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venerdì, Aprile 19, 2024
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Tommaso Lubrano, una vita per la scienza e la medicina

Tommaso Lubrano è nato a Torino da madre calabrese, laureato in medicina e chirurgia all’Università di Torino, poi specializzato in chirurgia generale nella stessa Università con il massimo dei voti e lode, è stato un precursore e un innovatore nel suo campo, avendo introdotto delle tecniche operatorie e materiali nuovi rispetto alle tecniche tradizionali.

Tommaso Lubrano è nato a Torino da madre calabrese di Crotone e da padre torinese. Da entrambi, ha ereditato dall’una la caparbietà e la costanza nel porsi e raggiungere l’obiettivo, dall’altro la serietà professionale e la volontà di sottoporsi a una dura fatica per una carriera dignitosa che gli consentisse di fare bene. E dobbiamo dire che questo traguardo l’ha raggiunto e superato, essendo uno dei più rinomati specialisti nella sua materia, come rivelano le risposte a questa breve intervista sotto riportata.

Laureato in medicina e chirurgia all’Università di Torino, poi specializzato in chirurgia generale nella stessa Università con il massimo dei voti e lode, ha svolto la sua attività con una casistica operatoria a tutt’oggi di oltre 1400 interventi chirurgici, dei quali oltre 1000 eseguiti come primo operatore inerenti la chirurgia dell’ernia inguinale e della parete addominale nelle diverse tecniche operatorie.

 Possiamo dire che Tommaso Lubrano è stato un precursore e un innovatore nel suo campo, avendo introdotto delle tecniche operatorie e materiali nuovi rispetto alle tecniche tradizionali, nonché il day surgery, le dimissioni in giornata del paziente dopo l’intervento. Non solo, ha svolto master e corsi di chirurgia come docente almeno per un ventennio, è stato tutor per i chirughi e ha svolto un importante opera educativa nelle casistiche dell’ernia inguinale, come ad esempio la correlazione tra la patologia erniaria e l’alimentazione.

Infine, ha una notevole esperienza nell’ambito pubblicistico. Infatti, è autore del testo: “Ernia inguinale, crurale e ombelicale” edito da Minerva Medica nel 2018, è di oltre 80 pubblicazioni scientifiche sull’argomento. Collaboratore di testate giornalistiche: “La Stampa Tutto scienze”, “Repubblica” e Reti televisive “Rai”, “SKY”, “Rete7”; inoltre è giornalista pubblicista con una serie infinita di articoli, di sicuro interesse, pubblicati sulle più grandi testate.

Dottor Lubrano, lei nel suo campo è un vero e proprio luminare. Ci vuole raccontare in sintesi la sua carriera?

 Ho iniziato la mia carriera come assistente nella chIrurgia d’urgenza dell’Ospedale Maggiore San Giovanni Battista, Le Molinette di Torino. L’idea di dedicarmi alla chirurgia della parete addominale, quindi alla cura della patologia erniaria nelle diverse forme e sedi (inguinale, crurale, ombelicale) così come a problemi più complessi come i laparoceli, è stata casuale. Scrivendo all’epoca per l’Editrice “La Stampa” nella rubrica “Tutto Scienze” sull’argomento (che continuo tutt’oggi come consulente) ho avuto modo di conoscere colleghi italiani dedicati all’argomento ernia. Successivamente il mio interesse per questa patologia si è accresciuta e con l’instaurarsi di un nuovo tipo di gestione del paziente con la day-surgery, cioè con la dimissione in giornata dell’operato, mi sono dedicato specificamente a questo settore registrando il marchio italiano “TIELLE Day-Surgery, Hernia Center Italy”, divenendo successivamente direttore del Centro di Day-Surgery Centralizzato della Città della Salute e della Scienza di Torino e membro del Consiglio Direttivo della “Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale e di Day-Surgery”. Sono stato docente per la parete addominale alla “ISHAWS” (Italian Society of Hernia and Abdominale Wall Surgery), oggi sono professore a contratto per la Chirurgia Generale nella Scuola di Medicina della nostra Università.

 E ci vuole raccontare qualche episodio che la riconduce alla sua origine calabrese? Tra l’altro lei non è nato in questa regione.

Sono nato a Torino. Non ho episodi specifici che possano ricondurre la mia origine materna alla Calabria. Mamma peraltro era giunta a Torino in giovane età per trasferimento della sua famiglia per motivi di lavoro, mio nonno era ferroviere. Mi ha sempre raccontato che era in città in tempo di guerra. Ma non è più tornata in Calabria.

Lei ha svolto la sua impegnativa attività professionale di medico in un grande ospedale cittadino. Come pensa che sarebbe stato se l’avesse svolta diciamo in un piccolo ospedale della Calabria?

 Per i motivi di cui ho detto sopra, non posso sapere quali eventuali risvolti avrebbe avuto la mia attività professionale se l’avessi svolta in un piccolo ospedale calabrese. Immagino avrei avuto le stesse problematiche e gli stessi vantaggi di un piccolo ospedale del Piemonte. In una grande Azienda Ospedaliero-Universitaria di riferimento nazionale come la Città della Scienza e della Salute di Torino, la competizione è alta anche per la presenta di Centri Universitari come quelli di cui ho fatto parte con attività scientifica, di ricerca, di tutoraggio degli specializzandi oltre che clinica per i pazienti molto elevata. Posso dire comunque di avere avuto allievi calabresi di cui ricordo la voglia di fare, di imparare, di riuscire nell’impegnativo mestiere del chirurgo. Per alcuni la volontà di tornare in Calabria per esercitare, per altri integrati al Nord, di rimanere abituati alla differente mentalità e forse per avere maggiori possibilità professionali.

Quando conta o ha contato per lei essere di origine calabrese, dato che ha vissuto la maggior parte della sua vita in altro luogo?

Difficile rispondere a questa domanda. Quello che posso dire è che la caparbietà, la cocciutaggine, certamente le ho ereditate da una madre calabrese. La volontà di lavorare duro, di continuare e di esprimermi professionalmente da un padre di origini e nascita torinesi che è stato un punto di riferimento nella mia vita lavorativa e non solo. Ci si porta sempre dietro qualcosa delle proprie radici anche se luoghi e culture diverse non ci appartengono direttamente, ma che comunque lasciano una traccia indelebile nel nostro vissuto.

Per chi volesse conoscere qualcosa di più di Tommaso Lubrano può trovare contenuti sul suo dominio www.ernia.org nel quale sono presenti, oltre al curriculum vitae completo, suoi filmati e video di interventi chirurgici girati ad alta risoluzione in digitale, articoli pubblicati su “La Stampa”, pubblicazioni scientifiche e le interviste rilasciate.

Il sito che ci accoglie con il titolo: “Un progetto per diffondere la cultura per la prevenzione e la terapia dell’ernia inguinale”, è indicativo di quanto abbiamo detto sopra e ribadiamo: il dottor Lubrano è un vero e proprio precursore dei tempi in una specializzazione così delicata della medicina, il cui merito spesso non viene riconosciuto, dato che si tratta di una materia “di nicchia” della scienza.

Queste nostre affermazioni potrebbero essere un dettaglio o, parimenti, singole opinioni se non si riscontrasse quanto siano lusinghieri nei confronti dell’attività del dottor Lubrano, le opinioni di semplici lettori o cittadini ma, cosa più importante, di pazienti che si sono affidati alle sue cure con totale fiducia, accrescendone il suo prestigio professionale.

Giuseppe Fiorenza

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