fbpx
lunedì, Aprile 29, 2024
spot_img
HomeApprofondimentiScuola: il Domani è oggi

Scuola: il Domani è oggi

Filippo Veltri ci parla del nuovo libro di Francesco Billari “Domani è oggi”

 

Si intitola “Domani è oggi” un libro scritto da Francesco Billari, calabrese e Rettore dell’Universita’ Bocconi di Milano, professore di demografia.

Billari con coraggio ci dice che se alzassimo gli occhi da questo stato di emergenza permanente in cui viviamo, ci renderemmo conto che oggi la nostra vita è molto più lunga e sicura che in passato e che siamo troppo prigionieri delle nostalgie: la vita media degli italiani un secolo fa (censimento 1922) era di cinquant’anni, oggi è di 80,5 anni per gli uomini e 85 per le donne.

Il rettore Billari ha sviscerato tutte le sue convinzioni presentando il suo libro: «non ci accorgiamo dei progressi che avvengono lentamente, eppure negli ultimi cento anni ogni giorno la speranza di vita è aumentata di circa 8 ore. È sorprendente – aggiunge – eppure tendiamo sempre a pensare che il passato sia meglio, soprattutto perché guardiamo con nostalgia alla nostra gioventù».

Il nostro dibattito pubblico e politico insegue ogni ora il tema del giorno e questo ci impedisce di guardare lontano: non riusciamo a immaginare il futuro e così non lo costruiamo. Nel suo libro Billari sottolinea che l’Italia deve fare una grande scommessa: quella sui giovani. Siamo uno dei Paesi più vecchi del mondo e il futuro lo costruiamo solo se investiamo nella scuola, se portiamo più studenti possibile fino all’università e se aiutiamo i giovani a non restare a casa fino a trent’anni. Per farlo bisogna rompere qualche mito, come quello delle scuole d’eccellenza e della necessità di bocciare. In Italia abbiamo un dato formidabile di longevità ma essendo combinato con una bassa natalità siamo il Paese più vecchio del mondo dopo il Giappone. «Per questo dobbiamo fare una grande scommessa sui bambini e sull’istruzione».

Billari butta sul tappeto le cifre: in Italia quasi il 38 per cento degli uomini e il 33 delle donne non ha un diploma di scuola superiore (la media europea è 20 per cento); sono laureati meno del 30 per cento dei giovani tra 25 e 34 anni e siamo lontanissimi da Paesi come Francia e Spagna (50 per cento), Giappone o Irlanda (60 per cento), Canada o Corea del Sud (70); infine abbiamo il primato europeo dei giovani che non studiano e non lavorano. Per questo, per restituire dinamismo al nostro Paese abbiamo bisogno di alzare drasticamente il numero dei laureati e dei diplomati. Bisogna avere il coraggio di cambiare e, secondo Billari, è necessario spostare più avanti il momento della scelta, che oggi è richiesta a 13 anni, e pensare di portare tutti i ragazzi al diploma superiore anche mettendo in discussione un dogma come quello della bocciatura.

«La bocciatura – spiega – è un sistema che per noi pervade la vita scolastica. Se uno studente non è promosso in una o due materie, deve rifare anche tutte le altre. Questo mi pare, dal punto di vista dell’efficienza, uno spreco di talento evidente. Io sarei per eliminare la bocciatura e pensare a dei sistemi in cui responsabilizzare gli studenti ma anche gli insegnanti, per portare avanti tutti».

Poi c’e’ il problema Universita’. «Negli anni abbiamo cercato di aprire facoltà ovunque e adesso le università telematiche cercano addirittura di portare le lezioni nelle camerette delle ragazze e dei ragazzi. Nelle università migliori al mondo invece si crea un fermento che deve essere vissuto in prima persona. Gli studenti devono vivere nell’università, devono poterla respirare, lasciando la casa dei genitori’’.

E qui mi e’ venuta in mente l’ultima di casa nostra dove il dibattito sulle Universita’ rasenta a volte il ridicolo, mentre cifre e dati ci dicono questo, questo e’ l’ ultimo dato: l’Università della Calabria rafforza il proprio posizionamento nella prestigiosa classifica Shanghai Global Ranking of Academic Subjects 2023 (Gras) stilata annualmente dall’organizzazione “Shanghai Ranking Consultancy”. L’Unical entra in classifica in 7 aree disciplinari e si distingue soprattutto nel settore delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), dove risulta tra i migliori atenei del Paese. In particolare, si conferma al secondo posto in Italia, dietro il solo Politecnico di Milano, in Computer Science & Engineering brillando, tra le diverse voci che compongono questa graduatoria, nell’indice che misura l’impatto della ricerca (CNCI), dove fa meglio di qualsiasi altro ateneo del Paese.

C’e’ chi  invece preferisce parlare della Link Universita’! Poveri noi! Buon anno a tutte e a tutti!

- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
ARTICOLI CORRELATI
- Spazio disponibile -

Le PIU' LETTE

- Spazio disponibile -