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Locri: ennesima aggressione al Pronto Soccorso

Il  Segretario Generale Aggiunto della CISL FP di Reggio Calabria, Giuseppe Rubino, denuncia l’ennesima aggressione avvenuta all’ospedale di Locri, ai danni dei soliti Operatori Sanitari.

È  grave e inqualificabile quanto successo per l’ennesima volta al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Locri, un’aggressione verbale e fisica (20 giorni di prognosi) nei confronti dei soliti Operatori Sanitari che si espongono a tali atti barbarici, solo perché esercitano il proprio ruolo e tutelano la salute di un bacino di circa 140.000 abitanti che in questo periodo si raddoppiano per la presenza dei turisti.

Purtroppo, è ancor più grave se si considera la presenza all’interno dell’Ospedale del Posto di Polizia che non può essere definito “fisso” in quanto opera solo su mezza giornata, se si considera che l’ubicazione è ben distante dal Pronto Soccorso, l’utilità dello stesso non può soddisfare certamente le reali esigenze di tutela degli Operatori del Pronto Soccorso.

La CISL FP il 28 marzo del 2023 ha scritto al Direttore Medico di Presidio, al Commissario Straordinario, oggi Direttore Generale e al Direttore Sanitario Aziendale che l’ubicazione all’interno dei Locali della Direzione Medica del Presidio non era adeguata allo scopo, precisando, inoltre, che la ristrutturazione in corso rappresentava uno spreco in virtù del radicale rinnovo a cui era destinata l’intera area della cosiddetta “greca”, a seguito di finanziamenti specifici e obbligatorietà di messa a norma.

Si era evidenziato che per raggiungere la suddetta area, bisognava  uscire dal Pronto Soccorso, raggiungere l’ingresso principale, percorrere il corridoio fino alla Direzione Sanitaria ed entrarvi dentro, il tutto prevede ancora l’attraversamento di quattro porte ed una sessantina di metri di percorso, si era ribadito che la presenza della Polizia era ed è essenziale per la tutela dei Lavoratori del Pronto Soccorso e che non andava sprecata o non attentamente utilizzata una così importante conquista.

Si era chiesto, prima delle spese sostenute, di rivalutare quanto in atto a garanzia di un’adeguata presenza e tutela  nei confronti dei Lavoratori del Pronto Soccorso.

Nel prendere atto che a tutt’oggi, quanto opportunamente e responsabilmente segnalato, rimane lettera morta, si invita a considerare quanto già chiesto, ad ammettere che il “vuoto” notturno e la distanza che ancora permane per una discutibile ubicazione, hanno reso costoso e meno efficace una conquista dalla quale si dovrebbero ricavare risultati ben diversi in termini di tutela e “presenza” che faccia da deterrente alle intenzioni criminose di chi ancora agisce liberamente ai danni del Lavoratori del Pronto Soccorso di Locri.

 

 

                                                                                 

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