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lunedì, Novembre 4, 2024
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Sanità pubblica: perchè tenere aperti PST limitrofi?

Lettera di una paziente con problemi di udito, che non trova presso gli ospedali pubblici della Regione, un irrigatore/aspiratore, ma neppure una di quelle particolari siringhe che, a pressione, spingono acqua all’interno dell’orecchio in modo da pulire tanto la parte esterna quanto quella più interna.

Sono un paziente con problemi di udito per il quale è propedeutica un’opportuna pulizia delle orecchie. Non quella che abitualmente facciamo ogni giorno per igiene personale, ma una pulizia approfondita, eseguita da un sanitario con l’apposita procedura e soprattutto con l’apposita attrezzatura: di solito, un irrigazione/aspiratore.

Trattandosi quindi di un intervento specialistico, anche se ambulatoriale, ho pensato di prenotarlo attraverso il CUP così da poterlo effettuare presso una struttura pubblica in regime di assistenza pubblica. Pensavo di poter essere accolto presso la nostra azienda ospedaliera, ma il sistema mi ha indirizzato verso il presidio PST di Squillace. Nulla in contrario da parte mia, mi fido della nostra sanità e quindi, ho pensato, un posto vale l’altro. Purtroppo però, la mia è stata una fiducia in questo caso malriposta. Difficile esprimere infatti lo stupore che ho provato quando ho compreso che in ambulatorio non solo non c’era alcun irrigatore/aspiratore ma neppure una di quelle particolari siringhe che, a pressione, spingono acqua all’interno dell’orecchio in modo da pulire tanto la parte esterna quanto quella più interna. La Dottoressa presente, in verità, ha fatto tutto il possibile per ottenere comunque il risultato ma è stata costretta a servirsi di dell’unica cosa di cui poteva disporre: un piccolo uncino che, sia pure usato con perizia e delicatezza, non solo mi ha provocato dolore ma, non potendosi spingere in profondità, ha fatto molto meno del necessario. Senza contare l’ansia che ho provato temendo danni ulteriore all’orecchio. Mi chiedo quindi e lo chiedo alle autorità responsabili: che senso ha attivare presìdi decentrati, magari per decongestionare l’ospedale, se poi questi non vengono messi in condizioni tali che chi vi opera possa fare il suo lavoro? A che serve, a illudere l’opinione pubblica che c’è una sanità del territorio che funziona? I sanitari di questi presìdi cosa dovrebbero fare di fronte a un paziente che giustamente protesta? A me pare che un certo modo di fare sia poco rispettoso di chi è già sofferente di una malattia.

 

 

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