“Mammola – Sui luoghi di San Nicodemo”, edito da associazione Promocultura, è l’ultima fatica letteraria del professore Giovanni Pittari. È una storia fatta di documenti, di riferimenti all’economia del tempo, alla religione ed al culto. Quasi a voler trasmettere ai più giovani la stessa passione e l’amore per la propria terra.
“Mammola – Sui luoghi di San Nicodemo”, edito da associazione Promocultura, è l’ultima fatica letteraria del professore Giovanni Pittari, già dirigente scolastico, ora Sindaco di San Giovanni di Gerace. Non è un’opera frutto dell’eruditismo a basso costo di chi si diletta “A raccogliere nozioni molteplici e minuziose intorno ad argomenti storici o letterari, senza una corrispondente capacità critica e di sintesi che dia forma e sistematicità a quella materia”, secondo l’eccezione del vocabolario Treccani. Leggendo il testo appare subito la passione del ricercatore, l’amore per le proprie radici e per la propria storia. Una lettura del presente con lo sguardo al passato, per comprenderlo più in profondità nei suoi valori, tradizioni, comportamenti, stili, usi e costumi, eventi significativi. È una storia fatta di documenti, di riferimenti all’economia del tempo, alla religione ed al culto. Quasi a voler trasmettere ai più giovani la stessa passione e l’amore per la propria terra.
L’approccio al testo è reso scorrevole da un caleidoscopio di immagini che correlano la storia e l’attualità, il presente ed il passato. Un modo come esprimere il bisogno di fare ‘cultura’ (dal latino cultus, da colere, ‘coltivare’) nel senso più ampio, che racchiude in sé “quell’insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro della società”, secondo la nota definizione dell’antropologo inglese Edward Tylor. Cosa non di poco conto in un contesto che il sociologo Bauman non teme di definire «modernità liquida».
Ritornare sui “luoghi di San Nicodemo” è ripercorrere i sentieri religiosi di Santi, monaci ed eremiti, che hanno veicolato importanti testimonianze di santità, che hanno segnato la storia di questa terra.
Tra l’altro, il volume propone una bibliografia attenta e ragionata per determinare i natali del Santo. E se da una parte rimangono ancora incertezze per individuare il luogo di nascita, non v’è dubbio che San Nicodemo sia vissuto e morto sul Cellerano in territorio di Mammola.
Non mi resta che dire ai futuri lettori “prendi e leggi”. Come anche ringraziare l’autore, che, spendendo il suo tempo negli archivi e nella ricerca di antichi documenti, riesce a coniugare storia e attualità, cultura e politica. Con risultati altrettanto soddisfacenti.
Francesco Oliva
Vescovo di Locri-Gerace