fbpx
lunedì, Aprile 29, 2024
spot_img
HomeApprofondimentiIntini, un politico di calibro in un'Italia spesso non all'altezza

Intini, un politico di calibro in un’Italia spesso non all’altezza

Matteo Lo Presti ci parla della lettera, non molto bella, di Michele Serra in cui viene canzonato Ugo Intini, uomo e politico di spessore che è morto di recente.

Matteo Lo Presti

In una lettera non molto originale Michele Serra nella rubrica del Venerdì allegato settimanale al quotidiano Repubblica, si attribuisce il merito di avere canzonato il socialista Ugo Intini, morto recentemente, per la battaglia politica che aveva condotto per molti anni contro Palmiro Togliatti, soprannominato “ Il Migliore”. Michele Serra ammette di avere battezzato il mite Intini “Ugo Palmiro “per quella che Serra definisce “una ossessione” dell’allora giovane socialista milanese che a furia di nominare Palmiro ne fosse rimasto posseduto”. Intini era uomo che ignorava le logiche del dogmatismo ideologico .La sua battaglia  era incentrata sul finto duello tra Dc – Pci che frenava l’Italia e che impediva ai socialisti di accreditare  idee riformiste tra le due chiese.

Basta leggere il bellissimo libro che nel 1973 Giorgio Bocca, giornalista intemerato dedicò a Palmiro Togliatti in una biografia ed. Laterza da grande successo.

Il Pci cercò di tenere al bando il volume che disvelava nette argomentazioni sul comportamento politico e intellettuale di Palmiro. Il segretario Pci si adoperò per far rimanere Gramsci in galera, che fu espulso dal collettivo del carcere di Turi, cioè  dal partito perché seguace di Trotsky. I quaderni di Gramsci dopo la fine della guerra, conservati nella Banca Commerciale Italiana furono pubblicati a frammenti tematici.  Quando le armate italiane (CSIR) in Russia furono decimate e molti prigionieri Alpini rinchiusi nei gulag Togliatti da radio Mosca  si compiaceva  di quelle vittime. Tornato nel ’44 a Salerno cercò di far prevalere nella  Resistenza i dogmi comunisti. Aiutò la DC ad inserire i fascisti Patti Lateranensi nell’articolo 7 della Costituzione. Nel 1956 quando Stalin decise di occupare l’Ungheria insieme a Pietro Ingrao  scelse “da una parte sola della barricata”. Fu in lotta con Pietro Secchia suo vice segretario. Lo destituì quando Giulio Seniga segretario di Secchia fece sparire dalla casse del partito molti milioni. Nessuno lo denunciò. Erano soldi illegali sottratti ai compagni russi che morivano di fame. Morì a Yalta nel 1964 per un tumore alla vescica. Ossessionata da Palmiro era la nomenclatura Pci . Il colto Ugo Intini  aveva solo cercato di spiegare il modo in cui il Migliore aveva navigato nella politica italiana. A Michele Palmiro Serra le sue responsabilità.

- Spazio disponibile -
Articolo precedente
Articolo successivo
- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
ARTICOLI CORRELATI
- Spazio disponibile -

Le PIU' LETTE

- Spazio disponibile -