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giovedì, Maggio 2, 2024
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Operazione “Hermano”: 19 persone arrestate

Questa mattina, all’alba, è scattata l’operazione antidroga ‘Hermano’, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia reggina, che ha portato all’arresto di 19 persone.

Al centro dell’inchiesta ci sono diversi soggetti residenti a Taurianova, nella Piana di Gioia Tauro. Ma il blitz ha interessato anche le province di Milano, Parma, Verona e Vicenza.
Gli indagati sono accusati di aver fatto parte di un’articolata organizzazione criminale, capace di gestire un fiorente traffico di sostanze stupefacenti. Stando alle risultanze investigative dei carabinieri, coordinati dal procuratore Giovanni Bombardieri, la droga veniva acquistata in Sudamerica e, passando attraverso il canale spagnolo, arrivava poi in Italia dove veniva rivenduta in diverse città settentrionali.

L’operazione denominata “Hermano”, “Fratello” in lingua spagnola, come gli arrestati erano soliti chiamarsi fra loro, è iniziata nel dicembre 2017, con l’arresto di un soggetto originario di Polistena, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti: durante un controllo di polizia, vennero rinvenuti, occultati a bordo dell’autovettura condotta dall’uomo 4 chili di cannabis essiccate. Fondamentale si è rilevata, a partire da questo evento, la ricostruzione della filiera dello stupefacente che, a partire da quel sequestro, ha permesso di ricostruire l’esistenza di una consorteria criminale ben organizzata, capace di gestire traffici illecito di marijuana, hashish e cocaina. Allo scopo di sviare i controlli delle Forze dell’Ordine o i controlli di sicurezza in aeroporto, lo stupefacente veniva trasportato in forma liquida, chimicamente intrisa nelle fibre di valigie o altri contenitori.

Gli arrestati

Le 19 persone arrestate erano in contatto con narcos peruviani. Tra i destinatari del provvedimento di arresto emesso dal Gip Giovanna Sergi, c’è Carmelo Bonfiglio, di 42 anni, ritenuto uno degli organizzatori dell’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Stando all’indagine Bonfiglio teneva i contatti con i fornitori spagnoli e albanesi, ma soprattutto con i peruviani. Con questi ultimi produttori di cocaina, gli arrestati avrebbero goduto di rapporti privilegiati grazie ai quali erano in grado di acquistare partite di droga a prezzi concorrenziali: 32mila euro al chilo a fronte di un prezzo di mercato che va dai 35 ai 40mila euro.

Gli altri arresti:

Carcere anche per Rocco Camillò di 44 anni, Diego Giovinazzo (46 anni), Palmiro Cannatà (62 anni), Salvatore Sanò (60 anni), Damiano Veneziano (33 anni) e Antonio Pedullà (36 anni).

Il gip ha disposto i domiciliari per Antonio De Luca di 71 anni, Antonio Ranieli (71 anni), Francesco Macrillò (64 anni), Francesco La Cognata (44 anni), Maurizio Scicchitani (55 anni), Antonio Zangari (53 anni), Gino Carlo Melziade (50 anni), il peruviano Oscar Bruno Bagigalupo Lobaton (47 anni), Donato Melziade (63 anni), Endri Dalipaj (33 anni), Gioacchino Marco Molé (30 anni) e Riccardo Ierace (34 anni).

In totale sono 56 gli indagati di questa inchiesta.

 

 

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