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martedì, Aprile 30, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 25 Marzo.

Accadde che:

1300 (724 anni fa): inizia il viaggio di Dante Alighieri nell’inferno, il giorno esatto in cui si perde nella selva oscura. Per questo motivo, oggi, si celebra il Dantedì, giornata voluta dal governo italiano per celebrare il somo poeta e la sua Divina Commedia, simbolo di unità e pilastro della cultura italiana nel mondo. Quest’anno, il Dantedì, ha una valenza simbolica ancora maggiore, perché cade in occasione del settimo centenario della morte del padre della lingua italiana. Ecco alcune curiosità sul protagonista di questa giornata: il suo vero nome non era Dante Alighieri e la sua commedia non era “Divina”. Il suo nome originale era Durante Alagherii de Alagheriis e Dante era utilizzato come forma abbreviata di Durante. È stato Boccaccio a tramandare il suo genio con il nome di Dante Alighieri, ed è stato sempre lui a denominare la sua commedia “Divina”, perché ricca di rifermenti religiosi.

1911 (113 anni fa): avviene l’incendio della fabbrica Triangle, a New York, il più grave incidente industriale della storia della città. L’incendio causò la morte di 146 persone (123 donne e 23 uomini), per la maggior parte giovani immigrati italiani ed ebrei. L’evento ebbe un forte eco sociale e politico, a seguito del quale vennero varate nuove leggi sulla Sicurezza sul Lavoro. Inoltre, questo evento è uno degli eventi commemorati dalla Giornata internazionale della donna, ma non è da questo, come erroneamente riportato da alcune fonti, che trae origine la Giornata della donna. Le condizioni della fabbrica erano quelle tipiche del tempo: tessuti infiammabili erano immagazzinati per tutta la fabbrica, scarti di tessuto sparsi per il pavimento, gli uomini che lavoravano come tagliatori a volte fumavano e c’erano pochi secchi d’acqua per spegnere gli incendi. Il pomeriggio del 25 marzo, l’incendio iniziò allottavo piano, poiché la fabbrica occupava gli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani, 62 delle vittime morirono nel tentativo disperato di salvarsi lanciandosi dalle finestre dello stabile. I proprietari della fabbrica, Max Blanck e Isaac Harris, che al momento dell’incendio si trovavano al decimo piano e che tenevano chiusi a chiave gli operai per paura che rubassero o facessero troppe pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne e gli uomini rimasti intrappolati.

Nata oggi:

1940 (84 anni fa): nasce, a Busto Arsizio (provincia di Varese), Mina pseudonimo di Mina Anna Maria Mazzini cantante, produttrice discografica, ex conduttrice televisiva e attrice italiana naturalizzata svizzera. Storicamente soprannominata “La tigre di Cremona”, è considerata una delle migliori cantanti di tutti i tempi. Alcuni mesi dopo la sua nascita, la famiglia si trasferisce a Cremona, città in cui la cantante risiede fino ai primi anni di carriera. La sua prima esibizione è datata 1958 quando, sul palco della Bussola di Marina di Pietrasanta, canta “Un’anima pura”. Il resto della gavetta è comune a quella di tanti altri artisti: serate nei locali e partecipazioni in complessini vari. In una delle tante serate in un locale, di Castel Didone, Mina incontra David Matalon, discografico della Italdisc-Broadway. Il produttore, intuite le grandi potenzialità della cantante, decide di arruolarla nella sua scuderia e le fa subito incidere quattro brani: due in inglese e con lo pseudonimo Baby Gate (“Be Bop A Lula” e “When”), e due in italiano con il nome di Mina (“Non Partir” e “Malatia”). Nel 1960 partecipa in prima persona al Festival di Sanremo con il brano “E’ vero”, ma arriva solo ottava. Ci riprova l’anno seguente con “Le mille bolle blu” forte dei successi rappresentati da alcuni suoi singoli, ma le sue aspettative vanno deluse anche questa volta, con la conseguenza che promette a se stessa di non partecipare più alla gara canora. Mina diventa la regina dei cosiddetti “Urlatori”, ossia quel tipo di cantanti che negli anni ’60 venivano così etichettati per via dello stile ribelle e sguaiato. Purtroppo però la puritana morale dell’epoca si abbatte su di le: non essendo sposata con il compagno Pani, viene bandita dalla televisione di Stato, per ritornare solo dopo un anno, Le cose sembrano essersi ristabilite per il meglio quando un incidente stradale spezza quella felicità che Mina aveva cercato  di ricostruirsi, in specie dopo la fine della relazione con Pani,  nel 1973 muore in uno scontro frontale il marito Virgilio Crocco, Nel 1974 presenta con Raffaella Carrà “Mille Luci”: sono le sue ultime apparizioni televisive. La sigla finale del programma è “Non gioco più” e infatti Mina non solo abbandona la televisione, ma smette anche di fare concerti dal vivo. Fa eccezione nel 1978, quando ritorna alla Bussola per i suoi venti anni di carriera e registra il suo terzo e ultimo live.. Da questa data Mina resta in contatto col suo pubblico con un album all’anno, ma anche con articoli su riviste e trasmissioni radio. Una broncopolmonite virale è stata la causa della brusca interruzione dei suoi concerti, ma forse quella è stata soltanto l’occasione giusta per staccare definitivamente la spina con il mondo dello spettacolo. In un’intervista a Playboy, già nel 1973, aveva manifestato chiaramente l’idea di volersi ritirare a vita privata, lontano dalle luci dei riflettori. Il suo volto è praticamente scomparso da allora, fortunatamente la sua voce no. Continua a regalarci emozioni profonde che soltanto un’artista che nella sua vita ha anche collaborato con artisti quali Frank Sinatra, Louis Armstrong, Liza Minnelli, Barbra Streisand, Aretha Franklin, è in grado di fare. I suoi fans hanno potuto assistere al suo ultimo concerto, nel 2001, non dal vivo, ma attraverso Internet.

 

 

 

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