Malgeri, un galantuomo ineguagliabile

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L’avvocato Pino Mammoliti scrive un commovente ricordo del giudice Malgeri, scomparso prematuramente.

Scrivere e piangere non mi capita spesso, ma oggi è una di quelle occasioni.

L’esordio della mia vita professionale coincise con una sentenza di condanna, pronunciata dal giudice Malgeri. Era la prima di tante altre, ma diversamente dalle altre conteneva: diritto, umanità, pena e, soprattutto, speranza. Era così il Giudice Malgeri colto, raffinato, gentile, illuminato al punto tale che anche chi subiva una sentenza di condanna coglieva il giusto equilibrio tra pena e riscatto.

Non era e non appariva un superman, anche se ne possedeva tutti i requisiti (ha lavorato con scrupolo sino a qualche giorno fa), non cercava clamore non ne aveva bisogno, era un uomo giusto, di quelli che non bastano mai. Possedeva quella semplicità naturale che sorge dal nostro interno e che è il segreto della vera autorevolezza.Provavo la stessa ammirazione che nutrivo per un personaggio televisivo, che ispirava il mio modello di uomo straordinariamente intelligente, ironico mai banale:il tenente Colombo.

Diversamente dall’attore Peter Falk, Il Giudice Malgeri interpretava il diritto adeguandolo alla vita. Assegnandone una finalità di riscatto.

La sua prematura scomparsa lascia sgomento un intero comprensorio, certificandone l’appartenenza alla esile e ristretta cerchia dei “Galantuomini per sempre”, anche dopo la vita terrena.

Pino Mammoliti