazione più celebre è quella di Dorothy, ragazzina protagonista del “Mago di Oz”. Ma viene anche premiata con l’Oscar come migliore attrice protagonista nella pellicola “E’ nata una stella”, del 1954. Inoltre, riceve una nomination come attrice non protagonista nel film “Vincitori e vinti”, del 1961. A causa delle pressioni per la celebrità raggiunta Judy, sin da bambina, si ritrova a combattere diversi disagi che le procurano sofferenze emotive e fisiche. Molti registri e agenti cinematografici giudicano il suo aspetto poco attraente e questo turba profondamente l’attrice che si ritrova costantemente inadeguata. Anche la vita sentimentale dell’attrice è molto travagliata ed instabile: si sposa ben cinque volte e fra i suoi mariti figura anche il regista Vincente Minnelli, dalla cui storia d’amore nasce Liza Minnelli, che seguendo le orme dei genitori diventerà una celebre star di fama mondiale. Assume in maniera sempre più costante alcolici e sostanze stupefacenti, fino ad diventarne completamente dipendente, questo la porterà ad una prematura scomparsa. Muore, infatti, all’età di 47 anni, a Londra, 22 giugno 1969.

 

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