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giovedì, Marzo 28, 2024
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La “Casa di Carta” e la BCE

Se non avete visto la serie Netflix la “Casa di Carta” evitate di continuare a leggermi, poiché non ho alcuna voglia di mettermi a spiegare le cose che scrivo; mi è bastata l’esperienza della settimana scorsa, quando ho dovuto leggere i commenti penosi su Facebook di quanti, non conoscendo Wes Anderson, si permettevano di criticare l’accostamento che avevo fatto tra lui e la Schlein. Ma torniamo alla “Casa di Carta”, come ricorderete il Professore (interpetrato dal mitico attore spagnolo Álvaro Morte), guida un fantasmagorico assalto alla Zecca di Stato spagnola con l’obiettivo di prendere in ostaggio gli impiegati e con il loro aiuto stampare un miliardo di euro. Quando a un certo punto il Professore si innamora, per un caso fortuito, proprio dell’ispettrice di polizia Raquel Murillo che sta seguendo il caso, sciorina una copertura morale alla sua azione criminale, spiegandole che in fondo non sta facendo altro che emulare l’attività delle banche centrali: creare moneta dal nulla! Vale la pena rileggere il monologo del Professore: “Ti hanno insegnato a distinguere il bene dal male, ma se quello che stiamo facendo noi lo fanno altri, ti sembra che sia giusto? Nel 2011, la Banca Centrale Europea ha creato dal nulla 171 mila milioni di euro. Dal nulla, proprio come stiamo facendo noi. Però alla grande. 185 mila nel 2012. 145 mila milioni di euro nel 2013.

Sai dove sono finiti tutti quei soldi? Alle banche, direttamente dalla zecca ai più ricchi. Qualcuno ha detto che la Banca Centrale Europea è una ladra? Iniezione di liquidità, l’hanno chiamata. E l’hanno tirata fuori dal nulla, Raquel, dal nulla.

Cos’è questa? Non è niente, Raquel, è carta. È carta, lo vedi? È carta. Io sto facendo un’iniezione di liquidità, ma non alla banca. La sto facendo qui, nell’economia reale, in questo gruppo di disgraziati perché è quello che siamo, Raquel, per scappare da tutto questo. Tu non vuoi scappare?” Tornando alla realtà, oggi tra inflazione galoppante (anche se irresponsabilmente occultata) e crisi del sistema bancario privato (vedi BSV e Credit Suisse), si pone il problema se le banche centrali siano in grado o meno di controllare la situazione. La mente ritorna al settennio 2009/2015 quando la FED e la BCE immisero nel sistema 5mila miliardi gonfiando di ben tre volte le dimensioni dei propri bilanci.

Anche in quel caso l’azione fu guidata da Professori…

rev. Frank

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