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Caulonia: viaggio straordinario con ‘Nato il 15 febbraio'”

Venerdì 21 giugno, l’auditorium Casa della Pace Angelo Frammartino di Caulonia Marina ha ospitato la serata conclusiva della “Scuola di formazione teatrale e arte scenica”. Gli allievi, guidati da Fabio Macagnino, Vincenzo Mercurio e Angelo Gallo, hanno presentato lo spettacolo “Nato il 15 febbraio”, dimostrando le abilità acquisite in quattro mesi di laboratorio. Il teatro, come arte e strumento educativo, è stato esaltato per il suo potere di trasformare e liberare l’individuo. Inoltre, dal 18 al 22 giugno, l’evento “Estremi. I segni del fare” ha visto la collaborazione di diversi teatri, culminando nello spettacolo di strada “Draghi, matti e principesse”. La serata ha sottolineato l’importanza dell’arte come fenomeno politico e culturale, con la partecipazione delle autorità locali che hanno sostenuto il progetto.

Voi non c’eravate, all’auditorium Casa della Pace Angelo Frammartino di Caulonia Marina, la sera di venerdì 21 giugno, peggio per voi. Si concludeva la “Scuola di formazione teatrale e arte scenica” con una dimostrazione finale degli allievi del laboratorio curato da Fabio Macagnino, Vincenzo Mercurio e Angelo Gallo e durato quattro mesi: a questo alludeva il titolo dato all’insieme dell’azione scenica, “Nato il 15 febbraio”; e mo’ pare brutto fare la recensione al saggio finale di un laboratorio di teatro. 

Ma che cos’è il teatro? Cosa cavolo è il teatro? Che non si capisce ancora perché accidenti non si imponga come disciplina obbligatoria in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Non avete idea di quanto bullismo, quanti disturbi specifici dell’apprendimento verrebbero spazzati via. 

Per esempio il teatro ti costringe ad uscire dal tuo corpo, a guardarlo da fuori, come fosse un abito che indossi e tu l’abito lo indossi sempre secondo una certa situazione, con una certa cura, per un certo scopo, con una certa intenzione. E nello stesso tempo il teatro ti costringe a guardarlo da dentro, il tuo corpo, a sentire come trema e suda e freme, come fosse un automobile e tu l’auto la conduci sempre con un certo stile, con una certa attenzione, con una certa intenzione. 

Essere dentro e fuori del tuo proprio corpo ha un effetto straniante e di questo straniamento è fatto il teatro che ha la particolarissima dimensione in cui si è tutti spettatori, sia chi è seduto in poltrona a guardare sia chi è impegnato nell’azione scenica e contemporaneamente si è tutti travolti dal mistero della potenza comunicativa di cui è capace un corpo vivente, attratti come da un campo gravitazionale, risucchiati dentro il gesto teatrale come se fosse nostro. 

 “Nato il 15 febbraio” non è stato semplicemente la restituzione di un gruppo di allievi del bagaglio di tecniche che hanno esplorato durante il laboratorio. Ha un preciso filo conduttore e una narrazione definita, dunque un’opera compiuta, non un contenitore, non un pretesto. Ci sono quelle volte, ma capitano di rado, come tutte le cose davvero autentiche, in cui finisce lo spettacolo, il ballo, il concerto, o quello che sia, e tu non scatti in piedi ad osannare la performance, stavi bene dove ti trovavi, dove eri stato trasportato, un iperuranio o fuori dal tempo e provi fastidio a renderti conto che devi tornare per terra dove ti attende la tua trivialissima quotidianità, e cominci ad applaudire piano e tristemente, per dovere e per etichetta. Ma siccome voi non c’eravate, peggio per voi. 

Un altro preziosissimo percorso si è intrecciato alla Scuola di formazione teatrale e arte scenica, cinque giorni di incontri e scambi di pratiche teatrali, dal 18 al 22, “Estremi. I segni del fare”, a cui hanno partecipato Teatro Proskenion (RC), Teatro Ebasko (KR), Teatro Tascabile di Bergamo (BG), Teatro della Libellula (KR) e Angelo Gallo portando alla realizzazione collettiva di uno spettacolo di teatro di strada “Draghi, matti e principesse” che se non ne hai mai visto uno non puoi capire quanto sia bello ridiventare bambino e l’effetto che fa un drago che ti soffia contro o un gigante che passa sopra la tua testa. 

Che l’arte sia un fatto politico nel senso più alto del termine lo capisci quando ascolti parole semplici e chiare come quelle che ha pronunciato Vincenzo Mercurio a conclusione della performance degli allievi. Ci sarebbe anche altro da dire sul lavoro magnifico di Angelo Gallo nella costruzione di marionette, principesse, muppets e dragoni fumanti… 

C’erano il sindaco Franco Cagliuso e l’assessora alla cultura Antonella Ierace che hanno salutato il pubblico e si meritano ogni tipo di lode per essersi impegnati nel patrocinio del progetto di Fabio Macagnino che è uno che ha un istinto animale per le cose che uniscono il successo di critica e di pubblico. 

 

Daniele Mangiola

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