Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’11 Luglio.
Accadde che:
1899 (124 anni fa): a Torino nasce la FIAT (acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino) parola che in latino si traduce con “Che sia!”. Un gruppo di uomini d’affari torinesi capeggiati di Giovanni Agnelli, decisero di realizzare un prototipo di automobile, dando vita a quello che sarebbe diventato il più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano del XX secolo. Tali investitori seppero approfittare del fermento creativo e del clima sociale favorevole che caratterizzava in quegli anni Torino, città che si presentava come laboratorio di innovazioni, soprattutto nel campo dell’industria. Nel 1999 tra le molte iniziative studiate per festeggiare il centenario è tornato, sia pure stilisticamente aggiornato, lo scudetto rotondo con la corona d’alloro che distingueva le auto FIAT negli anni Venti.
1982 (41 anni fa): la Nazionale di calcio dell’Italia vince il suo terzo titolo mondiale battendo la Germania Ovest per 3-1. Gli Azzurri giunsero al torneo sommersi da critiche, per via dei numerosi risultati insoddisfacenti nelle gare di qualificazioni mondiali, tra cui la sconfitta in trasferta per 3-1 contro la Danimarca, il pareggio per 1-1 con la Grecia e la deludente vittoria di misura contro il modesto Lussemburgo; al commissario tecnico Enzo Bearzot furono contestate anche le preferenze riguardanti i giocatori convocati, uno su tutti Paolo Rossi, reduce da quasi due anni d’inattività causa squalifica e preferito nonostante ciò a Roberto Pruzzo, appena laureatosi capocannoniere del campionato italiano. Le critiche arrivarono a un punto tale da indurre Bearzot, su suggerimento dei giocatori, a richiedere il silenzio stampa, sia come forma di protesta che allo scopo di ottenere una migliore concentrazione della squadra. La finale, giocata allo stadio Bernabéu di Madrid, sembra iniziare in modo altalenante per l’Italia, che al 7′ vede l’uscita forzata dal campo di Graziani per un infortunio alla spalla; gli subentra Altobelli, che pochi minuti dopo tenta di servire in area Conti, il quale viene però atterrato da Briegel: l’arbitro, il brasiliano Arnaldo Coelho, assegna un calcio di rigore agli azzurri. Sul dischetto si presenta il difensore Cabrini, che fallisce la trasformazione calciando il pallone fuori. Gli uomini di Bearzot non si perdono d’animo e nel secondo tempo trovano il gol del vantaggio con Rossi. Dodici minuti dopo un contropiede di Scirea viene indirizzato in rete da Tardelli, il quale nell’esultare dà vita a quello che verrà popolarmente ricordato come l’urlo di Tardelli, correndo verso la metà campo, agitando i pugni contro il petto, piangendo di gioia e gridando a ripetizione “Gol”. A pochi minuti dallo scadere Altobelli segna il terzo gol per gli Azzurri. All’83’ la Germania Ovest riesce a segnare il gol della bandiera, che fissa il punteggio sul 3-1, risultato che permette all’Italia di vincere il suo terzo titolo mondiale dopo quarantaquattro anni dal precedente. Il capitano e portiere italiano Dino Zoff alza la coppa e diventa, a 40 anni e 133 giorni, il più anziano vincitore di un mondiale. “Eroici” titola il 12 luglio il Corriere dello Sport, che quel giorno vende un milione e 695 mila copie segnando così il record nazionale di vendite per un quotidiano. Sono bastati tre gol per spazzare via le polemiche e così i tifosi invadono strade e piazze per festeggiare dando vita alla lunga notte del delirio italiano.
Scomparso oggi:
2011 (12 anni fa): muore, a Grottaferrata (Roma), Ferdinando Cordova docente e storico. Nato, a Reggio Calabria, il 10 aprile 1938 è stato uno storico di grande valore che ha dedicato, in maniera particolare, la sua attenzione alla vicenda calabrese di cui danno conto i seguenti volumi: “Alle origini del PCI in Calabria”, “Massoneria in Calabria” e “Il fascismo nel Mezzogiorno: le Calabrie”. Decisivo per il suo futuro professionale, l’incontro con il professore Domenico De Giorgio, che lo indusse ad interessarsi ad alcuni temi di storia locale. Argomenti che sarebbero poi serviti a fargli prendere confidenza e dimestichezza con gli strumenti della ricerca storica. Fu così che incominciò a scrivere i primi lavori, ciò contribuì, nel breve periodo, a farsi conoscere ed apprezzare, soprattutto nel mondo accademico. Tant’è che fu nominato “assistente volontario” per la cattedra di “Storia del Risorgimento”, presso l’Università di Messina. Nel 1965, due anni dopo la scomparsa del senatore Umberto Zanotti Bianco, Cordova fu uno dei promotori del “Comitato”, assieme a molti intellettuali e personalità della cultura meridionale, che riuscì a salvare la vecchia sede reggina dell’A.N.I.M.I. (Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia) con sede a Roma. Nel 1993 gli fu assegnato il prestigioso Premio intitolato a “Giacomo Treves” per avere pubblicato, proprio in quegli anni, la migliore opera sulla Massoneria italiana. Per molti anni ha presieduto l’Istituto Calabrese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, ed ha diretto la Rivista “Giornale di Storia Contemporanea”.