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La via del Bergamotto in Calabria

Fra i tanti “Itinerari Turistici calabresi”, fin qui realizzati, manca all’appello, un “Percorso Agro-Turistico-Esperienziale” dedicato all’“Oro Verde di Calabria”, o meglio a “sua maestà il bergamotto”: il prezioso e verde agrume che, esclusivamente, cresce in provincia di Reggio Calabria e solo sul suo versante jonico; dove su un’area di circa 1.500 ettari, si coltiva ben il 90% della sua produzione mondiale. Vi riportiamo, quindi, le eventuali “tappe” di un Itinerario Agro-Turistico-Esperienziale dedicato al “Bergamotto”. 

Le iniziative per la promozione della Calabria e delle sue eccellenze, si succedono ormai incessantemente sull’intero suo territorio, ad una velocità incredibile e anche con una nuova e più matura consapevolezza di quello che deve essere una seria strategia di valorizzazione e  marketing territoriale; specie nel settore del cosiddetto “turismo sostenibile”; laddove il segmento dedicato agli “itinerari turistici tematici”, sempre più, assume un ruolo fondamentale per la regione.                                                                                                                                                                                 Fra i tanti “Itinerari Turistici calabresi”, fin qui realizzati, manca però all’appello, un “Percorso Agro-Turistico-Esperienziale” dedicato all’“Oro Verde di Calabria”, o meglio a “sua maestà il bergamotto”: il prezioso e verde agrume che, esclusivamente, cresce in provincia di Reggio Calabria e solo sul suo versante jonico; dove su un’area di circa 1.500 ettari, si coltiva ben il 90% della sua produzione mondiale.

Le origini del Bergamotto di Reggio Calabria, dal 2001 anche marchio DOP, ovvero a Denominazione di Origine Protetta, sono ancora un mistero. Etimologicamente, il bergamotto o “Pero del Signore” per via della sua forma molto simile alla pera bergamotta, si dice derivi dalla parola turca “Begarmundi” e, seppure le ipotesi sulla sua provenienza, per quanto affascinanti, non siano ancora note,  si dice che, il frutto, sarebbe originario delle Canarie o delle Antille, e che sia stato Cristoforo Colombo a portarlo con sé nel viaggio di ritorno. Altri, reputano che provenga dalla Cina o dalla Grecia; e altri ancora, danno invece per certa, la provenienza spagnola del frutto, in quanto, si narra che il Re Moro di Spagna, vendette un ramo di bergamotto per diciotto scudi ai “Signori Valentino” di Reggio Calabria; i quali, poi lo innestarono su un arancio amaro in “Contrada Santa Caterina”, un vasto e attuale Quartiere di Reggio Calabria; per cui, si spiegherebbe così anche il forte legame tra il frutto e la città di Reggio.

Un “Itinerario Agro-Turistico-Esperienziale” basato, quindi, sulla valorizzazione del Bergamotto, rappresenterebbe, un vero e proprio “progetto identitario” di marketing territoriale, sia per l’area reggina vocata alla sua coltivazione e sia per l’intera regione.

La “Via del Bergamotto”, quale appunto “Itinerario Tematico”, unico e straordinario nel suo genere, si snoderebbe su quasi 100 chilometri e più della costa jonica metropolitana di Reggio Calabria: da Villa San Giovanni, fino a Monasterace.                                              Per ulteriormente valorizzarla e promuoverla turisticamente ed economicamente, in un percorso strategico di sviluppo locale, “identitario”, come già detto, ma anche esclusivo, per uno dei marcatori identitari (MID) fra i più importanti della Calabria. (MID, Marcatori Identitari Distintivi – Manuale Strategico per lo Sviluppo dei Turismi in Calabria, Calabria Straordinaria. Regione Calabria, Aprile 2022.)

Un “Itinerario dedicato al Bergamotto”, sicuramente è anche un driver turistico, strategico, per esaltare le eccellenze del territorio in cui cresce, così fortemente caratterizzato dalla storia, dall’archeologia e dalla ricchezza dei suoi beni culturali; ma anche dal paesaggio, dagli incantevoli borghi, dalle spiagge bianchissime e dalle asperità della sua montagna. Nonché, dalle sue millenarie tradizioni enogastronomiche e da un raro patrimonio antropologico, specie di tipo linguistico, quale quello dei Greci di Calabria.

Insomma, sarebbe la creazione di una vera e propria rete integrata per la filiera produttiva del bergamotto e per la specializzazione dei servizi turistici ad esso connessi, in una nuova rinascita di questo meraviglioso agrume; al fine di favorire anche la relativa imprenditoria: il suo impiego nella cosmesi, nella gastronomia e nella medicina; le tante usanze&maestranze, ormai quasi dimenticate, come la produzione artigianale delle tabacchiere o l’arte dei “maestri spiritari”. E, non ultima, la creazione a Reggio Calabria di un Istituto Superiore del Profumo e della Cosmetica, direttamente collegato a quello di Versailles, per formare i famosi “nasi” specialisti nel campo dei profumi e della cosmetica.

Nella cartina che segue, schematicamente, si sono evidenziate le eventuali “tappe” di un Itinerario Agro-Turistico-Esperienziale dedicato al “Bergamotto”.                                                                                                                                                                        Ovviamente, è una prima aggregazione di tipo geografico, di caratteristiche omogenee e storico-culturali esistenti. La prima – (1), nella realizzazione di una Via del Bergamotto, attraverserebbe Villa San Giovanni, Reggio Calabria (Pellaro), Motta San Giovanni, Melito Porto Salvo, Montebello Jonico e Pentidattilo; E, sul suo percorso, vede la presenza del capoluogo della città metropolitana reggina e di un Borgo molto caratteristico, quale quello di Pentidattilo. La seconda Tappa (2) – a tutti gli effetti, rappresenta invece il cuore antico dell’Area Grecanica reggina con appunto Condofuri, Gallicianò, Amendolea; ma, anche Bova Marina e Bova, la Capitale dei Greci di Calabria. La terza tappa, (3) – che da Palizzi, Brancaleone, Ferruzzano, Bianco, Staiti, Samo, arriva fino a San Luca, è colma di una straordinaria bellezza paesaggistica e di una ricchezza di storia e tradizioni secolari. A seguire, non sono da meno, i territori di Bianco, Bovalino Casignana e Ardore (4); e (5) – le splendide Locri, Gerace e Siderno, così antiche e con eccezionali testimonianze, storico-archeologiche del periodo Magno Greco. Infine, i Tratti, (6) – che da Marina di Gioiosa Jonica, Roccella Jonica e Gioiosa, conducono fino a Caulonia, Monasterace e Stilo (7), raccontano di paesaggi e luoghi, dove la memoria storica, da sempre, s’intreccia con il misticismo, come nella famosa Cattolica di Stilo di chiara origine bizantina.

Grazia Gioè

 

 

 

 

 

 

 

 

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