Due nuove pubblicazioni delle edizioni LYRIKS saranno presentate in anteprima al pubblico del Salone Internazionale del Libro di Torino 2024, sabato 11 maggio dalle ore 19:30, presso lo stand istituzionale della Regione Calabria (Lingotto Fiere, Padiglione OVAL U138 – V137).
“Un’orchidea ora splende nella mano” è il titolo del corposo volume di poesie di Lorenzo Calogero tratto da una delle sue più suggestive liriche. Una silloge con testo inglese a fronte, tradotta dal poeta e saggista americano John Taylor che nel 2013 ha ricevuto il Premio “Raiziss–de Palchi” dall’Accademia dei poeti di New York proprio per la traduzione delle liriche del poeta calabrese. Questa nuova antologia a cura di Nino Cannatà accoglie inoltre testi inediti e poesie scelte dal 1932 al 1960 ed è illustrata con una serie di foto, manoscritti e disegni estratti dai quaderni del poeta. Arricchita dalla prefazione del poeta Aldo Nove e da un’originale opera dell’artista Emilio Isgrò che ne impreziosiscono il volume diventa occasione propizia per far leggere la poesia di Lorenzo Calogero dal mondo intero offrendo l’opportunità per far circolare nuovamente i versi di quello che è stato definito da Carmelo Bene: “Il più grande poeta italiano del ‘900”.
Una poesia, quella di Calogero, che – come scrive Aldo Nove nella prefazione – “sfascia gli argini, distorce la tradizione per rioffrircela rivitalizzata, nello scandalo della bellezza impudica, in quella, direbbe Milo De Angelis, ‘umiltà di una porta’ che, proprio perché colta in quanto tale, si rovescia e diventa epifania, agnizione dell’insperato. Tutto in Lorenzo Calogero è illuminato. E tempi oscuri come il nostro ne hanno un immenso bisogno”.
Uno dei più importanti poeti lirici del ‘900 europeo con una vita solitaria, tormentata e disperatamente votata alla poesia, quella del calabrese Lorenzo Calogero (Melicuccà, RC, 1910-1961), il cui valore era stato tardivamente riconosciuto da eminenti poeti come Sinisgalli, Ungaretti, Montale, Caproni e Luzi. Le varie riscoperte succedutesi negli anni – dopo la pubblicazione postuma in due volumi (1962/1966) da parte della casa editrice Lerici di un’ampia selezione delle sue liriche – non lo hanno mai definitivamente strappato all’oblio cui il tempo e la noncuranza di molti, o troppi, lo hanno condannato. Del sorprendente poeta, che la stampa italiana ed estera avevano salutato come il “nuovo Rimbaud”, rimangono ancora 800 quaderni manoscritti rinvenuti dopo la sua morte e oggi digitalizzati e custoditi presso l’Università della Calabria che attendono da troppi anni di essere studiati e pubblicati.
Con questa coraggiosa operazione editoriale l’indipendente casa editrice LYRIKS squarcia il muro del silenzio che ha separato Calogero dai suoi potenziali lettori in tutti il mondo, offrendo la possibilità di leggerlo anche nella sensibile versione inglese di John Taylor, la cui opera di traduttore e critico letterario rappresenta uno dei ponti tra l’Europa continentale e i paesi anglofoni.
Alla presentazione saranno presenti oltre all’editore Nino Cannatà, i familiari eredi Calogero, Aldo Nove, John Taylor, Vincenzo Oliverio, Sindaco del Comune di Melicuccà, Mimmo Sammartino e Biagio Russo rispettivamente Presidente e Cts della Fondazione Leonardo Sinisgalli.
Nella stessa collana Poiesis esce la raccolta di componimenti, mai apparsi in volume, dal titolo “L’Urlando furioso e altre rime dall’Avanti!” che contiene l’omonimo poemetto satirico di Alberto Cavaliere, con introduzione e note a cura di Gerimio Aderi e un superbo ritratto a china del poeta disegnato dal pittore Mario Bazzi (1891-1954). Si tratta di una “motteggiante storia in versi che riecheggia i poemi cavallereschi” imitandone lo stile e la lingua. Ritroviamo il “Cavaliere errante” che narra in rima e in decasillabi manzoniani le imprese di Bartali al Tour de France, al Giro d’Italia e la rivalità con Fausto Coppi. Cavaliere si rivela un commentatore sempre in rima e sempre arguto delle partite della nazionale di calcio, fustigatore degli avversari politici (contro Togliatti, la DC, Mario Scelba ecc…) e, soprattutto, l’autore de L’Urlando furioso: un autentico gioiello di satira, apprezzabile anche per l’accurata ricostruzione del ventennio fascista di cui peraltro era stato diretto testimone.
Come scrive il curatore, “i protagonisti delle vicende politiche tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, i capi di stato delle varie nazioni europee e d’oltreoceano, i gerarchi fascisti, il re, ecc… vengono trasfigurati nei personaggi delle vicende letterarie cantate dall’Ariosto. Il nome Urlando furioso, storpiatura dell’Orlando furioso, ne è già una ben chiara indicazione satirica”.
Ricordiamo che Alberto Cavaliere, nato a Cittanova (RC) nel 1897 è noto soprattutto per la sua “Chimica in versi” (volume uscito per la prima volta nel 1921 e più volte riedito nel corso degli anni) è stato uno scrittore, giornalista, parlamentare nonché prolifico ed esperto novelliere di versi in rima.
Benché fosse stato chiamato alle armi durante la guerra, Cavaliere preferì la scrittura e il teatro. Scrisse poesie, romanzi e opere teatrali, spaziando dalla storia romana in versi alla satira politica. Dopo un periodo di esilio in Francia per sfuggire al Fascismo, si unì al Partito Socialista e divenne attivo politicamente, venendo eletto sia al Consiglio comunale di Milano che alla Camera dei Deputati.
A presentare il volume, oltre all’editore e al curatore, Fania Cavaliere, nipote del poeta e figlia di Alik, famoso scultore figlio di Alberto.
Due poeti dalle origini calabresi molto diversi tra loro, entrambi rappresentanti di una forte identità e di un linguaggio letterario originale e innovativo che possono divenire leva strategica per una rinascita culturale capace di mettere in rete le forze migliori e più creative della Regione. Una lungimirante azione culturale che le edizioni Lyriks compiono nella consapevolezza dell’importanza cruciale che la cultura e l’arte rivestono nel contesto sociale e politico contemporaneo.