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lunedì, Aprile 29, 2024
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Siderno: U.D.C. tuona e si interroga sull’attuale amministrazione comunale

Carmelo Tripodi Commissario Cittadino U.D.C. si interroga sul futuro di Siderno e sulle recenti vicissitudini della cittadina

Il solo titolo che la dice lunga, vuole, provocatoriamente, rappresentare lo stato d’animo della moltitudine dei cittadini sidernesi che come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente dal com’è amministrata la città. L’interrogativo basterebbe a rappresentare una sintesi esaustiva del reale momento drammatico che sta vivendo Siderno ed i suoi cittadini e fra una miriade di problemi e incertezze ci ha portati all’anno 2024; due anni di amministrazione e anche se, obbiettivamente bisogna riconoscere la vittoria a chi ci governa ma bisogna con altrettanto onestà intellettuale riconoscere che è rappresentata anche da acculturati, dotti, furbi, spaccamonti e maghi della politica i quali, senza accorgersene, con arroganza, prepotenza, ipocrisia, miopia, ottusità, bramosia di potere costantemente più stringente e dalla indole dittatoriale, opprimono “Città” e “Cittadini”, rendendoli sempre più poveri e non solo di quella povertà materiale… ma quella intesa in senso più ampio, quella che riguarda tutti, quella morale, spirituale e culturale, citata in più occasioni anche da Papa Francesco, che ha per questo istituito la giornata mondiale dei poveri. Mi chiedo: Alba di un nuovo giorno oppure tristemente un ultimo raggio di luce solare all’orizzonte.

L’U.D.C. cittadina sez. Siderno pone all’attenzione di tutti alcune considerazioni di cui si discute all’interno del gruppo. Spinto da un sentimento che mi pone alla ricerca di un “confronto di idee” tra coloro che hanno a cuore il miglioramento della città e della vita, partendo dalla sanità ma senza remore proseguendo con ambiente, scuola, infrastrutture, cultura, strade , viabilità, segnaletica orizzontale e verticale obsoleti, illuminazione, cimiteri, polifunzionale, piscina, verde, teatro, arredo urbano, sport, turismo, tassa soggiorno, commercio, diga, artigianato, comando U.U.V.V. (potenziamento), tributi, funzionamento macchina amministrativa e burocratica, etc, etc, etc, contrade (adeguando con servizi idonei e trasporti), chiedo un ripristino delle regole e legalità. Più volte in questi due anni mi sono soffermato in queste mie riflessioni su questi punti ma qui tutto è fermo.

Mi rivolgo soprattutto a chi potrebbe o dovrebbe impegnarsi nel “fare” come promesso in campagna elettorale, tanto per dovere “istituzionale”, quanto per dovere “morale” in ragione del proprio ruolo o in ragione di “grazia” ricevuta sotto forma di qualità e sensibilità personali, perché a me sembra che l’ A.C., stia facendo come il “Titanic”, mentre la nave affonda i musicisti continuano a suonare, senza rendersi conto che una città senza spiritualità non ha un’ anima e senza “anima” non può risorgere. Dove sono tutte le promesse fatte in campagna elettorale e tutto quanto di bello inserito nel programma elettorale? Di sicuro venivano riportate come slancio per il turismo, il commercio e la gastronomia, iniziative durante le festività natalizie e cosi come lo scorso anno, riposizionando per quaranta giorni, una struttura su bene pubblico, in piazza Portosalvo, viene introdotta l’impossibilità di fatto di uso della medesima dai cittadini, ai quali viene negato il diritto di potersela godere durante le festività natalizie assieme ai propri figli, continuando a non capire i danni che si provocano a quelle persone che loro malgrado vivono nelle vicinanze, che ritenendo l’A.C. assente e cieca, si fanno delle domande: chi paga l’occupazione suolo? acqua? luce? e quant’ altro? Perché non si trova altro sito senza rischiare così, visto il lungo periodo di permanenza della struttura, anche la normale vita ai cittadini che non riescono a prendere sonno, visto il rumore circostante che impedisce loro di addormentarsi e che magari non vogliono ricorrere a metodi diversi come ad esempio i tappi per le orecchie? Non si vuole pensare che certa politica abbia toccato il fondo; classe dirigente incerta, tentennante che butta allo sbaraglio chi magari credeva in una certa politica professata in campagna elettorale e che però non offre speranze. A questi poco importa se spesso si salvaguardano galoppini e semianalfabeti di bassa lega. Come farà a rialzarsi questa città se la bramosia di potere offuscante annichilisce regole, valori e legalità? L’A.C. dovrebbe fare una seria riflessione sull’approccio con cui proseguire a governare il paese.

Per completezza, mi permetto di suggerire, sommessamente, che sarebbe il caso di ripartire da linguaggi e comportamenti diversi da quelli attuali, cambiare rotta, contribuendo ed educando le coscienze con testimonianze di speranza, dare voce “sul serio” alle associazioni (specie al volontariato), con iniziative sociali e non di interesse, facendo scambi interculturali per poter ripristinare: cultura, legalità, umiltà, rispetto delle regole e delle persone.  Mah, miseramente penso che trascorse le feste si svuota la città… partono i giovani. La ricchezza, la speranza, il futuro, e si va avanti sino alla prossima primavera  e con una forte dose di speranza e ottimismo a conclusione di questo ennesimo sfogo mi viene in mente e cito una famosa espressione del grande Edoardo De Filippo “Mo ha da passà a nuttata” e proprio come nella celebre commedia “Napoli milionaria” bisognerà superare la crisi ma ciò avverrà solo dopo aver somministrato un buon farmaco.

Ah, scusate, dimenticavo, grazie per il fumo negli occhi che questa A.C. mena ai cittadini proponendo opere che offendono l’intelligenza di tutti.

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