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giovedì, Aprile 18, 2024
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Turi Spilinga: persona fuori dal comune

Sei anni fa ci lasciava Turi Spilinga, aveva 59 anni, una personalità complessa che, come quella di tutte le persone non comuni, lo ha portato lungo un percorso di alti e bassi, difficile da capire, impossibile da giudicare, ma solo da guardare con rispetto e rimpianto. I suoi amici hanno chiesto, agli amministratori di Gerace, un modo per  ricordarlo: con l’istituzione di una borsa di studio per giovani artisti, una manifestazione annuale a suo nome, per rilanciare la cultura o almeno una targa davanti alla sua casa natale. Tuttavia, in 6 anni, nemmeno una dichiarazione d’intenti, ma solo mezzi sì smozzicati

Gianfranco Sansalone

Si racconta che a Gerace, quando c’era la festa patronale, un ragazzo molto sveglio, che se la cavava facendo qualunque cosa, andasse regolarmente a chiedere in Comune di fare qualche lavoretto, ma non riusciva mai a recuperare nulla. E che regolarmente, fra luminarie e impianti del complessino che suonava in piazza, a un certo punto della sera la rete elettrica saltasse e mezzo paese rimanesse al buio. Nessuno ci capiva nulla e allora qualcuno del Comune partiva a cercare quel ragazzo. Che con una torcia in bocca, metteva le mani un po’ qua un po’ là, rifaceva qualche attacco e la luce tornava.

Dal mare di aneddoti che si è lasciato dietro in una vita movimentata e, purtroppo, anche tormentata Salvatore Spilinga, per tutti Turi, mio compagno di banco dalle elementari alle medie, a sei anni dalla scomparsa, stroncato da un infarto il 19 giugno 2015 in una casa popolare di Catanzaro, racconto solo questo. Dopo le medie le nostre vite si sono separate: io lo Scientifico Zaleuco a Locri e poi l’iscrizione a Scienze politiche a Messina, prima di lasciare la Calabria per fare il giornalista a Genova e in altre città; lui l’Artistico a Siderno e poi Architettura a Roma, prima di intraprendere varie avventure, tornare a Gerace e lasciarla varie volte per poi rimanerci per sempre. Aveva 59 anni e il suo ultimo viaggio è stato sostenuto e seguito, in una cronaca diretta su cellulari e Facebook, da tutto il paese.

Aveva il fisico minato Turi, e il suo cuore non era più quello del ragazzo sveglio e imprevedibile che lasciava tutti a bocca aperta per i suoi scherzi, le sue invenzioni, la sua capacità di padroneggiare l’elettricità e l’elettronica, i pennelli, i colori o qualunque congegno gli capitasse a tiro. Del resto, nel negozio dei suoi genitori -il più grande e fornito del paese, dalla vite al frigorifero, bisognava tenerlo d’occhio fin da bambino, perché la sua passione era smontare qualunque cosa, vedere com’era fatta dentro e trasformarla in un’altra.

Per leggere la versione integrale puoi scaricare la Riviera di domenica 27 Giugno.

https://www.rivieraweb.it/wp-content/uploads/2021/06/r26.pdf

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