Si è aperto ufficialmente, ieri pomeriggio, l’anno di Taurianova Capitale del Libro 2024 con l’inaugurazione della nuova sede della biblioteca comunale “Antonio Renda”. Il taglio del nastro, nello storico palazzo dell’ex municipio di Radicena che, dopo sette anni riapre le sue porte restituendo alla comunità un inestimabile patrimonio librario e culturale, non rappresenta semplicemente l’avvio di un anno importante, sotto tutti i punti di vista per la città di Taurianova che sarà sotto i riflettori per tutti i prossimi 12 mesi, ma raccoglie una serie di risposte a criticità che non posso essere ignorate. Rappresenta, innanzitutto, un’elegante risposta a quanti “puntualizzavano” sull’inadeguatezza del comune di Taurianova a candidarsi come “città capitale del Libro”, in quanto “priva di biblioteca”; un attacco che, ha saputo far emergere la caparbietà tipica di questa terra che ha dimostrato che se vogliamo e ci viene data la possibilità, siamo perfettamente capaci di fare grandi cose. A lavoro immediatamente dopo aver presentato la candidatura, Taurianova, insieme al supporto di tutte le associazioni, “in barba alle bandiere e ai colori politici”, come ha sottolineato a più riprese il Sindaco Roy Biasi, è riuscita a portare a termine i lavori di ristrutturazione e regalare alla comunità la sua Biblioteca comunale. Una biblioteca che, grazie alla sua apertura, dimostra che in Calabria si è capaci di fare squadra e soprattutto coltivare il gusto per il “bello”; proprio a “questo” edificio, a “questa” nuova Biblioteca, spetta il compito di rispondere a questi pregiudizi – incredibilmente ancora vivi nel pensiero comune-, lo fa dando la possibilità di usufruire dell’incredibile lascito di uno grande filosofo come Antonino Raffaele Renda. Originario di Radicena l’odierna Taurianova, Renda fu professore di storia della filosofia all’università di Palermo, coltivò interessi di carattere psicologico e sociale, le sue posizioni politiche e l’interesse che dimostra per la psicologia e le scienze sociali attirano l’attenzione di numerose testate che richiedono la sua collaborazione. Scrive, oltre che sulla stampa socialista, sull’Avvenire del Lavoratore, Il Riscatto, per quotidiani come Il Corriere di Napoli, il Roma e il Resto del Carlino, firmandosi spesso con pseudonimi quali «Reading» o «Tester». Mantenne la cattedra a Palermo fino al 1950 e poi per altri tre anni accademici, continuò l’insegnamento come professore emerito. Dopo il definitivo pensionamento si stabilì a Roma. Nella capitale continuò la sua attività culturale partecipando a numerosi convegni. Nel suo testamento, (morì nel 1959 a 84 anni), stabilì di lasciare al comune di Taurianova un busto in bronzo di Socrate, il suo archivio e tutti i suoi libri che hanno qualitativamente incrementato il patrimonio della Biblioteca comunale che oggi porta il suo nome. Altro importante compito per questo elegantissimo edificio nel centro storico di Taurianova è quello di porre l’attenzione sulla scarsa considerazione che viene riservata alle Biblioteche. Proprio nell’inaugurazione di ieri, anche il sindaco Biasi e l’assessore alla cultura del comune di Taurianova Maria Fedele, il tortuoso iter burocratico che ha
portato al lungo periodo di oblio nel quale era caduta prima di aprire ed alle difficoltà riscontrate nel trovare il personale che gestirà la biblioteca che, ha rassicurato Biasi, sarà stabilizzato ed affiancato da professionalità adeguate. Dichiarazioni che si spera abbiano fatto riflettere le autorità presenti ieri come: il senatore Roberto Matri Presidente Commissione Cultura Senato della Repubblica, il Prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro, l’assessore regionale alle politiche sociali Emma Staine, il Consigliere Metropolitano con delega alla cultura Filippo Quartuccio, il Presidente di Commissione della Capitale Italiana del Libro 2024 del Ministero della Cultura Pierfranco Bruni, il Garante dell’Infanzia Regione Calabria Antonio Marziale; il Presidente AIB Calabria Raffaele Tarantino e Maria Pia Cacace, componente Comitato Esecutivo Nazionale AIB con delega alla Formazione. La retorica che proprio in queste occasioni, la fa da padrona con dichiarazioni che promuovono la “cultura” quale volano per la crescita del paese e della comunità spesso restano semplicemente dichiarazioni ad “effetto” alle quali non seguono mai azioni concrete. Non a caso le Biblioteche -parliamo ovviamente di quelle nel territorio calabrese-, rappresentano le “sale d’attesa” per dipendenti pronti per la pensione, dei “parcheggi” per giovani del servizio civile o per quei dipendenti in attesa di stabilizzazione. Nulla contro di loro che non hanno colpa in questo senso, ma sicuramente, saranno d’accordo con noi, se storciamo il naso quando sentiamo parlare di “valorizzazione del patrimonio culturale” e poi, questo patrimonio –soprattutto librario- viene trattato come il pescivendolo tratta il “quotidiano locale” per incartare il pesce, lasciandolo lì da parte, affidato alle “cure” di personale non qualificato, non esperto e, talvolta, poco motivato. Allora si rischia di assistere, a breve, alla perdita di un patrimonio inestimabile che, difficilmente, potrà essere recuperato, vittima di una inefficiente catalogazione e modalità di conservazione non adeguate che porteranno al lento deterioramento di vere e proprie opere d’arte. Il solo fatto che -sempre per quanto riguarda i comuni calabresi- non esiste in nessuna pianta organica, la figura di “direttore di biblioteca” la dice lunga. Una figura importantissima che, se prevista, potrebbe segnare la svolta tanto auspicata, nei milioni di interventi sulla “cultura”; potrebbe far diventare questi edifici -spesso opere d’arte di architettura sempre troppo poco valorizzati-, dei punti di ritrovo non solo per la consultazione di libri e argomenti che su Wikipedia non esistono; ma veri e propri punti di ritrovo per giovani che potrebbero staccarsi per un’oretta dal cellulare e immergersi in un’altra dimensione, come ha sottolineato il prefetto Vaccaro, proprio ieri. È proprio l’apertura della Biblioteca comunale “A. Renda”, per tutto quello che rappresenta, deve essere pungolo per tutti, dimostrare che, non siamo solo bravi a partire ma, ancora più difficile, mantenere nel tempo questo standard alto, al quale dobbiamo iniziare ad abituarci, e migliorare sempre di più.