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lunedì, Maggio 13, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 19 Gennaio.

Accadde che:

1853 (171 anni fa): avviene la prima de “Il trovatore” di Giuseppe Verdi, al teatro Apollo di Roma. Il libretto, in quattro parti e otto quadri, fu tratto dal dramma El Trovador di Antonio García Gutiérrez. Fu Verdi stesso ad avere l’idea di ricavare un’opera dal dramma di Gutiérrez, commissionando a Salvadore Cammarano la riduzione librettistica. Il poeta napoletano morì improvvisamente nel 1852, appena terminato il libretto e Verdi, che desiderava alcune aggiunte e piccole modifiche, si trovò costretto a chiedere l’intervento di un collaboratore del compianto Cammarano. Lo stesso Verdi intervenne personalmente sui versi finali dell’opera, abbreviandoli. Il debutto è stato un grande successo, tanto che con nessun’altra delle sue opere, neppure con il Nabucco, Verdi toccò così rapidamente il cuore del suo pubblico.

1955 (69 anni fa): il gioco da tavolo Scarabeo fa il suo debutto. Scarabeo è una variante italiana del più famoso gioco da tavolo Scrabble, pubblicato alla fine degli anni cinquanta da Aldo Pasetti e successivamente dalla Editrice Giochi. Pasetti venne accusato di violazione del diritto d’autore, ma venne prosciolto il 17 marzo 1961 dalla Corte di appello di Milano e cedette, successivamente, il gioco alla Editrice Giochi.

Il gioco è sostanzialmente analogo allo Scrabble, ma con alcune differenze caratterizzanti:

  • Si gioca su un tabellone di 17×17 caselle, e si dispone di otto lettere a testa;
  • La nuova parola deve sempre incrociarsi con una presente in tavola (avendo perciò almeno una lettera in comune), nello Scrabble si può giocare a “striscio” (ossia la nuova parola, invece che incrociarsi con una precedente, può esservi affiancata, a patto che le sigle risultanti di 2 lettere abbiano senso compiuto);
  • Le caselle speciali sono valide sempre, mentre nello Scrabble tali caselle valgono solo la prima volta che vengono usate;
  • Il Jolly dello Scrabble non dà punteggio, nello Scarabeo le tessere-Scarabeo assumono il punteggio della lettera di cui prendono il posto; inoltre nello Scarabeo si può prendere lo scarabeo dalla plancia di gioco e sostituirlo con la lettera che rappresenta, mentre nello Scrabble la tessera-jolly non può comunque cambiare identità una volta che ne ha assunta una;
  • Il criterio di assegnazione dei bonus è differente: 10 punti se si calano sei lettere, 30 punti se si calano 7 lettere e 50 punti se si calano tutte le lettere, più un bonus di 10 punti se non si è utilizzato il jolly, infine 100 punti se si riesce a scrivere la parola scarabeo (anche al plurale), anche qui con l’eventuale bonus di 10 punti evitando di usare jolly;
  • Diverso è anche il vocabolario ammesso nei due giochi: contrariamente allo Scrabble, infatti, nello Scarabeo sono valide la quasi totalità delle sigle (comprese quelle automobilistiche), mentre non sono ammessi i termini arcaici, letterari e poetici anche se lemmatizzati nei dizionari.

Lo Scarabeo è un gioco meno tecnico dello Scrabble, ma al tempo stesso più dinamico e adatto allo svago.

Scomparso oggi:

2000 (24 anni fa): muore, ad Hammamet (Tunisia), Bettino Craxi, uno degli statisti italiani più illuminati e lungimiranti del nostro secolo, l’interprete più originale ed autorevole, negli ultimi cinquanta anni di vita politica italiana. Nato il 24 febbraio 1934 a Milano è stato Presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 18 aprile 1987 e Segretario del Partito Socialista Italiano dal 15 luglio 1976 all’11 febbraio 1993. Senza ombra di dubbio, è stato uno degli uomini politici più rilevanti della Repubblica italiana e tra i politici italiani più influenti degli anni ’80, ed inoltre il primo socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri. Coinvolto in seguito nelle inchieste di Mani pulite condotte dai giudici di Milano, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui. Egli, tuttavia, respinse fino all’ultimo l’accusa di corruzione, mentre ammise di essere a conoscenza del fatto che il PSI aveva accettato finanziamenti illeciti, lamentando che “per decenni” tutti i partiti si erano finanziati illegalmente senza mai essere “oggetto di denunce”, con atteggiamenti di “complicità”.  Ancor oggi, a diversi anni dalla morte, la sua memoria suscita sentimenti controversi. Quelli di apprezzamento si rivolgono a lui come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana. Quelli di esecrazione sono cagionati dalle condanne riportate a seguito delle indagini di Tangentopoli e della sua decisione di fuggire dall’Italia. Essendosi rifugiato in Tunisia, mentre erano ancora in svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti, egli morì latitante, mentre per i suoi estimatori fu vittima di una giustizia politicizzata, sostenuta dalla stampa, che lo costrinse all’esilio. Una delle sue frasi più significative è la seguente:“Quando i giudici si proclamano sacerdoti di una rivoluzione, quando si appellano ai sentimenti della piazza, aizzati da chi ha un suo specifico motivo per farlo, la giustizia ha già perso le sue virtù, che sono l’obiettività, la verità, l’equilibrio, la serenità e l’umanità.”

 

 

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