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Se i rifiuti diminuiscono, perché ampliare il TMB di San Leo?

Posto che il luogo scelto a Siderno non rispetta criteri urbanistici, ambientali, di vicinanza alle case, è tossico e causa di malattie, ha senso insistere su Siderno come eco-distretto, visto che è impianto da rifare da zero, rimanendo integro solo l’edifico attuale dell’organico?

Il ragionamento che ha fatto l’ingegnere Bruno Gualtieri, commissario della nuova Autorità regionale che si occupa di acqua e rifiuti, al Consiglio Comunale aperto del 17 giugno scorso a Siderno, può essere riassunto nel titolo.

Dall’analisi dei dati dei rifiuti in Calabria dal 2013 al 2020, riportato nel nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti del marzo 2022 della regione Calabria, si denota che malgrado molti comuni non abbiano rispettato il piano precedente del 2016, non avendo attivato la raccolta differenziata, i rifiuti totali diminuiscono.

Vi era la previsione di raggiungere una raccolta differenziata nel 2020 del 65% nella regione, il dato finale è il 52%

Per raggiungere i nuovi obiettivi ipotizzati a cui tendere, che sono il 65% di RD nel 2023, il 70 % di RD nel 2025 e il 75% nel 2030, occorre costringere i comuni più popolosi (Corigliano Rossano, Scalea, Lamezia Terme, Crotone, Cirò Marina, Rosarno, Gioia Tauro, Reggio Calabria) ad incrementare la raccolta differenziata.

L’analisi dei dati nel periodo 2013-2020, denota una diminuzione della popolazione regionale e un incremento della raccolta differenziata, con la prospettiva che aumenterà l’emigrazione dalla Calabria e quindi è necessaria una discussione complessiva del piano rifiuti.

Esistono aspetti da non sottovalutare, in primo luogo la scelta di privilegiare la produzione di materiali da “differenziare”, nel senso che i nuovi prodotti devono prevedere, dalla progettazione fino alla raccolta nelle case, prodotti finali tutti riciclabili o riutilizzabili, cioè senza scarti da bruciare o da collocare in discarica.

Altro punto sono i nuovi impianti che devono essere standard, cioè prevedere impianti e “macchinari” che sono già prodotti secondo certe taglie ed evitare quelli di misure differenti e tecnologie meno utilizzate, che verrebbero a costare di più.

Esempio fatto dall’ingegnere Gualtieri è comprare un vestito già fatto o andare in sartoria per farsi uno secondo le nostre esigenze.

In questo senso l’impianto dell’organico di San Leo è “obsoleto”, cioè non è di taglia standard e non è un impianto anaerobico con produzione di biogas.

La raccolta dell’organico dell’impianto TMB di Siderno potrebbe essere spostata nei nuovi impianti in costruzione o previsti nella regione, progettati secondo questi criteri, in quanto hanno capacità maggiore di quanto il loro territorio produce.

Altra proposta del piano regionale del marzo 2022: favorire il compostaggio dei rifiuti vicino al luogo di produzione, incentivando l’autocompostaggio e il compostaggio di comunità e di prossimità, con la conseguenza che gli impianti avrebbero meno materiale da trattare.

Posto che il luogo scelto a Siderno non rispetta criteri urbanistici, ambientali, di vicinanza alle case, è tossico e causa di malattie, ha senso insistere su Siderno come eco-distretto, visto che è impianto da rifare da zero, rimanendo integro solo l’edifico attuale dell’organico?
A pagina 7 dell’allegato A, “Documento tecnico di indirizzo – Gestione dei Rifiuti urbani” marzo 2022 della regione:

…..

  1. n) adeguare i criteri localizzati degli impianti.

Forse il lavoro di elaborazione e contrasto anche legale dei cittadini di Siderno, riuniti nel Comitato “Siderno ha già dato” ha un merito, aver fermato un impianto che non serve più.

Francesco Martino

 

 

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