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lunedì, Aprile 29, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 27 Gennaio.

Accadde che:

1945 (79 anni fa): i soldati sovietici dell’Armata Rossa superarono il cancello del campo di sterminio nazista di Auschwitz, trovandolo già evacuato. Vi trovarono, all’interno, circa 7 mila prigionieri, che erano stati lasciati nel campo. Molti erano bambini e una cinquantina di loro aveva meno di otto anni (erano sopravvissuti perché erano stati usati come cavie per la ricerca medica). I sovietici trovarono anche cumuli di vestiti e tonnellate di capelli pronti per essere venduti. E poi occhiali, valigie, utensili da cucina e scarpe: il museo di Auschwitz, tra le altre cose, possiede più di 100 mila paia di scarpe.Nel novembre del 1944, due mesi prima della liberazione, il ministro dell’interno nazista Heinrich Himmler ordinò di distruggere le camere a gas di Birkenau rimaste ancora in funzione (ma non quelle di Auschwitz). La SS cominciarono a evacuare il campo a metà gennaio 1945. Migliaia di prigionieri furono uccisi mentre altri, circa 60 mila, furono costretti a un’evacuazione forzata e a prendere parte a quelle che sarebbero poi divenute famose come “marce della morte”. Le marce procedevano in due diverse direzioni: verso nord-ovest, fino a Gliwice, per 55 chilometri lungo i quali venivano raccolti anche i prigionieri dei sottocampi dell’Alta Slesia Orientale (Bismarckhuette, Althammer e Hindenburg); e verso ovest, per circa 60 chilometri, in direzione di Wodzislaw. Durante il cammino, le SS spararono a chiunque cedesse e non fosse più in grado di proseguire: è stato calcolato che circa 15 mila prigionieri siano morti durante queste marce. Chi sopravviveva veniva invece caricato su treni merci e portato nei campi di concentramento in Germania. Le forze sovietiche furono le prime ad avvicinarsi ad alcuni tra i campi più importanti, già nel luglio del 1944. Sorpresi dalla rapida avanzata sovietica, i Tedeschi avevano cercato di nascondere le prove dello sterminio distruggendo il campo. Il personale aveva dato fuoco al grande crematorio usato per bruciare i corpi dei prigionieri uccisi, ma nella fretta dell’evacuazione le camere a gas erano rimaste intatte. Nei mesi seguenti, i Sovietici liberarono altri campi negli stati Baltici e in Polonia. Poco tempo dopo la resa della Germania, forze sovietiche liberarono i campi di concentramento di Stutthof, Sachsenhausen e Ravensbrück. Per non dimenticare, ecco alcuni versi della poesia di Primo Levi, “Se questo è un uomo”: “Considerate se questo è un uomo. Che lavora nel fango.  Che non conosce pace. Che lotta per mezzo pane. Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna. Senza capelli e senza nome. Senza più forza per ricordare. Vuoti gli occhi e freddo il grembo. Come una rana d’inverno”.

1962 (62 anni fa): terminano le riprese di “Licenza di uccidere”, il primo film della saga di James Bond, interpretato da Sean Connery. A differenza di tutto quello che è uscito nei cinema durante gli anni ‘50, questo film è già con entrambi i piedi negli anni ‘60, è sfacciato e provocatorio, autoironico e sopra le righe. Si tratta del primo capitolo della serie dedicata all’agente segreto britannico James Bond, ispirato al romanzo di Ian Fleming, pubblicato nel 1958. Nonostante sia stato il primo libro a essere portato sullo schermo, Licenza di uccidere non è il primo romanzo di Fleming: la comparsa di James Bond avvenne infatti in “Casino Royale”, uscito nel 1953. Pur realizzata a basso costo, la pellicola si rivelò un grande successo commerciale e la prima di una longeva serie. Già da questo primo capitolo, sono presenti alcuni dei marchi di fabbrica dei film di 007 come la cosiddetta sequenza gunbarrel e la raffinata elaborazione stilistica dei titoli di testa.

Scomparso oggi:

1967 (57 anni fa): muore, a Sanremo, Luigi Tenco cantautore, attore, poeta, compositore e polistrumentista. Nato, a Cassine (Alessandria), il 21 marzo 1938 considerato da alcuni critici come uno dei più importanti cantautori italiani. Frutto di una relazione extraconiugale tra Teresa Zoccola e il sedicenne Ferdinando Micca, prese il cognome del marito della ragazza, Giuseppe Tenco, morto prima della sua nascita. Il giovane Luigi trascorse i primi anni della sua vita insieme alla madre e ai nonni, prima di trasferirsi proprio con la donna e il fratello maggiore, Valentino, a Genova. Durante gli anni del liceo iniziò a suonare il pianoforte, strumento per cui dimostrò un talento naturale. Da autodidatta il ragazzo, sempre più appassionato di musica, decise di sperimentare con la chitarra, il clarinetto e il sax. Avvicinatosi agli ambienti jazz genovesi, conobbe un giovanissimo Fabrizio De André. Come cantante esordì per la Dischi Ricordi nel 1959 con il gruppo I Cavalieri. Il suo primo disco come solista uscì solo nel 1961: si tratta del 45 giri I miei giorni perduti. L’anno dopo fu la volta del suo primo 33 giri, che conteneva brani leggendari come “Mi sono innamorato di te” e “Angela”. Trasferitosi quindi a Roma, firmò un contratto per la RCA Italiana, qui conobbe la cantante Dalida, con cui intrattenne una relazione amorosa molto appassionata. Nel 1967 partecipò al Festival di Sanremo con “Ciao amore ciao”, cantata separatamente con la stessa Dalida. Il brano, che inizialmente aveva un testo d’ispirazione antimilitarista, venne modificato per non incorrere nella censura, mantenendo soltanto il ritornello originale. Nonostante gli aggiustamenti, il pezzo non convinse gli organizzatori della kermesse, che lo esclusero dalla finale. Fu un colpo durissimo per Tenco, che in quel momento parve deciso ad abbandonare la carriera da interprete per dedicarsi solo a quella da compositore. Cosa accadde di preciso la notte dopo l’eliminazione, rimane un mistero. Secondo l’ultima ricostruzione, Tenco andò nella sua camera d’albergo, ed effettuò due chiamate. La prima, al capo della RCA, non ottenne risposta. La seconda, alla sua ex ragazza Valeria, fu invece particolarmente intensa. I due avrebbero programmato un viaggio in Kenya insieme. Si salutarono all’una di notte. Alle due del 27 gennaio, il corpo di Tenco venne ritrovato privo di vita prima dall’amico Lucio Dalla, poi da Dalida. Tenco aveva solo 28 anni.

 

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