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giovedì, Maggio 9, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti principali e i personaggi che hanno segnato la data del 27 Aprile.

Accadde che:

1810 (214 anni fa): Ludwig Van Beethoven compone “Per Elisa”, una delle melodie più famose al mondo. Pubblicata nel 1867, quando Beethoven era già morto da quarant’anni, dal musicologo tedesco Ludwig Nohl, che l’aveva copiata a mano dall’originale che si trovava in una collezione privata di una famiglia di Monaco. Il manoscritto autografo di Beethoven oggi è considerato disperso, ma sulle bozze preparatorie originali, che invece sono arrivate fino a noi, non c’è traccia del nome Elise. Tra le ipotesi avanzate negli anni, qualcuno ha ricondotto il nome del titolo a quello della soprano tedesca Elisabeth Röckel, amica di Beethoven, ed a quello di Elise Barensfeld, una giovane cantante prodigio che suonò con Johann Nepomuk Mälzel, amico di Beethoven. Tra tutte le ipotesi, però, quella che si è affermata maggiormente è che Nohl potesse semplicemente aver trascritto il titolo in modo errato e che la donna a cui Beethoven aveva dedicato “Per Elisa” fosse in realtà Therese Malfatti, musicista austriaca, studente di Beethoven, ed una delle varie donne di cui il compositore si invaghì senza essere corrisposto.

2014 (10 anni fa): in Piazza San Pietro, Papa Francesco proclama santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Alla Messa in San Pietro prese parte anche Benedetto XVI. Giovanni Paolo II è santo, perché viene riconosciuta la guarigione da una grave lesione cerebrale di una donna, Floribhet Mora, avvenuta il primo maggio 2011, giorno della sua beatificazione. Per Giovanni XXIII si tratta di una canonizzazione “Pro gratia”, senza un miracolo attestato. Francesco ha definito i due Papi come coloro che “Hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto. Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo, non si sono scandalizzati di Lui, della sua Croce; non hanno avuto vergogna della carne del fratello, perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Hanno guardato e hanno amato. Due uomini contemplativi, pieni di speranza viva e di gioia indicibile e gloriosa, capaci di restituire al mondo e alla Chiesa i doni ricevuti da Dio”. In duemila anni di cristianesimo non era mai accaduto che, nello stesso giorno, venissero canonizzati due Pontefici. Due “Uomini coraggiosi”, che “Hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia” e che pure “Hanno contribuito in maniera indelebile alla causa dello sviluppo dei popoli e della pace”, li ha definiti Bergoglio durante l’omelia. Secondo i dati forniti dal Vaticano, sono state 500mila le persone in Piazza San Pietro e nelle zone limitrofe, 300mila quelle che seguirono la celebrazione dai 18 maxischermi installati in tutta la Capitale, da Piazza Navona ai Fori imperiali. Centinaia i cinema nel mondo, dove la cerimonia fu stata trasmessa in 3D.  Grande rilievo mediatico per l’evento: dagli Stati Uniti all’India, la notizia è stata l’apertura dei principali siti di tutto il mondo. “Due Papi dichiarati santi al Vaticano”, è il titolo che venne scelto dalla Cnn e dalla Bbc. “Sanità per due Papi”, è invece l’apertura del quotidiano economico americano Wall Street Journal. Il Washington Post mise in evidenza il carattere “Storico” della santità riconosciuta a due figure “imponenti”. “Papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II diventato santi, alla presenza di migliaia di persone”, fu infine il titolo di The Times of India.

Scomparso oggi:

1937 (87 anni fa): muore, a Roma, Antonio Gramsci politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario. Nato, ad Ales (Oristano), il 22 gennaio 1891 è stato il più importante intellettuale italiano del Novecento, fondatore e dirigente del Partito Comunista, arrestato dal fascismo nel 1926 e detenuto in carcere fino alla morte. Già al Liceo, partecipa alle battaglie per l’affermazione del libero pensiero. Conseguita la licenza liceale, nel 1911 vince una borsa di studio per l’università di Torino. Si trasferisce, così, in quella città e si iscrive alla facoltà di Lettere. Avendo in precedenza aderito al Psi, si convince che bisogna dar vita a un partito nuovo, secondo le direttive di scissione già indicate dall’Internazionale comunista. Nel gennaio del 1921 si apre a Livorno il 17° congresso nazionale del Psi; le divergenze tra i vari gruppi inducono l’intellettuale italiano e la minoranza dei comunisti a staccarsi definitivamente dai socialisti. Nello stesso mese di quell’anno, il 21 gennaio 1921, nasce il Partito comunista d’Italia, dove Gramsci sarà un membro del Comitato centrale. Nel 1926 viene arrestato dalla polizia fascista, nonostante l’immunità parlamentare. Il re e Mussolini, intanto, sciolgono la Camera dei deputati, mettendo fuori legge i comunisti. Gramsci e tutti i deputati comunisti sono processati e confinati: Gramsci inizialmente nell’isola di Ustica poi, successivamente, nel carcere di Civitavecchia e Turi. Non essendo adeguatamente curato è abbandonato al lento spegnimento fra sofferenze fisiche e morali. Negli anni della reclusione scrive 32 quaderni di studi filosofici e politici, definiti una delle opere più alte e acute del secolo; pubblicati da Einaudi nel dopoguerra, sono noti universalmente come i “Quaderni dal carcere” e godono tuttora di innumerevoli traduzioni e di altissima considerazione presso gli intellettuali di tutti i Paesi.

 

 

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