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Siderno: Calamazù inizia le riprese del film “La Notte è un Giorno Dispari”

Calamazú Srl, società di produzione cinematografica ed audiovisiva neocostituita con sede a Locri, fondata sul desiderio di immaginari sorprendenti e nata dall’idea dei soci
Carmen Bagalà e Vincenzo Giordano, rispettivamente producer e regista, annuncia l’apertura del set del progetto “La Notte è un Giorno Dispari”, per la regia di Vincenzo Giordano.
Il ciak di inizio sarà dato lunedì 9 ottobre p.v. e le riprese verranno effettuate principalmente a Siderno Superiore e Siderno Marina, Comune che ha patrocinato l’iniziativa culturale, grazie al Sindaco Mariateresa Fragomeni e a Davide Lurasco, ed in altri centri della Locride.
La Notte è un Giorno Dispari è un thriller drammatico dalla natura profondamente neorealista, ma sviluppa le vicende e i personaggi con l’occhio del contemporaneo, cercando soprattutto di sfruttare, a tutto tondo, il mezzo cinematografico. Non è un riadattamento ma è pregno di poetica Eduardiana ed estetica della violenza, iperrealista e della nuova Hollywood, un mix di violenza e di umorismo. É una favola nera che trae la sua essenza in più innesti di genere e stile: l’uso della luce Vermeeriana si scontra con l’umanità palpabile che era stata di De Sica; la spinta reazionaria della New Hollywood
giunge a un punto d’incontro con lo stato attuale della tecnica; l’estetica thriller nord-europea riesce a raccontarci un territorio ribaltando completamente l’idea visiva che abbiamo di quel luogo.

Nel Cast della prima produzione originale Calamazú, tra i protagonisti: Sara Penelope Robin, attrice talentuosa e scrittrice, Davide Rinaldi, regista ed attore che interpreta il ruolo di Vittorio, ma anche Gianni Rosato, Annalisa Giannotta e i sidernesi Bruno Barbaro e il piccolo Edoardo Maria Malerba.
Le riprese sono state divise in due blocchi: il primo in Campania, nel comune di Angri, mentre il secondo si svolgerà in Calabria, tra Siderno e Caulonia.
Carmen Bagalà, Amministratrice di Calamazú ha commentato: “la nostra è una storia universale, ma abbiamo fatto queste scelte, non solo per esigenze di location, ma anche e soprattutto per far parte di una rinascita collettiva e culturale del territorio, che auspichiamo possa portare ad interessanti ricadute per tutto l’indotto. Scegliere un determinato luogo per realizzare delle riprese è senza dubbio una potenzialità di ritorno occupazionale, se si pensa al fatto che tutti i servizi che dovranno essere forniti e le professionalità che prenderanno parte alla produzione dovranno necessariamente essere
legati alla realtà del territorio nel quale l’attività verrà svolta. E in un momento come questo, in cui le microeconomie dei centri del Sud stanno ritrovando nuove opportunità di crescita, potrebbero sicuramente giovare al loro sviluppo ulteriori e nuove attività legate alla filiera del cinema e dell’audiovisivo.

Raccontare un territorio significa mostrare al pubblico l’aspetto reale del luogo, renderlo epicentro culturale evidenziando i suoi elementi unici. Il nostro interesse adesso è riuscire a portare in alto le nostre radici, creare possibilità per le nuove generazioni; volontà che, già prima di noi e anche insieme a noi, Lele Nucera, con tutto lo staff della scuola Cinematografica della Calabria, sta portando avanti da anni”.
Vincenzo Giordano ha precisato che “il cortometraggio ruota attorno al tema della Scelta, e dando per assodato che i personaggi complessi si autodefiniscono tramite le loro decisioni, ne La Notte è un Giorno Dispari, ognuno di essi ha un Desiderio in forte contrapposizione col proprio Bisogno. Le loro linee di dialogo sono l’ago della bilancia: quando dicono troppo (o troppo poco) diventano semina di un raccolto che, prima o poi, si porterà a termine. Perché questa è una storia che tende inevitabilmente verso la fine: è solo allora che potrà raggiungere il suo equilibrio. Lo spettatore si ritrova in un intero mondo di personaggi che provano a convincersi dell’esistenza del caso, senza rendersi conto che sono state proprio le loro scelte pregresse a plasmare una vita in cui nulla potrà mai più apparire per
ciò che è. Una vita in cui anche la speranza è una condanna. Con questi presupposti, ogni sentore di buona sorte incappa in un vizio di forma che ne annulla l’essenza”.

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