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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 27 Febbraio.

Accadde che:

1593 (431 anni fa): Giordano Bruno è incarcerato nel palazzo del Sant’Uffizio, a Roma. La denuncia arriva dallo stesso ospite del frate domenicano: Giovanni Mocenigo che fino al giorno prima è bramoso di conoscere i segreti dei trattati del filosofo e che si convince che questi voglia nascondergli il suo sapere. Le accuse sono gravissime: avere opinioni contrarie alla Chiesa cattolica; avere opinioni eretiche sulla Trinità, su Cristo e la sua divinità e incarnazione, sull’eucarestia e la messa; credere nella metempsicosi, nell’esistenza e nell’eternità di più mondi; di negare la verginità di Maria; di praticare la divinazione e la magia; di essere lussurioso e vivere al modo degli eretici protestanti. Durante il processo Bruno si difende dalle accuse e cerca di convincere i giudici che ragionare in termini filosofici non significa essere eretici. Per sette lunghi anni è interrogato sotto tortura, gli viene chiesto di abiurare le sue tesi ma, pur avendo momenti di incertezza, non rinnega il suo pensiero filosofico. La sua vicenda di conclude il 17 febbraio 1600 con la condanna al rogo per eresia, eseguita in piazza Campo dei Fiori.

2003 (21 anni fa): a Roma, oltre 250mila romani riempiono piazza San Giovanni per l’ultimo saluto ad Alberto Sordi, morto il 24 febbraio. Alla cerimonia funebre, di quello che è stato uno dei più grandi attori italiani, parteciparono le massime cariche dello Stato: c’era l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, l’allora sindaco di Roma Walter Veltroni, quello che l’aveva preceduto, Francesco Rutelli, l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i presidenti di regione e provincia, i ministri e i presidenti di Camera e Senato. Sul palco, allestito davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano, parlarono Gigi Proietti, Carlo Verdone, il regista Ettore Scola e proprio il sindaco Verdone. L’omelia è stata curata dal cardinale Camillo Ruini, che disse: “La sua era una fede semplice, una fede che aveva le parole del catechismo. Sordi ha interpretato l’animo e il carattere tipico degli italiani, come ogni grande attore ha espresso alcuni aspetti e dimensioni che sono universalmente umani perchè fanno parte della miseria e della nobiltà del cuore dell’uomo. Facendoci sorridere di noi stessi, ma facendo venire alla luce molti risvolti oscuri della nostra esistenza, Sordi è diventato per tantissimi un simpatico amico e un compagno di viaggio che ci ha aiutato a portare il fardello della vita”. Ad Albertone è arrivato anche un saluto dal cielo: sopra piazza S.Giovanni volteggia un aeroplano con uno striscione con su scritto in dialetto romanesco: “Stavorta c’hai fatto piagnere”. Alla fine della cerimonia, le note della sigla di «Storia di un italiano» hanno accompagnato il percorso del feretro di Alberto Sordi attraverso Piazza San Giovanni

Nata oggi:

1932 (92 anni fa): nasce, a Londra, Dame Elizabeth Rosemond Taylor, nota anche come Liz Taylor, attrice, considerata l’ultima grande diva dell’era d’oro di Hollywood per le sue doti recitative e una delle più singolari bellezze cinematografiche. Suo padre, Francis, era un facoltoso mercante d’arte; sua madre, Sarah Sothern, era un’attrice ritirata dalle scene subito dopo l’arrivo di Liz. La bambina vive un’infanzia felice, in Inghilterra, nonostante stia arrivando la guerra mondiale. La sua famiglia vive infatti nel lusso e frequenta la buona società. Un amico di famiglia manda un suo provino a vari studios e la convoca la Universal. Mamma Sara riesce a farla mettere sotto contratto per setta anni a 200 dollari a settimana. A soli 9 anni Elizabeth fa il suo debutto cinematografico in There’s one born every minute, mai arrivato in Italia. Ma la Universal non la fa più lavorare e dopo un anno decide di rescindere il contratto. Si fa avanti la Metro-Goldwyn-Mayer, i cui vertici le danno più fiducia e le offrono un contratto di prova di tre mesi. È così che ad appena dieci anni le viene assegnato un ruolo nel film. Torna a casa, Lassie!, perché il regista aveva bisogno di qualcuno con l’accento britannico. Finisce per essere la più notata in assoluto. Ancora adolescente, la giovane Elizabeth era riluttante a continuare la carriera di attrice, ma la madre la spronò a esercitarsi senza sosta per imparare a piangere a comando, controllandola durante le riprese e segnalandole gli errori. Nel 1949 gira un altro film destinato a diventare un classicone, è Amy in Piccole donne. In seguito, gira Un posto al sole, L’ultima volta che vidi Parigi, Il gigante, La gatta sul tetto che scotta  e Venere in visone. Con quest’ultimo arriva il primo Oscar per l’attrice. Nel 1960, comincia malvolentieri, ma con un compenso di 1 milione di dollari, la travagliata lavorazione di un kolossal destinato a fallire: ”Cleopatra”. Il budget è tra i più elevati della storia di Hollywood, il film esce nelle sale nel 1963, ottenendo un enorme fiasco al botteghino. Sul set del film, però, l’attrice e il suo co-protagonista, l’affascinante attore inglese Richard Burton, si innamorano follemente l’una dell’altro. Nascerà così un’appassionata quanto travagliata storia d’amore sfociata per ben due volte nel matrimonio.  Gli anni ’70 sono segnati, infatti, dai tira e molla con Burton e dalla partecipazione a pellicole spesso deludenti. Negli anni ’80, l’attrice si dedica con grande successo al teatro. Negli ultimi anni di vita ha continuato la sua campagna di sensibilizzazione in favore dell’AIDS e a raccogliere fondi per finanziare la ricerca. Muore, a Los Angeles, il 23 marzo 2011.

 

 

 

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