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venerdì, Aprile 19, 2024
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L’intimidazione a Cannizzaro decisa da un clan?

La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha acquisito il fascicolo relativo ai gravissimi fatti del 25 agosto scorso alla segreteria politica del (riconfermato) deputato, che coincide con la sede metropolitana del suo partito, Forza Italia 

La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria non ha perso tempo. E a poche settimane dall’intimidazione del 25 agosto scorso al deputato di Forza Italia – nel frattempo riconfermato – Francesco Cannizzaro ha acquisito il fascicolo relativo ai tre spari esplosi contro la vetrata della sua segreteria politica, che è poi la sede metropolitana azzurra di Reggio Calabria. Proiettili non “verso il tetto”, ma indirizzati ad altezza d’uomo: che, potenzialmente, sarebbero stati in grado d’uccidere.
Stando ad ambienti di Procura, il senso dell’acquisizione del fascicolo è che, in atto, s’ipotizza che dietro l’atto intimidatorio possa esserci stato il “mandato” di qualche ‘ndrina.
Il parlamentare forzista agli investigatori ha detto di non sapersi spiegare il perché del gravissimo episodio. Intanto, dalle immagini di videosorveglianza sono spuntati vari frame che in qualche modo ritraggono l’attentatore: cappellino e mascherina antiCovid a celarne i tratti del viso, ha raggiunto (e poi lasciato) la segreteria di via Quartiere Militare, davanti al Consiglio regionale, a bordo di un monopattino.

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